Operatività Indici & Futures - Open - Cap. 1

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
A cosa costringe una mente prigioniera del "potere".
Nato nel 1936, a settembre di quest'anno sono 77 anni di vita vissuta.
L'aspettativa di vita per un uomo nel 2010 è pari a 79.4 anni (dati istat Tavole di mortalità della popolazione residente).
Dunque dobbiamo gioco forza sostenere che la vita a 77 anni non ha un orizzonte ampio. E continuare nello schema R-P (relazione - possesso) è poco saggio: tutto quello che si ha, dalle cose del mondo agli affetti financo al proprio corpo, si è in procinto a lasciarli.
Dice Francesco Primo: "non ho mai visto un carro funebre seguito dal camion dei traslochi".
Salire su un palco a ribadire lo schema R-P lascia la mente in balia degli eventi. E dunque della sofferenza.
Quanto affermato l'altro giorno è stato messo in piedi dal teatrino della politica ieri pomeriggio: Potere = paura.
E nella paura non vi può essere felicità.
 
Facciamo un passo avanti.
Viviamo immersi in una rete di relazioni. Per relazioni comunemente intendiamo i rapporti tra noi e le cose del mondo, ove queste ultime sono sia materiali che immateriali. Quali le relazioni con gli esseri umani o gli animali.
Possiamo individuare due tipologie di schemi relazionali:
1° R-D-R: ricevere-dare-ricevere
2° D-R-D: dare-ricevere-dare
in una relazione non esiste un rapporto alla "pari". Egualitario e paritetico. Ma è sempre un rapporto dominante-dominato; primario-secondario; ect..
Nelle cose del mondo funziona così. Solo nell'indistinta Unità si ha una fusione dei poli che comporta il superamento della divisione asimmetrica delle relazioni.
E dunque del raggiungimento dell'ideale di egualità e fraternità.
Ovvero il superamento dell'Io egocentrico ed individualista.
Sostanzialmente la "via" spirituale si riassume tutta in questo superamento.
Al contempo capiamo come la felicità sia difficile da raggiungere in un mondo dominato dalla disparità. Dalla diseguaglianza. E come la felicità sia originata dal desiderio (ideale) di superare la divisione. Dunque come essa si genera dalla sofferenza della disparità.
E si capisce come ogni frustrazione a tale ideale sia a sua volta genitrice di ulteriore sofferenza.
Siamo imbrigliati. Prigionieri dei nostri stessi schemi mentali.
Schemi mentali che ci sono stati insegnati fin dalla più tenera età.
Schemi in cui la relazione è insegnata in modo distorto.
Proviamo a vedere cosa succede.
 
Nello schema più diffuso e utilizzato oggi, R-D-R, ci viene insegnato che l'altro esiste in funzione dei nostri bisogni. Questo comporta che facciamo difficoltà ad attivare il comportamento mediano, la D. Il Donare.
In sostanza se voglio ricevere (affetto, regali, soldi, casa ect..) devo essere disposto a dare qualcosa in cambio. Che sia affetto o lavoro in cambio dello stipendio, la sostanza è che qualcosa di mio lo restituisco. E nello schema che si esplica all'infinito e che si fonde con l'altro (D-R-D) in sostanza il ricevere è la conseguenza del donare come il donare è la conseguenza del ricevere.
E' una catena senza inizio e senza fine.
Ma facciamo saltare la D? Se la togliamo? Se decidiamo di interrompere la catena nel punto D?.
Rimane questo schema R-R.
Ricevere- Ricevere.
L'altro scompare quanto soggetto ed individualità in relazione con me. Rimango solo io che mi pongo in una relazione a senso unico: mi aspetto solo di ricevere.
Allo stesso modo salta anche l'altro schema: D-R-D, dove rimane solo il ricevere.
Così la sequenza diventa una successione infinita di ...R-R-R-R-R...: di fronte alle cose del mondo mi aspetto soltanto di ricevere.
Se vogliamo è quanto Gesù cercava di far notare: se ricevi un pugno e dai un pugno riceverai ancora un pugno. E se quello che ti sta davanti è tre volte te, mi sa che il pugno che riceverai sarà definitivo... A meno che non metti in atto una strategia di rinforzamento muscolare. Ma non sai se l'altro farà lo stesso. E' la "schismogenesi"...meraviglioso concetto di Gragory Bateson (verso un'ecologia della mente).
Entrambi i contendenti sono immersi nello schema R-R.
Hanno fatto saltare la D. Il donare.
I tempi odierni, l'individualismo distorto (perché invero il problema non è l'individualismo ma l'appiattimento sulle sue posizioni) ed imperante, sono la causa della nostra infelicità quotidiana.
E comporta che a 77 anni tu devi salire su un palco per cercare di dire a te stesso che le cose non possono finire. Che hai ancora continuità. Che non è vero che dovrai lasciare tutto. E ti inventi nemici esterni. Fantasmi e demoni. La tua mente è prigioniera. E' in difficoltà.
Soffri.
E molto.
Così gridi. Più soffri e più gridi. Più gridi e più soffri.
Non c'è speranza.
Hai fatto saltare la D. Ti hanno insegnato che non serviva nella tua vita. Che tutto è R.
Ma ora che sei verso la fine (biologica) comincia ad avvertire una sottile voce interiore che dice: ascolta! Ascolta l'altro, specchio della tua mente.
Ma tu ne hai paura.
Non sei più capace di ascoltare.
E sei solo.
Tremendamente solo!

Siamo tutti in questa situazione.
E pochi sono riusciti a fare l'opposto, far saltare la R.
 
lunedì 05 agosto 2013

Buon giorno a tutti
Oggi sole, e caldo afoso. E' l'Estate. Viva l'estate il caldo e i profumi. E le chiacchiere notturne in attesa che l'afa passi e la mattina giunga velocemente.
Ogni tanto fa bene spegnere l'aria condizionata :lol:
 
Dunque ancora rialzo?
Così parrebbe.
Canale daily

canale daily.png
 
Dove occhio che dobbiamo rompere il bordo superiore giallo. Esattamente dove siamo ora in apertura.
E' resistenza importante quella a 16.840.
E per rompere si intende una intera candela aperta e chiusa sopra la resistenza.
E non rossa. Soprattutto non rossa.
 
E da una offerta superiore dalle 15.00 in poi

Immagine 2.png


e, soprattutto, dalla 17.00

Immagine 3.png


poco spazio per una discesa in open, nonostante Tokyo stia scaricando
 
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