Parte l’Opa I.Net. Con handicap
Prati (Tip): «Inadeguato il prezzo offerto da Bt». Anche Trafalgar
(2,4%) potrebbe non aderire. Eora il delisting diventa problematico
L’Opa di British Telecom sul sul
34,958% di I.Net èufficialmente
partita ieri con l’ok di Consob al
prospetto. Ma l’esito dell’opera-
zione, finalizzata al delisting del-
la società, ètutt’altro che sconta-
to. E non solo per l’opposizione
di Tamburi Investment Part-
ners, azionista con il 2,5% circa,
che giudica il prezzo (52,3 euro)
troppo basso. «La nostra posizio-
ne non ècambiata -ha commen-
tato a F&M Paolo Prati, diretto-
re equity di Tip -ed è condivisa
da molti, visto l’andamento del ti-
tolo che ha resistito anche alla
correzione dei mercati (ieri ha
chiuso a 54,l1 euro, ndr)». Anche
altri soci sembrerebbero intenzio-
nati a non mollare la presa: tra
questi Trafalgar (entrato di re-
cente con il 2,4%), un fondo che
già in occasione di un’altra Opa
(Manuli) aveva preso una posizio-
ne di opposizione. «Il prezzo, co-
me osserva uno studio di Medio-
banca condiviso dal cda di I.Net,
non tutela le minoranze ein gene-
rale l’offerta non sembra conve-
niente agli istituzionali, agli hed-
ge, e nemmeno al retail: molti
hanno sottoscritto il titolo in Ipo
a 176 euro e perderebbero ogni
possibilità di recuperare l’investi-
mento se aderissero all’Opa», os-
serva Prati. Raggiungere la so-
glia per lo squeeze-out (98%) e il
successivo delisting sarà quindi
un’impresa ardua per Bt.G.G.F.