NO! E' stato un momento di ... assoluto terrore!
Caro Imar,
sperando tu abbia smaltito l'«assoluto terrore»
, mi piacerebbe riflettere con te sull'argomento che espongo nel seguito.
Assumi un'azienda quotata,
A, con relativo mercato delle opzioni, la quale si approvvigiona anche sul mercato del debito con emissioni sufficientemente liquide e frequenti.
Ponendo le ipotesi iniziali, che successivamente rilasserò, assumi di poter conoscere il dividendo che
A distribuirà in futuro e che
A si finanzi ad un tasso sempre fisso emettendo obbligazioni che rendono sempre
y all'anno.
Razionale per l'investitore è stimare il
Dividend Yield (d'ora innanzi DY) al prezzo attuale e confrontarlo con il tasso interno di rendimento
y (d'ora innanzi YTM) dell'emissione obbligazionaria di
A: va da sè che, non appena il prezzo di
A sarà così alto che E[DY] < YTM, non vi sarà più convenienza all'acquisto dell'azione, e viceversa sarà l'obbligazione a diventare appetibile.
Viceversa, non appena il prezzo di
A sarà così basso che E[DY] > YTM, non vi sarà più convenienza all'acquisto dell'obbligazione, e viceversa sarà l'azione a diventare appetibile.
Il mercato stima DY per confrontarlo con YTM, ma per ipotesi tu conosci in ogni istante della vita del titolo DY perchè conosci il dividendo.
In questa ottica, se operassi in opzioni, la cosa razionale che dovresti fare se volessi essere venditore sarebbe la seguente.
- Vendita Put: diventa interessante comprare il titolo ad un prezzo tale per cui DY > YTM, quindi lo strike a cui vendo è il prezzo dell'azione tale per cui DY > YTM.
- Vendita Call: diventa interessante vendere il titolo ad un prezzo tale per cui DY < YTM, quindi lo strike a cui vendo è il prezzo dell'azione tale per cui DY < YTM.
Poichè nella realtà le due ipotesi poste non sono realistiche, nel momento in cui le rilassiamo ci troviamo di fronte alla necessità di
- stimare E[DY];
- stimare uno YTM approssimativamente attendibile con cui fare il confronto.
Per assolvere al primo compito dobbiamo utilizzare informazioni di natura finanziaria, economica, politica etc. all'interno di modelli di natura statistica; una volta fatto ciò, disporremo di un valore atteso di DY e una distribuzione di probabilità tale per cui ci troveremo di fronte almeno ad una stima 'ottimistica' e ad una 'pessimistica'.
Per assolvere al secondo compito dobbiamo confrontare i tassi spuntati da
A sul mercato, e verosimilmente fare interpolazioni sulle emissioni più liquide; in ogni caso anche qui disporremo di un valore atteso di YTM e una distribuzione di probabilità tale per cui ci troveremo di fronte almeno ad una stima 'ottimistica' e ad una 'pessimistica'.
Al termine di ciò, la regola per la vendita di Call e Put diviene la seguente.
- Vendita Put: diventa interessante comprare il titolo ad un prezzo tale per cui il peggior DY stimato è comunque maggiore del miglior YTM stimato.
- Vendita Call: diventa interessante vendere il titolo ad un prezzo tale per cui il miglior DY stimato è comunque minore del peggior YTM stimato.
Commenti?
P.S.: è sottinteso che se il titolo è acquistabile o vendibile ad un prezzo che rispetta quei vincoli conviene muoversi direttamente sul sottostante, ma l'ho dato per scontato.