Obbligazioni MPS

Sono state presentate venerdì scorso all’advisor Mediobanca le offerte non vincolanti per Juliet, la piattaforma di gestione degli Npl di Banca Monte dei Paschi di Siena. In corsa, secondo le fonti citate da Reuters, ci sono due accoppiate, ovvero quella formata da Christofferson Robb & Co (Crc) e Prelios e quella che vede Lone Star affiancata dal servicer italiano Caf, controllato dalla stessa Lone Star, che ne ha acquisito il 100% l’anno scorso. Inoltre, nella partita ci sono Cerved Credit Management, Kkr e Vaerde Partners, ma non è chiaro se questi soggetti abbiamo creato delle partnership. Rispetto al quadro che si era delineato all’inizio dell’agosto scorso, dunque, sarebbero usciti dalla corsa Apollo Global Management e Cerberus. Al compratore verrà assegnato anche un portafoglio di Npl da gestire, circa 9 miliardi di euro.
Presentate le offerte per la piattaforma Npl Juliet di Montepaschi
Questa notizia è buona o e' cattiva. Tanto ormai non si capisce niente.
 
è praticamente ininfluente:

per farti capire, io sono un concessionario di macchine con un parco "usato" enorme che mi costa tantssimo(perdite..si arrugginiscono, esplodono al sole, si squagliano, si deteriorano gli interni etc..etc....li ho in blancio al 50& del prezzo di listino originario ma valgono si e no il 10% di quanto valevano quando le hanno immesse sul mercato, occupano poi spazio e mi impediscono di concludere affari migliori ritirando usato di valore..). Creo una piattaforma online (trasformo questo forum) per inquadrare le offerte e tentare di vendere dette macchine usate ai forumisti(fruitori di IO)

Arrivi tu, ti compri il forum(non le macchine) ed io ti do in gestione parte del parco usato(se vendi guadagni..visto che sono catorci che nessuno vuole e userai la piattaforma\forum che hai appena acquistato)


CIao
 
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è praticamente ininfluente:

per farti capire, io sono un concessionario di macchine con un parco "usato" enorme che mi costa tantssimo(perdite). Creo una piattaforma online (trasformo questo forum) per inquadrare le offerte e tentare di vendere dette macchine usate.

Arrivi tu, ti compri il forum(non le macchine) ed io ti do in gestione parte del parco usato(se vendi guadagni..visto che sono catorci che nessuno vuole e userai la piattaforma\forum che hai appena acquistato)


CIao
Se vendi e guadagni, il guadagno e' tutto tuo e le perdite subite solo mie che t'ho ceduto solo l'impalcatura? E quando rileverò io i guadagni o le perdite nel mio bilancio?
 
Esatto, ha ceduto(cerca di cedere) quella che tu chiami "impalcatura" e la gestione di 9mld di macchina usate (1/3 del parco usato?)

Ciao
 
Questo parco di 9 mld, si aggiunge a tutto l'ambaradan dei 27 mld, in totale 36 Cocuzze, e i 5 miliarduzzi di aumento basterebbero per questo dryclean epocale?
 
Allora, vorrei direi una cosa importante perchè vedo una recrudescenza di esperti della domenica che ripartono con strampalate teorie.

MpS, da ora in poi "la banca" è nelle condizioni in cui versa, condizioni che vengono espresse sinteticamente dal prezzo della singola azione ovvero 18.33 CENTESIMI DI EURO al fixing odierno, non perchè deve fare L'ENNESIMO aumento di capitale, ma perchè è stata gestita in maniera "singolare", tanto singolare da ridurla ad un passo dall'insolvenza e tanto singolare da spingere la magistratura a rinviare a giudizio 13 persone fisiche e 3 banche per pratiche..appunto singolari.

Il prezzo e la capitalizzazione odiena riflettono il valore, infimo, della banca, banca diffusa capillarmente sul territorio, che affonda le radici nella Siena del 1472 ove nacque come istituto per autare le classi disagiate....( e non managers dallo stipendio milionario....)

Banca che ha sicuramente all'interno professionalità di sicuro valore vittima anche essa di commistioni che poco hanno a che fare con l'impresa..col "fare banca".

Semmai si riuscira' a rempire con questo swap equity for debt il buco per completare l'ennesimo ADCmonstre iper dilutivo, è certamente vero che a banca sara' nettata dalle sofferenze ma è anche vero che si troverà a dover fare "la banca".. almeno si spera..in un contesto recessivo (per ora), ovvero con margini molto..molto stretti....che stanno piegando competitors ben più attrezzati. Le azioni rimbalzeranno? Probabile. Durerà? Chi può dirlo.

Noi italiani intanto, dei quasi 300 milioni(nostri) ricevuti in azioni come pagamento di interessi per il prestito che noi abbiamo fatto alla banca, ce ne ritroviamo in mano una 20..e guai se ci lasciassimo azzerare.

Padoan: da ministero no ruolo intrusivo su Mps
Su Mps il ministro ha assicurato che «non c’è nessun ruolo intrusivo da parte del governo». Lo ha detto ricordando che il ministero dell’Economia «è primo azionista di Mps e utilizza questa posizione in modo soft, di vigile attenzione». Per Padoan «Mps sta mettendo a punto piano di riassetto molto valido». E lo sta facendo «in assoluta autonomia». Non solo. Il Mef ha la sua opinione «anche sulla validità del management». «Ricordo - ha chiosato - che il nuovo a.d è stato votato all’unanimità».

«No piani alternativi su Mps, successo aumento capitale»
Sempre sul caso Mps, Padoan ha difeso la messa a punto «da parte del management della banca in collaborazione con operatori finanziari molto qualificati», di un «piano complesso che finirà con la ricapitalizzazione di 5 miliardi». E ha escluso piani alternativi perché «in quell’occasione ci sarà un'offerta al mercato che io sono convinto avrà successo».
 
La lettera di Padoan: «Su Mps linea prudente rispettando il mercato Il governo nel ruolo di facilitatore»

Caro Direttore,
il settore bancario è al centro del dibattito economico e sono numerose le sollecitazioni al Governo perché chiarisca l’orizzonte della sua azione. Credo quindi utile condividere i principi che stanno ispirando le iniziative del Governo in questa fase e il contesto in cui prendono forma. Occorre avere presente innanzitutto che ci troviamo in una situazione nuova sotto due aspetti: gli interventi pubblici sono ora regolati dalla direttiva europea BRRD che vieta di salvare banche con soldi pubblici e la vigilanza sugli istituti di credito è passata dalle autorità nazionali alla Banca Centrale Europea. Questi cambiamenti intervengono in un contesto fragile.

In Italia — dove una crisi economica profonda e lunga ha lasciato dietro di sé una eredità fatta di crediti deteriorati — come altrove. Ogni Paese dell’Unione europea manifesta criticità ascrivibili a caratteristiche nazionali, che vanno superate per conseguire nella sostanza una unione bancaria che non è ancora completa. In questo quadro sono impraticabili, e peraltro non necessarie, le spesso invocate e presunte “soluzioni finali” con massicce iniezioni di soldi pubblici.

Il Governo italiano ha introdotto misure che aiutano ad affrontare problemi specifici e possono favorire il superamento di questa fase. Lo schema di garanzia pubblica sulla cartolarizzazione delle sofferenze è stato approvato dalla Commissione europea e comincia ad essere utilizzato così che questo mercato possa finalmente attivarsi a condizioni eque. In questa stessa direzione opera la semplificazione delle procedure di recupero dei crediti. Ma a caratterizzare il ruolo del Governo in questa fase non sono singole misure o interventi specifici. È piuttosto un metodo (applicato anche ad altri settori) fatto di confronto tra operatori, di dialogo tra gli stakeholder, di incontri con i soggetti che possono contribuire a costruire strumenti e iniziative nuovi. Quando il mercato stenta a mobilitarsi in vista di un interesse comune, il Governo non intende sostituirsi all’iniziativa privata ma può fungere da facilitatore del dialogo e rimuovere ostacoli oggettivi, agendo sul funzionamento dell’amministrazione pubblica e su regole inefficaci.

Non c’è alcuna interferenza dei poteri pubblici nell’autonomia dei soggetti privati: nel settore bancario i singoli istituti scelgono se partecipare o meno a iniziative comuni e sono assolutamente indipendenti nella determinazione dei propri obiettivi e dei piani per realizzarli, anche quando passano attraverso processi di ristrutturazione e di interventi sul capitale. Quando necessario il Governo ha impresso un’accelerazione a questi processi innovando il quadro normativo, per esempio imponendo al segmento delle banche popolari una radicale trasformazione che favorisce la trasparenza e il consolidamento. Ma il management è chiamato ad agire in modo tempestivo soprattutto dagli azionisti e dagli stakeholder. Laddove lo Stato è azionista, questo ruolo viene esercitato dal Governo in modo prudente, fornendo un sostegno vigile all’attuazione efficace dei piani elaborati dall’azienda.

Nel settore bancario l’unica partecipazione è in Mps. E il comportamento del Governo nel caso particolare è stato coerente con il modello generale: la banca ha presentato alla Bce le linee guida di un piano valido, convincente, nel quale il consiglio d’amministrazione crede e che gode del sostegno dell’azionista principale. Tra lo Stato interventista e lo Stato attendista che si sono alternati nei decenni passati, questo Governo ha scelto il ruolo del facilitatore attivo, nel rispetto del mercato e dell’autonomia dei soggetti privati. A questi è rimessa la capacità di reagire alle difficoltà, l’imperativo dell’innovazione, il dovere di cogliere l’opportunità offerta dallo sforzo del Governo di mettere le regole al servizio dei cittadini e degli operatori economici.


3 ottobre 2016 (modifica il 3 ottobre 2016 | 22:18)

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Mi fa commuovere quest'uomo..mi ricorda la Fallaci
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corda
 
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