Ma il tuo modello quando il prezzo salirà oltre il valore intrinseco ti consiglierà di vendere, non certo di comprare. Ed a qual punto la situazione sarà speculare.
E quindi il tuo rischio, secondo la tua logica, scenderà comunque. E torni all'assurdo.
Se tu accetti, come hai già fatto, che il rischio in fin dei conti è che le cose non vadano come il tuo modello ha previsto (cit), come puoi ritenere che si abbassi quando le cose non vanno come previsto? (perdona il giro di parole)
P.S. Perdonami ma l'esempio non l'ho capito (sicuramente limite mio).
Sto dicendo una cosa molto banale, probabilmente tu mi sopravvaluti e pensi che stia dicendo una cosa più intelligente e controversa.

Invece è banalissima (ma vera): sto dicendo soltanto che un prezzo basso è meglio di un prezzo alto sia dal punto di vista del rischio che del rendimento atteso.
Estremizziamo: se tu potessi comprarti Apple, oppure la VW, oppure ENI, oppure il debito italiano ad 1 euro lo faresti?
Certo che lo faresti, perché rischieresti pochissimo.
E' una scommessa estremamente biased in tuo favore, perchè certo, in teoria dopo aver comprato Apple ad 1 euro potresti scoprire che tutti i suoi bilanci da 10 anni a questa parte erano falsi e che domani fallisce con recovery 0.
Ma in pratica, sai bene che non è così.
Il prezzo di acquisto estremamente basso ti garantisce un downside estremamente basso, quindi un rischio estremamente basso.
In pratica, comprando Apple ad 1 euro puoi solo guadagnare.
Peccato che questo lo sappiano tutti e quindi nessuno ti venderà mai Apple ad 1 euro.
Ma il discorso non cambia: un prezzo basso ti diminuisce il downside (=rischio) e aumenta l'upside.
Questo è facile da capire negli asset non quotati: se compro una casa, una macchina, un terreno ci sarà sempre un prezzo abbastanza basso che mi farà dire "è un affare, a questo prezzo non posso dire di no" (perché p.e. in 5 anni di affitto mi ripago il prezzo dell'appartamento).
Naturalmente anche a quel prezzo rischio, se compro 100 mq a 20.000 € e poi non trovo da affittare e nessuno mi offre di più ho un costo, il mio capitale investito si andrà lentamente ad erodere a causa di spese & tasse.
Però rischio molto molto meno che non se i medesimi 100 mq li comprassi a 200.000 €.
Negli asset quotati invece... è più forte di noi, se il prezzo è basso vuol dire che c'è un motivo, trovato: il prezzo è basso perché il rischio è alto!
Implicitamente, stiamo ammettendo che il mercato è più bravo di noi nello stabilire il valore degli strumenti finanziari.
Può anche darsi che sia vero, ma in tal caso coerenza vorrebbe che ne traessimo la logica conseguenza e ci astenessimo dall'investire attivamente, facendo invece un pac su un index fund o qlc di simile.
Se siamo investitori attivi, dobbiamo essere convinti di avere qualche tipo di vantaggio (l'edge di cui parlava Imar) rispetto al mercato.
P.e. un HFT ha il vantaggio della velocità, un insider ha il vantaggio informazionale (poi magari lo metteno in galera, ma questo è un altro discorso), un arbitrageur potrebbe avere il vantaggio di accedere a più mercati contemporaneamente, ecc.
Io che vantaggio ho?
Nessuno di quelli listati sopra, l'unico che finora ho la presunzione di avere è di essere un miglior valorizzatore del mercato.
Il mercato invece è miglior prezzatore, senz'ombra di dubbio.
E siccome il prezzo è lì, concreto e visibile sui nostri schermi, mentre il valore è soltanto un'astrazione dentro la mia testa (che potrebbe essere bacata), è abbastanza naturale concentrarsi sul primo fino a dimenticarsi quasi l'esistenza del secondo.
Eppure c'è ed è determinante benché difficile da determinare, è il noumeno dietro il fenomeno.
Se hai letto fin qua puoi resistere ancora un po'
Tornando a noi e a come si sviluppa il rischio durante il mio trade:
stimo il valore a 50
compro a 20
in realtà il valore è 15 (ho preso un sonoro granchio da qlc parte, non stiamo a chiederci come e perché)
va a 10
cosa posso dire del rischio?
evidentemente il mio errore di valutazione mi ha fatto correre un rischio molto maggiore di quanto preventivato, possiamo discutere se fosse opportuno stoplossare o meno prima di arrivare a 10
ma questo è il rischio passato, già sostenuto
cosa possiamo dire del rischio futuro?
innanzitutto se il valore non è cambiato, indipendentemente da quanto sia in realtà il valore, allora a 10 sto rischiando meno di quello che rischiavo a 20
questo però non è sufficiente per permettermi di stabilire se chiudere o meno il trade
dovrò fare una nuova stima del valore, cercando di correggere gli errori fatti precedentemente
questa volta stimo 17
ho un upside stimato del 70%, contro un upside stimato inizialmente del 150%
se reputo che il 70% costituisca un margin of safety sufficiente per coprirmi da tutti i rischi conosciuti e sconoscuti, allora manterrò il trade, altrimenti lo chiuderò
se l'upside fosse stato pari al 150% come all'inizio e nell'ipotesi che l'impatto del singolo trade sia trascurabile sul totale del portafoglio, allora sarebbe stato coerente riportare l'esposizione a quella iniziale ("mediare")
PS
quando dico "stimo il valore a 50" oppure "il valore è 15" sto ipersemplificando, in realtà dovrei dire che ho una distribuzione di probabilità centrata a 50 o a 15
sto trattando i miei elettroni come palle da biliardo
