Overfitting (2 lettori)

Piedi a Terra

Forumer storico
Tra parentesi, ho letto quella cosa di Ziemba non su Willmott ma sul libro che ha pubblicato successivamente e ricordo che non capii quel discorso dell'edge del 5% sui futures: se ti va di spiegarlo con parole semplici (che possa capire anch'io...), sarebbe molto gradito (in generale, trovai il personagglio un poco eccentrico..... , l'unica cosa che mi piacque del libro è che raccoglieva una tavola di performance mensili del Medallion Fund che fino ad allora -a mia conoscenza - nessuno aveva reso pubbliche...)

La tabella di Ziemba che leggo io sul numero di Wilmott Magazine che possiedo indica per i futures finanziari, senza indicare quali, un edge del 5%-10%. Evidentemente poi nel libro che possiedi tu deve essere calata al 5%, ma si sa che le pubblicazioni sulle riviste scientifiche come Nature e Science incontrano il grosso problema delle peer-review mentre i libri che sono fatti per vendere non incontrano queste necessita' :)

Per il mio personale tentativo di spiegazione (Ziemba non la fornisce sui futures, solo per gli altri bet come l'horsetracking, il Lotto canadese, etc.)


http://www.investireoggi.it/forum/l...mercati-finanziari-vt69365-2.html#post2735054
 

Piedi a Terra

Forumer storico
Ripescando quel vecchio mio 3D, dopo una ricerca con la routine RT (tm) :) noto di essere stato l'unico in Italia a citare il problema degli invisible stealth swindle sui futures. Diverro' famoso nella storia dei forum come Sucontre per aver inventato l'invisible overfitting ? :D

Comunque se crediamo a Trilussa, che era un fine e colto intellettuale nonostante le credenze, il 10% di edge sui future puo' essere una buona approssimazione del 5% che sopportano i piu' bravi e dell'edge >10% che sopportano i "non sopravissuti".
 

Pek

Forumer storico
La tabella di Ziemba che leggo io sul numero di Wilmott Magazine che possiedo indica per i futures finanziari, senza indicare quali, un edge del 5%-10%.

mah,mica capisco come escono questi numeri generalizzati

Lo strumento future può essere usato per

a) B&H su S&P500 al posto di un ETF HDG
b) Day Trading su Vstoxx a 6M

Anche se la media fosse 5-10% non avrebbe alcun significato
 

Cren

Forumer storico
Si, sarebbe interessante se trovassi quel nome, perchè io invece mi feci l'idea opposta: niente B&S, nessuno aveva grosse idee di pricing. Piuttosto, mi parve che prezzassero le CALL ATM ad un mese ad una data percentuale del sottostante (diversa a seconda del titolo, ovviamente, e certo.... nel maggio 1986 era molto più alta che in altri momenti ;);)), e poi prezzassero lo stellage attraverso la put-call parity.
Faceva il procuratore per lo studio Maturri.

Aveva perso un mignolo, tanto che quando faceva segno di comprare o vendere cinquemila di qualcosa lo prendevano in giro chiedendogli se invece voleva lavorarne quattromila...
 

Imar

Forumer attivo
La tabella di Ziemba che leggo io sul numero di Wilmott Magazine che possiedo indica per i futures finanziari, senza indicare quali, un edge del 5%-10%. Evidentemente poi nel libro che possiedi tu deve essere calata al 5%, ma si sa che le pubblicazioni sulle riviste scientifiche come Nature e Science incontrano il grosso problema delle peer-review mentre i libri che sono fatti per vendere non incontrano queste necessita' :)

Per il mio personale tentativo di spiegazione (Ziemba non la fornisce sui futures, solo per gli altri bet come l'horsetracking, il Lotto canadese, etc.)


http://www.investireoggi.it/forum/l...mercati-finanziari-vt69365-2.html#post2735054


Ah, ne avevamo già parlato, e io ricordavo male: anche su quel testo l'edge dei futures finanziari è data al 10%, ed in effetti non è spiegata (e certo che non l'avevo capita... :lol::lol:).

PS E, curiosamente, è la stessa percentuale assegnata all'horseracing... :eek::eek:
 

Piedi a Terra

Forumer storico
Citazione:
Originalmente inviato da Imar
Ah, ne avevamo già parlato, e io ricordavo male: anche su quel testo l'edge dei futures finanziari è data al 10%, ed in effetti non è spiegata (e certo che non l'avevo capita... :lol::lol:).

PS E, curiosamente, è la stessa percentuale assegnata all'horseracing... :eek::eek:

I discorsi di quello a destra di Smodato alla TV hanno fatto addormentare molti, in particolare quando ha ammonito sul rischio di aprire una pagina Web e poi sulla necessita' di un'occupazione delle sue CPU al 4% anziché al 40% e ci sono stati vari rilasci di telecomando, compreso il mio, del resto inevitabili data questa uscita tesa ad impressionare l'uditorio.

In realta' alcuni di noi credono davvero che uno come quello a destra di Smodato, con le sue potenzialita' di investimento, con farm e batterie di computer sempre pronti e attivi in tutto il mondo, con gruppi di continuita' alimentati da generatori a gasolio dislocati intelligentemente nel giardino, possa riuscire a fare molto bene contro lo slippage - anche senza saperlo pronunciare correttamente - e ridurre l'edge.

Non e' ancora arrivato pero' il momento delle "rivelazioni" scottanti. Le sole dichiarazioni di Ziemba hanno creato un mezzo putiferio.

E' forse necessario che cresca un po' la sensibilita' a questi temi dei costi impliciti e nascosti e poi potremmo esplorare alcune possibilita' di riduzione dello slippage.

Senza pero' attenderci grandi cose.
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g.l.

Forumer storico
Salve a tutti, leggendo di tanto in tanto questa discussione mi sento obbligato, prima di intervenire, a riconoscere a tutti i partecipanti al salotto di GiuliaP grande preparazione e competenza.
Con la premessa che non ho assolutamente le conoscenze necessarie in materia di opzioni per confermare o smentire alcunché, volevo fare una considerazione su quanto si e' scritto relativamente al fatto che le opzioni sono "care".
Il ragionamento che sta alla base del pagare "care" le opzioni dovrebbe essere questo: si puo' accettare di pagare le opzioni "troppo" (in quanto la volatilita' implicita si dimostra spesso maggiore di quella effettiva) se si pensa a quel "troppo" semplicemente come al guadagno del venditore, che altrimenti non avrebbe alcun interesse a sottoscrivere un'opzione. Il venditore, pero', deve effettuare una strategia di copertura delta, mentre il compratore no, e quel "troppo" lo si puo' considerare un piccolo extra per questo lavoro. Quindi, il venditore guadagna dalla sua copertura delta, e il compratore lo paga consapevolmente un poco pagandogli piu' della volatilita' effettiva. (Naturalmente nessuno sa realmente quale sara' quella effettiva.) Il compratore, ovviamente, spera che la direzione del prezzo del sottostante lo ripaghi del premio pagato e gli consenta di ottenere un profitto.
Ho scritto delle sciocchezze? :mumble: :D
 

GiuliaP

The Dark Side
Salve a tutti, leggendo di tanto in tanto questa discussione mi sento obbligato, prima di intervenire, a riconoscere a tutti i partecipanti al salotto di GiuliaP grande preparazione e competenza.
Con la premessa che non ho assolutamente le conoscenze necessarie in materia di opzioni per confermare o smentire alcunché, volevo fare una considerazione su quanto si e' scritto relativamente al fatto che le opzioni sono "care".
Il ragionamento che sta alla base del pagare "care" le opzioni dovrebbe essere questo: si puo' accettare di pagare le opzioni "troppo" (in quanto la volatilita' implicita si dimostra spesso maggiore di quella effettiva) se si pensa a quel "troppo" semplicemente come al guadagno del venditore, che altrimenti non avrebbe alcun interesse a sottoscrivere un'opzione. Il venditore, pero', deve effettuare una strategia di copertura delta, mentre il compratore no, e quel "troppo" lo si puo' considerare un piccolo extra per questo lavoro. Quindi, il venditore guadagna dalla sua copertura delta, e il compratore lo paga consapevolmente un poco pagandogli piu' della volatilita' effettiva. (Naturalmente nessuno sa realmente quale sara' quella effettiva.) Il compratore, ovviamente, spera che la direzione del prezzo del sottostante lo ripaghi del premio pagato e gli consenta di ottenere un profitto.
Ho scritto delle sciocchezze? :mumble: :D

In effetti, per come alla fine sono riuscita a capire grazie a chi ha vissuto e/o studiato epoche e mercati che non mi appartengono in nessun senso e di cui sono assolutamente ignorante (aimè senza particolari sensi di colpa), la frase del santone era riferita a tempi e luoghi in cui le opzioni si potevano solo comprare. Chiaro che in quel contesto le opzioni dovessero essere care, visto che l'offerta era monopolizzata: esattamente come succede oggi per i CW.

L'errore è stato fatto nel trasporre e generalizzare.

Oggi parlare di opzioni care in quella accezione non ha alcun senso, visto che il prezzo lo fa un mercato relativamente svincolato, dove si può liberamente sia vendere che comprare. Quindi l'economicità o meno diventa semplicemente un valore soggettivo da attribuire e quindi da confrontare con la quotazione di borsa allo scopo di battere il mercato stesso.

P.S. Quindi sul senso di "care" aveva interpretato meglio Cren! :)
 

Piedi a Terra

Forumer storico
L'errore è stato fatto nel trasporre e generalizzare.

Allora non hai capito proprio nulla di quanto dicevano gli esperti finanziari degli anni 90! :D
Il prezzo lo fa un mercato relativamente svincolato, dove si può liberamente sia vendere che comprare.

:no: :no:
E' una pura illusione ottica che il mercato faccia il prezzo delle opzioni.

Esistono in Italia delle banche come Banca Akros e Banca Imi che hanno l'obbligo di quotare dietro richiesta su base continuativa, esattamente come ai tempi dei borsini, quando c'era lo studio Ventura che offriva lo stesso identico servizio ("meme', alla francese).

Chi remunera le banche per questo servizio a cui sono obbligate?
Sai darmi forse una risposta ?
Pensi che lo facciano gratis applicando il CRR come prescritto dai regolamenti, senza ricarichi ? Se l'obbligo di fornire liquidita' ad un mercato, con il rischio di perderci soldi per delle valutazioni errate, fosse un servizio gratuito, da mero osservatore e contemplatore, da chi andranno a prendere la paga a fine mese i dipendenti che debbono essere comunque mantenuti, indipendentemente dai percorsi erratici che subiranno le opzioni?

Anche il mercato delle opzioni sportive ("Chi vincera' Wimbledon ? Djokovic e' quotato 1,5 ") pare un mercato apparentemente svincolato da WinBet, Stanley Bet, etc. che pero' sono convinto che monitorino tutte, ma proprio tutte, le scommesse dei privati, e con la massima attenzione, in ogni istante, prontissimi ad intervenire qualora se ne offrisse l'opportunita'.

Se le opzioni non fossero care, o qualcuno dice carissime, non ci sarebbe trippa per gatti per un sacco di market maker.

Capirei che le banche grosse possano fare il servizio di stima del prezzo delle opzioni per brevi periodi in perdita pur di acchiappare importanti appalti come IPO, M&A, etc. ma in Italia per dare la smazzata (non la "mazzata", smazzata intesa come distribuzione) delle opzioni c'e' addirittura la fila. Banchettine come una banca di Biella che nessuno di voi scommetto manco conosce di fama e di nome anch'essa lesta a far la fila per essere amessa da Vegas a vendere opzioni !!! E questa, come Nova Investimenti, non ha business collaterali da poter recuperare le perdite nel caso l'attivita' di quote on request non fosse redditizia. E non ditemi che piazzando opzioni ai privati, ovvero carta che scotta che i privati poi si smerciano vorticosamente tra di loro perché sanno tendere tendenzialmente al valore Zero, non si facciano affari d'oro.

Altrimenti non ci sarebbe la coda per partecipare alla mattanza.

Svegliati, PGP ! :specchio:
 
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Piedi a Terra

Forumer storico
Si puo' accettare di pagare le opzioni "troppo" (in quanto la volatilita' implicita si dimostra spesso maggiore di quella effettiva) se si pensa a quel "troppo" semplicemente come al guadagno del venditore, che altrimenti non avrebbe alcun interesse a sottoscrivere un'opzione. Il venditore, pero', deve effettuare una strategia di copertura delta, mentre il compratore no, e quel "troppo" lo si puo' considerare un piccolo extra per questo lavoro. Quindi, il venditore guadagna dalla sua copertura delta, e il compratore lo paga consapevolmente un poco pagandogli piu' della volatilita' effettiva. (Naturalmente nessuno sa realmente quale sara' quella effettiva.) .
Ho scritto delle sciocchezze? :mumble: :D

Tu hai capito perfettamente del motivo perché le opzioni siano care, assai di piu' degli pseudoesperti di opzioni come il sottoscritto !! :D

Nota bene che ai tempi di Ventura e Pastorino a vendere le opzioni erano solo coloro che avevano le spalle ben coperte. Oggi, con la facilita' raggiunta nel trasferire i rischi, sono tutti in fila per poterle vendere, perché i ricarichi che si applicano al loro reale costo industriale e' un business che deve essere divenuto molto interessante.

Non cambiare la tua view originale facendoti influenzare da quanto letto in questo 3D, che e' davvero quella corretta :)
 

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