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Altre difficoltà verrebbero poi soprattutto dal possibile, drastico crollo delle forniture di gas dalla Russia tramite l’Ucraina. I tre rigassificatori presenti nel Paese oggi non sono in grado di sostituire del tutto l’ammanco di volumi di Gazprom con il gas liquefatto che potrebbe arrivare dal Qatar o dagli Stati Uniti. E le infrastrutture dei gasdotti europei, a causa delle strozzature fra Spagna e Francia, non permettono all’Italia di accedere ai servizi dei rigassificatori iberici. Una guerra in Ucraina avrebbe dunque un impatto molto duro sull’Italia, obbligando il Paese a un rapido contenimento dei consumi. Sarebbe uno choc non molto diverso da quelli già vissuti negli anni ’70 per l’embargo Opec dopo la guerra dello Yom Kippur o dopo la rivoluzione komeinista in Iran.