Cerca di capirlo: quando uno sta tutto il giorno al lavoro a disposizione degli altri ha un bisogno disperato di godersi la sua tana, fosse pure per mezz'ora al giorno. Se gli togli anche quel misero sprazzo di intimita' tanto vale che dorma in ufficio...
Non e' facile, ma bisogna trovarla... capisco il tuo punto di vista ma capisco anche quello di tuo marito... la vita del pendolare e' atroce, e ora come ora non ha vie d'uscita. Non piu' tardi di due giorni fa ho partecipato al tentativo di mia zia e mio padre di dissuadere un mio cugino trentanovenne dal licenziarsi dal lavoro a tempo indeterminato che ha da diversi anni. A seguito di un trasferimento indesiderato da qualche anno fa avanti e indietro da un paese della provincia di Piacenza a Milano tutte le mattine e tutte le sere sei giorni a settimana con orari impossibili ed e' completamente esaurito, la sera arriva a casa nervoso e intrattabile, dorme malissimo e non ha praticamente piu' una vita sociale. Ma in casa il solo altro reddito e' la pensione della madre quasi ottantenne e se si licenzia dove va? Al massimo diventa un precario da jobs act, praticamente un morto che cammina. Il datore di lavoro lo ha messo in ferie per dargli il tempo di riprendersi - e' un gran lavoratore e il suo capo non ha nessuna voglia di perderlo. Speriamo bene.
Comunque in questi giorni sono a casa in malattia con la gastroenterite... le risposte mi vengono su acide... sorry![]()
Non e' facile, ma bisogna trovarla... capisco il tuo punto di vista ma capisco anche quello di tuo marito... la vita del pendolare e' atroce, e ora come ora non ha vie d'uscita. Non piu' tardi di due giorni fa ho partecipato al tentativo di mia zia e mio padre di dissuadere un mio cugino trentanovenne dal licenziarsi dal lavoro a tempo indeterminato che ha da diversi anni. A seguito di un trasferimento indesiderato da qualche anno fa avanti e indietro da un paese della provincia di Piacenza a Milano tutte le mattine e tutte le sere sei giorni a settimana con orari impossibili ed e' completamente esaurito, la sera arriva a casa nervoso e intrattabile, dorme malissimo e non ha praticamente piu' una vita sociale. Ma in casa il solo altro reddito e' la pensione della madre quasi ottantenne e se si licenzia dove va? Al massimo diventa un precario da jobs act, praticamente un morto che cammina. Il datore di lavoro lo ha messo in ferie per dargli il tempo di riprendersi - e' un gran lavoratore e il suo capo non ha nessuna voglia di perderlo. Speriamo bene.
è un mondo in cui si sta male dia con un lavoro che senza
non parlo dei miei orari che ormai sono ridicoli, ma è la vita di quasi tutti ... statali esclusi verrebbe da dire
ma come sempre vi è accumulazione prima della esplosione
bando alle riflessioni mie che sono inutili :
tuo cugino avrebbe la possibilità di un 'appoggio' logistico in Milano, un amico o un luogo dove fermarsi a riposare in mezzo alla settimana ?
Il lavoro lo potrebbe organizzare anche telematicamente ?
Insomma se il problema è la fatica della distanza (ho fatto anche io il pendolare a 90' di andata e 90 di ritorno al giorno, capisco la fatica ... e allora ero giovane ... ) si cerca uno sbocco
pendolari da 90+ ' che conosco ( tra la ora e mezza e le due ore) si sono consorziati ed hanno affittato insieme un piccolo bilocale per cenare e dormire ... al costo del viaggio e col risparmio dello stress
Il fatto e' che mio cugino non intende lasciar sola la madre: e' figlio unico, la madre non ha la patente, non ha parenti nelle vicinanze e ha problemi grossi di artrosi. Se la cava ancora bene, ma anch'io al posto di mio cugino eviterei di lasciarla a vivere sola. Per adesso grazie alla comprensione del suo capo le cose si sono un minimo sistemate, ma, come ho detto a lui stesso, il problema e' nella sua testa, non nel suo lavoro. Ha numerosi colleghi che vivono a due passi dal luogo di lavoro, ma che non possono traumatizzare la famiglia mancando il saggio di danza della figlioletta o il compleanno dell'amichetto del figlio perche' c'e' del lavoro da fare di sabato, e allora il sabato scende Alessandro dal paesello a cento e piu' km. Mai una volta che dica no, e avrebbe motivi ben piu' seri di quelli che ho teste' elencato. In questo paese, in questa societa' il senso di responsabilita' e' una sciagura per chi ce l'ha, perche' equivale a una condanna alla schiavitu' a tutto vantaggio dei lavativi. Io personalmente ho dovuto smettere per ragioni di salute. Spero che lui si dia una regolata prima di cedere su quel fronte, ma e' dura quando ti hanno disegnato cosi'![]()