PER UNA DoNNA (1 Viewer)

DANY1969

Forumer storico
Ho comprato l'Iphone 6
Ho speso un sacco di soldi per avere il 1° esemplare ma ne valeva la pena.
Avevo messo il pacco del corriere qua sulla scrivania ma non lo trovo :mmmm:

:lol::lol::lol:


Sono già tornata :rolleyes:... non aveva tempo. La tosatura è rinviata a domani. Ha detto che li vuole così :-o:D:D
 

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Val

Torniamo alla LIRA
difendere anche questi .....?

Gli eroi dell'antimafia ai domiciliari, il serial-killer in permesso premio.
C'è qualcosa che non quadra e anzi stride nei provvedimenti del tribunale di Sorveglianza di Genova.
Qualcosa che colpisce ancora di più perché le vicende dei superpoliziotti finiti nei guai per il G8 e dell'assassino svanito nel nulla sono andate avanti in parallelo.

E nelle stesse ore in cui Bartolomeo Gagliano spariva nel nulla, Gilberto Caldarozzi, un pezzo di storia italiana nella lotta alla criminalità, veniva blindato in casa, con la possibilità di uscire solo per due ore, dalle 10 alle 12.
Gilberto Caldarozzi, per intenderci, è il superdetective che ha catturato i boss dei boss, da Piddu Madonia a Nitto Santapaola fino a Bernardo Provenzano.
Un curriculum impressionante.
Non gli è servito per evitare l'onta della detenzione domiciliare, ratificata dal tribunale di Sorveglianza di Genova.
Da sabato scorso è chiuso in casa a Roma per scontare una pena residua di 8 mesi scarsi.

Otto mesi: chiunque altro avrebbe ottenuto una misura alternativa soft come l'affidamento in prova ai servizi sociali. Caldarozzi no.

E il no è stato ripetuto a tutti i dirigenti e funzionari di polizia coinvolti in quella vicenda: l'altro ieri è stato chiuso in casa Filippo Ferri, ex capo della squadra mobile di Firenze.
Pur per lui vale lo stesso criterio adottato per Caldarozzi e per gli altri poliziotti.

Attenzione: stiamo parlando di servitori dello Stato, alcuni con una carriera strepitosa, condannati per falso in atto pubblico e che, in parte, continuano a proclamarsi innocenti.

Le pene oscillano sulla carta fra i 4 e i 3 anni, ma per via dell'indulto si assottigliano a pochi mesi.
La procura generale e il tribunale di Sorveglianza, che in questi giorni sta producendo una sfilza di provvedimenti che si assomigliano come gocce d'acqua, hanno usato invece il pugno di ferro.
E però i fatti contestati, risalgono all'ormai lontano 2001. Dodici anni fa.

Curioso. Daniela Verrina, il giudice che aveva concesso a Gagliano il permesso premio, ora spiega che l'ultimo reato commesso dall'evaso risaliva al 2005.
Certo, un permesso non può essere equiparato all'affidamento in prova, che è cosa diversa, ma i criteri utilizzati per scegliere sono molto interessanti.
Daniela Verrina, legata a Magistratura democratica, la corrente di sinistra della magistratura italiana, insomma ha dato credito, anche se lei preferisce il vocabolo «chance» a Gagliano, i suoi colleghi hanno negato qualunque chance ai poliziotti del G8.

E ora proprio lei dovrebbe decidere le sorti di Francesco Gratteri, che in coppia con Caldarozzi ha firmato l'inchiesta da manuale sulla strage alla scuola di Brindisi e ha dato un nome, Giovanni Vantaggiato, al mostro ripreso dalle telecamere, mentre si allontanava dopo il massacro.
 
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