Nei secoli ci siamo "voluti" in questa direzione.
Ma nella sostanza non possiamo cambiare. I fondamentali del pensiero, gli archetipi, tali erano, tali sono e tali rimarranno.
Abbiamo alle spalle millenni di ricerca della felicità. Per alcune fasce della popolazione abbiamo allargato ergo risolto la felicità della ricerca della soddisfazione dei bisogni primari, ma al contempo abbiamo spostato la felicità sulla soddisfazione dei bisogni secondari (gli affetti appunti); in tutte le altre né l'una né l'altra.
Quindi il cammino è sempre di tutte le epoche. Di tutte persone.
E per tanto anche nostra. Siamo incessantemente alla ricerca della felicità.
Ma ne siamo consapevoli?
Cosa facciamo nel quotidiano, ora, per ottenere la felicità?
Ma poi, siamo in grado di dire cosa è felicità (per noi)?
E' uno stato del corpo?
Della mente?
Entrambi?
E' momentanea o duratura?
Dove la troviamo? E' forse possibile comprarla come facciamo con le cose del mondo, e ci siamo abituati a fare?
Che cosa è la felicità?