Overfitting

mentre persone discutere sesso angeli forum, maestri trading arricchire spalle polli

io notare 3d arenato scoglio track record

:titanic:

tu ciao
 


questo è ovviamente vero, matematicamente
ma, dal punto di vista informatico, ritengo sia più utile la
log(y(t-1)/y(t-2))
mi metto ad oggi t e guardo ieri
naturalmente overfitting è ben altro
ma evitare l'errore di 'guardare avanti' è fondamentale
ed usare una codifica che riduce gli errori, è meglio
 
Ultima modifica di un moderatore:
Ritengo che siamo in un momento di flesso.
Inutile farsi prendere da smanie di "preveggenza" o anticipo sui mercati.
Puo' succedere di tutto
Quel che non capisco è: siamo messi così male a denaro-lettera per le scadenze più lunghe?

Oggi non ho guardato, ho qui solo la chiusura.
 

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Se valuto il rischio come "spostamenti" rispetto alla deviazione standard e mi "dimensiono" in base a questa, dire che un sottostante è più volatile di un altro è anche più rischioso, è ancora valido?

Sorry, non riesco a spiegarmi meglio. Se avete già affrontato, avete il link?
Scusa il ritardo, cammello: avevo letto il tuo messaggio e mi ero promesso di risponderti ma la discussione successiva mi ha sviato e mi è tornato in mente solo ora.

Però dovresti spiegarti meglio, perchè non ho afferrato bene quello che intendi: potresti fare un esempio pratico?

In linea generale quel che posso dirti che la volatilità non è il miglior sinonimo di "rischio", e questo indipendentemente da sottostante etc.; la semplificazione è comoda nelle teorie degli anni '70 di gestione del portafoglio, per cui c'è il premio per il rischio e il resto è roba che l'investitore non vuole sotto forma di scostamento dal valore atteso.
 
Scusa il ritardo, cammello: avevo letto il tuo messaggio e mi ero promesso di risponderti ma la discussione successiva mi ha sviato e mi è tornato in mente solo ora.

Però dovresti spiegarti meglio, perchè non ho afferrato bene quello che intendi: potresti fare un esempio pratico?

In linea generale quel che posso dirti che la volatilità non è il miglior sinonimo di "rischio", e questo indipendentemente da sottostante etc.; la semplificazione è comoda nelle teorie degli anni '70 di gestione del portafoglio, per cui c'è il premio per il rischio e il resto è roba che l'investitore non vuole sotto forma di scostamento dal valore atteso.

provo a spiegarmi meglio:
ho un sottostante A con volatilità 10 ed un sottostante B con volatilità 30.
Il sottostante A 5 volte l'anno ha differenze Close to close pari a 5 sigma per il resto dei 250 giorni sta sotto 0,8 sigma; il sottostante B 15 volte l'anno ha differenza massima pari a 3 sigma per il resto oscilla tra 1 e 1,5 sigma.
Ovviamente i numeri sono solo per rappresentazione, non so se sia possibile avere A con v= 10 e B con v= 30 in queste condizioni, ma spero che sia chiaro il concetto.

Ora ha senso dire che B è più rischioso di A? io direi di no perché se mi prendo in faccia il 5 sigma piango per un lustro se...
Se non mi dimensiono in modo da potere assorbire il 5 sigma (o il 3 di B).

Cioé, in altre parole, il rischio non è dato dalla "ignoranza" di quanto (e quanto spesso) un sottostante può andare fuori dal comportamento normale?
(poi da capire cosa sia "normale" :specchio:)

dall'accenno della tua risposta mi pare che effettivamente la volatilità non è realmente in relazione al rischio?


C
 
provo a spiegarmi meglio [...] dall'accenno della tua risposta mi pare che effettivamente la volatilità non è realmente in relazione al rischio?
Ok, adesso sei stato chiarissimo.

Le misure che descrivono come i rendimenti si distribuiscono attorno al valore atteso, i c.d. "momenti" - varianza, asimmetria, curtosi - sono stimate sui dati passati attraverso delle misure medie, questo è il punto cruciale.

Ne segue che una media tenderà a smorzare, piuttosto che ad enfatizzare come chiedi tu, comportamenti fuori dalla "norma".

Il sottostante A che tu immagini sembra essere maggiormente caratterizzato da un comportamento "a salti" piuttosto che diffusivo: ovvero si muove nel tempo con un andamento erratico non troppo marcato (deviazione standard bassa) ma sporadicamente presenta devastanti discontinuità.

La frequenza di questi "salti" non è nota ed è difficile da stimare visto che è necessario definire prima cosa è "salto" e cosa semplice varianza.

Il problema è aggravato dal fatto che la volatilità misurata in modo canonico e usata come misura di rischio non discrimina certo in dettaglio questi comportamenti anomali, ma si limita a mediare.

Per entrare nel merito della tua domanda, la mia umile opinione è che la volatilità come misura di rischio non consenta di tenere adeguatamente conto del rischio "salto", e questo perchè anche i modelli di stima più sofisticati tendono comunque a smorzare nel tempo il peso delle discontinuità passate.

Per passare ad un approccio più pratico, dovresti smanettare per un po' col tuo campione di dati (immagino che il confronto che tu mi proponi mascherato con A e B sia tra Bund ed Euro STOXX 50, vero? ;)) separando quelli che secondo te sono "salti" da ciò che consideri normale andamento diffusivo; a quel punto puoi stimare la volatilità in modo canonico sul secondo insieme e cercare di capire se esiste una frequenza che descrive i "salti" del primo insieme: trimestrali? Annunci economici? Altro?

In ogni caso prevedere questi eventi devastanti è qualcosa di cui dubito l'analisi delle serie storiche potrà mai venire a capo, perchè per definizione si tratta di eventi imprevedibili.

Su FOL Sig. Ernesto ha accennato ad alcuni modelli sismologici utilizzati per anticipare outlier come si fa con le scosse sismiche dei terremoti, ma io non ho approfondito a sufficienza per aiutarti.
 
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In ogni caso prevedere questi eventi devastanti è qualcosa di cui dubito l'analisi delle serie storiche potrà mai venire a capo, perchè per definizione si tratta di eventi imprevedibili.
Non per niente uno dei tanti modelli proposti dopo BMS per prezzare le opzioni replicando lo smile verticale è il famigerato "jump diffusion" di Merton, che unisce al classico andamento per il sottostante (andamento che tutti abbiamo imparato ad amare ed odiare e da cui ricaviamo le Greche in forma chiusa) più o meno sporadici "salti".

Il problema è che si tratta di un cane che si morde la coda: per descrivere ogni quanto questi "salti" si verificano, è necessario calibrare il modello... sul passato.

Col risultato che, come era lecito aspettarsi, di fatto non c'è alcun contenuto di "gestione del rischio" in questi modelli che ti aiuti a definire la rischiosità di un sottostante sulla base di qualcosa di più evoluto della semplice stima della volatilità.

Se skew bi dou ci legge, potrebbe spendere qualche parola in più in merito sulla base della sua esperienza lavorativa, visto che per un po' ha fatto model validation e immagino si sia sporcato le mani con queste cose più di quanto abbia finora fatto io.

Se hai voglia di farti del male, qui si stima un GARCH(1,1) con salti, cosa che potrebbe essere utile se non altro per vedere che cosa la procedura di stima determina essere la frequenza più verosimile di "salti" sul passato.
 
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Io se entro short put devo farmi ben benino i conti.
Se S aumenta o diminuisce non posso trasmigrare facilmente su altri strike
se non pagando dazio salatissimo. Se è per guadagnare ci rinuncio, se è per
evitare perdite devo valutare tra chiusura completa o trasmigrazione in basso.
Ma son sempre botte da orbi.
Purtroppo non ho qui molte delle cose che guardo di solito, altrimenti mi sarebbe piaciuto dirti la mia (per quanto poco interesse possa muovere in te, beninteso :D).

Mi sembra tardi per vendere Put, e presto per vendere Call.

Resta la possibilità, da valutare, di un acquisto di volatilità a questi prezzi anzichè di una vendita, ma così ad occhio non saprei dirti esattamente su quali scadenza mi orienterei per controbattere decentemente all'eterno compromesso time decay vs. denaro-lettera che è devastante per le mie tasche.

Su FOL il 20 di gennaio avevo provato ad abbozzare una "trappola per pescecani" su DAX, ma per adesso è ancora lì e ieri tra denaro-lettera e commissioni stavo sotto di c.ca 130 euro:

1535315d1327072602-opzioni-parte-2-senza-nome.gif

Vabbè, questo per dire che si fa il possibile che si riesce a fare, aspettando che entro il 16 di marzo il botto di volatilità ci sia :(
 
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