Dopo gli ultimi eventi direi che dovrebbe essere ancora più chiaro il motivo per cui ancora una volta preferisco IB!
E poi ci sono ragazzini che cercano broker che, oltre a leve (e margini) sempre più al limite, si accollano i saldi negativi, ritenendolo un fattore positivo
Ciliegina:
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E meno male che il "primario broker nostrano" (e chi sarà mai?

) non ha subito troppe naked put su EUR.CHF
Curioso ragionamento da parte di un nick solitamente razionale



(*)
Per me, la vicenda EUR/CHF porta a riflessioni sui broker(s) radicalmente diverse.
IMHO, proprio la vicenda di IB dimostra che tutta la loro tecnologia
cutting edge di controllo real time delle posizioni è inutile di fronte ad un "liquidity hole" (per usare la terminologia con cui ne parla Taleb in
dynamic hedging): IB ha conti in rosso per 120 mln, cifra per lei trascurabile, ma la cosa rilevante è che il deficit poteva essere di qualunque altra cifra in relazione all'esposizione complessiva dei suoi clienti sul cross in oggetto, cioè da un dato al di fuori dal loro controllo (e questo vale per ogni altro broker coinvolto).
IMHO, per un trader retail, il monito traibile dalla vicenda è semmai di non avere forti esposizioni con intermediari che operano solo sul forex ( o che comunque considerano il forex come "core business"), soprattutto quando offrono leve aggressive (a proposito, mi pare che le leve dei bistrattati broker italici sono attorno a 10-20, all'estero si arrivava anche a 100x...), fermo restando che in questo caso bastava una leva superiore a 3x (e su NZD/CHF superiore a 2x) per portare in negativo il conto.... veramente
no place to hide...
Tanto per restare ad IB (ma vale per molti altri), se vuole diminuire il PROPRIO rischio forse invece di inventarsi cervellotiche
exposure fee (o preoccuparsi di PUT azionarie che già partono quotando IV non irrilevanti) farebbe meglio a rivedere il leverage di 40:1 che ha sempre offerto sui principali cambi contro Euro.... (per cui basta il 2,5%, una variazione non del tutto anomala neanche per il liquidissimo EUR/USD, per finire in negativo....) ma è chiaro che io sono nessuno per dare consigli..... e poi questo non è come inventarsi una cervellotica
exposure fee che tanto la paga Pantalone...: meno leva significherebbe meno profitti per il broker.... scommettiamo che non cambierà nulla?
(*) e che nonostante sia privacy-paranoico su tutti gli altri suoi dettagli privati, non perde mai occasione per ricordarci chi è il suo broker, e quanto ne è entusiasta....

............. mi pareva più opportuno un case study senza particolari implicazioni operative.
E purtroppo questo ha portato la scelta su un esempio di scarsissimo significato, anche dal punto di vista teorico formale



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Non che mi interessi parlare di EEMS, ma - alla luce di quello che hai scritto - per te (e per gli azionsiti di minoranza) la valutazione del proposto acquirente non significa nulla: egli si propone di utilizzare un "guscio" già quotato per infilarci dentro un'altra azienda ed evitare tutto l'iter ed i costi di un'IPO, non ne fa un discorso di valori fondamentali dell'attività attuale.-
No aspetta.
..... per cui ti tocca ripetere le scommesse, e se non vuoi prima o poi essere sbattuto fuori dal mercato, non puoi fare a meno di ragionare come è stato fatto in questo thread finora.
...........che forse tu - sfruttando il tuo magistrale dono della sintesi - sei in grado di riassumere dato che io - ad oggi - non ho ancora capito quale sia la "vostra" (Tua e di PGP) quantificazione del rischio in NESSUNO DEI CASI di cui si è parlato. Pensa non ho neanche capito se pensate che - in qualche modo - il rischio possa essere quantificato e ridotto ad una grandezza scalare.... sorry, sarò de coccio...



In secondo luogo, se ti va, mi piacerebbe capire se hai riflettutto - magari parlandone con un opzionista - e se ancora pensi che il covered call sia più rischioso del long spot... dato che per una posizione in opzioni il rischio è misurato dalle greche ed - in questo particolare caso - dal delta, e da qui non si scappa, il delta di un covered call è sempre inferiore a quello del long spot (1).