Una domanda per GiveMeLeverage per soddisfare una mia curiosità in merito all'uso dell'approccio "fondamentale" nel caso dell'
equity (premesso che nemmeno mi piace distinguere tra "fondamentale" e "non" ma che preferisco pensare che più in generale si cerchi un modo per attribuire un prezzo '
fair' a strumenti di qualsivoglia genere).
Non penso sia peregrino affermare che uno strumento fondante del tuo approccio, così come di quello di alcuni dei tuoi "maestri" in letteratura, può essere schematizzato in un metodo DCF - e ne abbiamo accennato anche in passato senza particolari incomprensioni.
Ovviamente a fare la differenza tra gli investitori che usano questo approccio sarà il modo di gestire tutte le variabili aleatorie coinvolte nel processo: per arrivare a dei flussi di cassa un fatturato va previsto, l'evoluzione dei costi va prevista, i bilanci in generale vanno previsti... e questo solo per il "numeratore" dell'equazione; perché poi, anche a parità di previsioni, il costo del capitale non è deterministico e può influenzare pesantemente ogni prospettiva di redditività futura, così come la scelta del valore terminale e tanto altro che riguarda anche la distribuzione finale dei flussi di cassa agli azionisti (FCFE) impatta pesantemente sul risultato finale.
Però diciamo che, anche senza impazzire con SQL e/o fogli Excel e/o altro, tutto questo nella tua testa si forma quantomeno a livello qualitativo quando ti si accende la lampadina che una Società merita un occhio di riguardo (questo immagino accada anche nella testa di Buffet che se ne torna a casa su un aereo privato dopo la famosa chiacchierata di sei ore col
management della sua nuova osservata speciale).
Veniamo alla mia domanda.
Premessa: poiché tu non hai nessun
benchmark da seguire istituzionalmente (e sperabilmente battere) come può avere un gestore "
value" professionista, nessuno ti obbliga a startene investito e quindi puoi stare liquido quanto tempo ti pare in attesa di qualsiasi cosa reputi una occasione.
Fatta la premessa, per quale motivo il tuo approccio non dovrebbe esaurirsi in:
- valutare il più elevato numero possibile di Società mediante DCF sotto worst case scenario;
- determinare un FV in detto scenario per ogni Società;
- fare bid in leva a quel prezzo su tutti quei titoli per i quali il mercato accetta l'inserimento di ordini così distanti dal prezzo di riferimento (o vendita di Put sintetiche su quello strike, in effetti entrare secco solo sullo strike è solo un caso particolare di Delta).
Se poi ti senti particolarmente fiducioso nei tuoi strumenti previsionali, puoi anche scegliere uno scenario 'probabile' rispetto al peggiore possibile, no? Però non mi pare che tu faccia questo tutti i giorni: segno che inconsciamente percepisci dei rischi che non riusciresti a quantificare in quel modo, pigrizia (spero di no!), difficoltà organizzative o..?