Perché vedo i 22300?

sera a tutti i guru...:D

allora questione petrolio.. gli arabi hanno/avevano deciso di non tagliare la produzione e il petrolio cadea giù come l'uccellin della commare :D:D

complotti contro complotti per danneggiare i russi e la domanda era: qs calo chi danneggerà alla fine della giostra ?

tutti a puntare sul crac della russia... come se i russi fossero gli ultimi della classe... invece qs è lo stato dei fatti attuale

nvesting.com - I futures del greggio registrano un nuovo rialzo questo martedì, nella speculazione di un calo della produzione dopo che il numero degli impianti di trivellazione negli Stati Uniti è sceso la scorsa settimana.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna a marzo è schizzato di 2,42 dollari, o del 4,23%, al massimo della seduta di 57,17 dollari al barile, il massimo dal 2 gennaio, per poi attestarsi nella mattinata USA a 55,84 dollari al barile, in salita di 1,08 dollari o dell’1,98%.
Ieri, il greggio Brent scambiato sulla borsa di Londra ha subito un’impennata di 1,76 dollari, o del 3,32%, a 54,75 dollari.
Il prezzo del greggio Brent è salito di quasi il 12% dallo scorso venerdì. I futures hanno segnato un aumento di quasi il 17% da quando è stato toccato il minimo di 46,40 il 13 gennaio.
Sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna a marzo ha subito un’impennata del 1,07%, o di 2,16 dollari, al massimo della seduta di 50,64 dollari al barile, dopo aver toccato un aumento del 3m8% o di 1,96 dollari, a 51,53 dollari, il maggiore aumento dal 15 gennaio.
Ieri, i futures del greggio scambiati sulla borsa di New York hanno visto un’impennata di 1,33 dollari, o del 2,76%, a 49,57 dollari.
I futures del greggio West Texas sono schizzati di quasi l’11% nelle ultime due sedute, tra i segnali che i produttori statunitensi potrebbero ridurre la produzione per reagire al calo dei prezzi.
L’agenzia di ricerche del settore Baker Hughes venerdì ha dichiarato che il numero degli impianti di trivellazione negli Stati Uniti è diminuito la scorsa settimana di 94 unità, vale a dire del 7%, toccando le 1.223 unità, il minimo dall’ottobre 2013.
Il numero degli impianti è sceso in 13 delle ultime 16 settimane dopo aver toccato il massimo storico di 1.609 a metà ottobre.
Quest’oggi il gigante petrolifero (NYSE:BP) ha annunciate che ridurrà le spese per capitale del 13% a 20 miliardi nel 2015, dopo una decisione simile presa dalla Chevron la scorsa settimana.
La riduzione delle spese per capitale da parte dei giganti petroliferi e la riduzione della produzione negli USA contribuiscono a supportare i prezzi nelle speranze di un calo dei livelli troppo elevate delle scorte globali.
Il prezzo del greggio Brent scambiato sulla borsa di Londra è sceso di circa il 60% da giugno, quando ha segnato i 116 dollari, mentre i futures del greggio WTI sono scesi di quasi il 58% dal massimo di 107,50 dollari toccato a giugno, per via della decisione dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio di non tagliare la produzione, mentre negli Stati Uniti si è registrata la produzione più alta degli ultimi tre decenni, causando un eccesso delle scorte globali.

la domanda ora nasce spontanea chi ne beneficerà di tutto qs ?

forse la risposta è troppo semplice :mumble:

voi che ne pensate ?

Io direi i paesi che maggiormente consumano energia, quindi l'occidente, mentre il prezzo lo pagheranno i paesi produttori.
 
Ok, sta benissimo: sicuramente mi sbaglio io!
Ma mi spiegate quale è la differenza tra haircut e scambio di titoli in cui con lo scambio cambiano i vecchi termini e ci rimetti dei soldi? :eek::eek::eek::eek:
Spero vivamente che salgano per altri motivi, perché i casi sono due: o sono scemo io, o sono scemi i mercati!
Lo so, lettore bastardo :D quello che stai pensando: tutto fa pensare che lo scemo è Cicoria :sad::cool:
 

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