Parmalat (PLT) Parmalat (a) III cosa sarà da grande ? (11 lettori)

dariomilano

novellino
Dario ,non prendiamo questo tasto, sono dentro su MEF, mi auguro che si fanno sotto i Tedeschi
Io tifo Francesi e Tedeschi:)

azz non volevo premere tasti molto dolenti :wall:
.. certo le quotazioni del petrolio deprimono ancor di più le azioni aeree (storicamente le compagnie aeree hanno una percentuale di soppravivenza molto bassa per gli alti costi e gli alti rischi:eek:) però una possibile risoluzione dei conflitti in libia/mediooriente potrebbe dare ossigeno ( dato i prezzi dei biglietti sono stati già aumentati e potrebbero rimanere alti tipo effetto vischiosità ) e alimentare l'interesse per il settore..
 

zoccoloduroPa

Forumer attivo
Alitalia e' stata una bancarotta preferenziale di Stato.
Adesso vorrebbero regalata MEF per poi quotare Alitalia senza fare tanti passaggi, ma che vadano al diavolo

Ho in portafogli solo tre titoli
Parmalat che tutti sapete come sono messo
MERIDIANA FLY mediata con PMC 0,89
Ed un titolo dove sto guadagnando bene
BUONGIORNO con pmc a 0,95
 

zoccoloduroPa

Forumer attivo
Parmalat: 80.000 risparmiatori rischiano la beffa

Roma - Dal 18 aprile sara' piu' difficile ottenere i rimborsi per i risparmiatori in attesa di risarcimento dopo il crack Parmalat. Lo scrive il Corriere della Sera spiegando che il 18 aprile e' attesa la sentenza di primo grado nel processo per aggiotaggio presso il Tribunale di Milano contro 4 banche estere e 5 manager degli istituti coinvolti.

Nel caso di aggiotaggio, tuttavia, la prescrizione del reato per le persone fisiche scatta dopo sette anni e mezzo. C'e' quindi il rischio di una vera e propria beffa per 80 mila risparmiatori.

Carlo Federico Grosso, legale che ha ottenuto rimborsi per i suoi assistiti, spiega al quotidiano che "oltre 30 mila hanno gia' aderito agli accordi con gli istituti. Ma circa 1.200 risparmiatori dell'ex Sanpaolo che rappresento non hanno firmato. Per loro, la sentenza contro i manager resta una via per il rimborso". Anche nel caso di prescrizione, perche' "sono gia' parte civile nel processo e in questo caso il giudice, pur riconoscendo la prescrizione penale, dovrebbe dare la possibilita' di recuperare il danno in sede civile". Per gli altri 80 mila, invece, "con la prescrizione -conclude l'avvocato Grosso- non ci sono possibilita'".
 

dariomilano

novellino
Adesso vorrebbero regalata MEF per poi quotare Alitalia senza fare tanti passaggi, ma che vadano al diavolo

Ho in portafogli solo tre titoli
Parmalat che tutti sapete come sono messo
MERIDIANA FLY mediata con PMC 0,89
Ed un titolo dove sto guadagnando bene
BUONGIORNO con pmc a 0,95

ma buongiorno esce bene dall'affare con dada o rischia di pagarla troppo? domanda da inesperto..
 

zoccoloduroPa

Forumer attivo
ma buongiorno esce bene dall'affare con dada o rischia di pagarla troppo? domanda da inesperto..

La sta pagando il giusto direi, il titolo non ne ha risentito, anzi sta toccando i massimi di periodo, se supera la resistenza di 1,50 dovrebbe volare, cosi mi hanno suggerito i miei amici, io sono dentro da 7 mesi sul titolo
 

salcatal

Come i Panda
Qualcuno ha la testa al solito posto, cioè SUL COLLO e non sulla PASSERA

Parmalat-Granarolo, unione "non farebbe la forza" - Uila-Uil
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Reuters - 08/04/2011 16:25:07
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MILANO, 8 aprile (Reuters)

- L'ipotesi di una fusione tra Parmalat (PLT.MI) e Granarolo sarebbe sul versante industriale e occupazionale "una vera tragedia".

Lo dice in un comunicato il segretario generale della Uila-Uil Stefano Mantegazza, sottolineando che le due imprese "in molte realtà sovrappongono i propri impianti e la presenza sul mercato".

L'Italia, prosegue Mantegazza, "non ha bisogno di un campione nazionale del latte, come qualcuno ha dichiarato, perché ne ha già due: Parmalat e Granarolo, e purtroppo in questo caso l'unione non farebbe la forza. Abbiamo bisogno invece di creare nella filiera più profitti e più occupazione e ciò si può ottenere solo valorizzando i nostri marchi migliori all'estero e non rinchiudendoci nelle quattro mura di casa nostra".

Secondo il segretario generale della Uila "ha ragione il ministro Tremonti quando dice che il fondo strategico che si vuole creare nel nostro paese deve servire per far crescere la dimensione delle nostre aziende per concorrere nella competizione globale". L'ipotesi di fusione tra Parmalat e Granarolo, prosegue, "sembra invece andare nella direzione opposta".

"A nostro avviso", conclude Mantegazza, "ben venga una cordata italiana purché il progetto sia quello di crescita in una dimensione globale diventando protagonisti in un mercato aperto. Sarebbe invece sbagliato un progetto mirato alla dimensione nazionale quale motore centrale di sviluppo di queste imprese".
 
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esploratore

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tratto da MF

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Il mercato unico europeo deve essere mantenuto "aperto e competitivo" senza erigere "barriere protezionistiche". E' in questa ottica che la Commissione europea sta esaminando se l'operazione Lactalis-Parmalat possa essere messa in discussione nel quadro della supervisione Ue sulle fusioni.

Il commissario Ue per la concorrenza, Joaquin Almunia, stamani ha fatto sapere di stare "seguendo attentamente" gli sviluppi dell'operazione Lactalis-Parmalat. Se le verifiche in corso confermeranno che il caso rientra sotto il controllo fusioni esercitato dal'Ue, "sarà competenza esclusiva della Commissione", ha detto, "valutare la sua compatibilità con le regole europee sulla concorrenza e noi agiremo di conseguenza".

Il mese scorso il Governo italiano ha pensato a un decreto ad hoc per permettere a Parmalat di rinviare l'assemblea dei soci fino a giugno, dando al maggior gruppo alimentare quotato del Paese più tempo per trovare investitori italiani. L'assemblea, in agenda inizialmente il 12-14 aprile, avrebbe permesso al terzo gruppo del fresco al mondo, Lactalis, di assumere il controllo del Cda di Parmalat.

Ma così non è stato. Almeno per ora perché sabato il tribunale di Parma deciderà sulla richiesta di impugnativa avanzata da Lactalis. Se il Tribunale accogliesse l'istanza (ipotesi remota), l'assemblea potrebbe tenersi nella data della convocazione originale e a quel punto Lactalis, primo azionista, potrebbe insediare i propri uomini nel Cda assumendo il controllo dell'azienda.

Il faro acceso dalla Commissione Ue alimenta la speculazione e potrebbe forzare la tanto attesa cordata italiana a promuovere un'opa parziale sul 60%/70% del gruppo di Collecchio (servirebbero 3-3,5 miliardi). In base alle ultime indiscrezioni, già oggi Mediobanca, Unicredit e Intesa Sanpaolo più Granarolo e la Cassa Depositi e Prestiti dovrebbero incontrarsi per definire i dettagli dell'offerta del consorzio italiano per entrare nel capitale di Parmalat sulla base di un progetto industriale.

Parmalat dovrebbe acquisire Granarolo per 500 milioni e i soci del polo di Bologna (Gran Latte e Intesa) dovrebbero reinvestire la liquidità nel capitale di Latco a fronte di sinergie stimate intorno ai 70-80 milioni l'anno. I tempi per la messa a punto del progetto sono stretti, entro la prossima settimana si dovrebbe infatti chiudere l'operazione in modo che, effettivamente, se la strada scelta dovesse essere quella dell'opa, ci sarà il tempo per ottemperare a tutte le scadenze, in vista dell'assemblea rinviata al 28 giugno.

A piazza Affari il titolo nel frattempo sale del 2,28% a quota 2,33 euro, sovraperformando il mercato. "Noi continuiamo a ritenere che lo scenario più probabile per ottenere il controllo di Parmalat sia lanciare un'offerta pubblica di acquisto dal momento che la richiesta di Lactalis di più di 3 euro per azione per vendere la sua partecipazione del 29% appare sproporzionata, implicando una valutazione del gruppo pari a 5,2 miliardi o 9,7 volte l'Ev/Ebitda 2011, il 48% in più rispetto al multiplo medio di settore", sottolineano gli analisti di Banca Imi (gruppo Intesa Sanpaolo).

Sullo sfondo la notizia secondo cui c'è il rischio prescrizione per i banchieri dello scandalo della società. Il 18 aprile è attesa la sentenza di primo grado nel processo per aggiotaggio presso il Tribunale di Milano contro quattro banche estere e cinque manager degli istituti coinvolti. Nel caso di aggiotaggio la prescrizione del reato per le persone fisiche scatta dopo sette anni e mezzo. Cioè tra poche settimane. Dunque c'è il rischio di una vera e propria beffa per 80mila risparmiatori in attesa di risarcimento dopo il crac.
 

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