La maggiorparte di questi appunti arriva da questo report sulla rendita vitalizia come asset class.
La rendita vitalizia fornisce un reddito che viene riconosciuto esattamente per il periodo di tempo necessario, cioè la durata della vita. secondo la legislazione italiana, sono polizze vita del ramo I, sono insequestrabili e impignorabili, non pagano l'imposta sul bollo titoli, sono soggette a tassazione separata sui rendimenti con aliquota 12,5%/26%, ed il reddito percepito con l'assegno vitalizio non è soggetto al cumulo irpef.
Tra i parametri principali per valutare un contratto di rendita vitalizia è bene controllare il costo di caricamento iniziale, che riduce il controvalore che sarà convertito in rendita, il coefficiente di conversione, il costo annuo di gestione retrocesso dai rendimenti della gestione separata, eventuali commissioni di overperformance, ed il tasso tecnico. Per ottenere un coefficiente di conversione soddisfacente, una rendita vitalizia andrebbe sottoscritta non prima dei 70-75 anni di età.
La rivalutazione dell’assegno vitalizio è legato ad una gestione separata, ed il rendimento è solo parzialmente influenzato dall’andamento dei mercati, perché con la convenzione la compagnia assicurativa si impegna a fornire determinate prestazioni, assumendo su di sé i rischi di mercato, ed i rendimenti ottenuti in passato vengono consolidati e incorporati nella prestazione. Nelle gestioni separate delle principali compagnie assicurative il rendimento viene calcolato mettendo in rapporto i proventi di un periodo con il patrimonio a costo storico, ovvero senza tenere conto, alla fine del periodo di riferimento, delle eventuali plusvalenze o minusvalenze tra il prezzo di acquisto iniziale e l'attuale prezzo di mercato dei titoli. Ciò è possibile perché le gestioni separati investono gran parte o anche la totalità del loro patrimonio in titoli di stato che vengono mantenuti fino a scadenza per ottenerne il rendimento maggiore. Se, ad esempio, il patrimonio di una gestione separata costituito da tutti i premi versati dai clienti è pari a 100 e viene investito totalmente in titoli di stato, evitando il mercato azionario, allora la compagnia assicurativa acquisterà titoli di stato per un valore 100. Se al termine del periodo di riferimento avrà ottenuto proventi pari a 5 allora il rendimento ottenuto sarà pari a 5 (proventi) / 100 (patrimonio a costo storico) = 5%.
Quando un anziano perde colpi e inizia a soffrire di un declino cognitivo, di solito non se ne rende conto e potreebbe non essere più in grado di seguire i propri investimenti in modo efficace. Ad aggravare il problema c'è il fatto che gli anziani con declino cognitivo hanno maggiori probabilità di diventare vittime di frodi finanziarie. Da questo punto di vista la rendita vitalizia immediata fornisce una certa tranquillità visto che la sostenibilità finanziaria viene contrattualizzata con una assicurazione, ed il vitalizio arriva in automatico sul conto corrente del sottoscrittore per tutta la durata della sua vita.
Uno studio ha rilevato che quasi il 60 per cento degli intervistati ha dichiarato che si sentirebbe più a suo agio a spendere se il denaro provenisse da 10.000 dollari in più di reddito piuttosto che da una somma forfettaria di 140.000 dollari, che è il costo equivalente di una rendita vitalizia immediata. Questo è probabilmente il motivo più importante per considerare di destinare più risparmi alla rendita vitalizia, perché l’avere una parte maggiore del proprio patrimonio protetta o garantita per tutta la vita porterà un comfort psicologico in cui è più probabile che ci si godano i propri risparmi, se non si vuole lasciare alcuna eredità. Un fattore che rende difficile l'utilizzo dei risparmi e spenderlo è la paura dell'ignoto, e quasi nessuno sa quanto vivrà, e questo genera insicurezza sulla sostenibilità di un piano finanziario.
Gli individui che ricevono una pensione statale che copre una parte significativa delle loro spese di sussistenza hanno meno incentivi a considerare l'investimento in una rendita vitalizia, con una porzione grande o piccola del loro capitale, rispetto a coloro che non hanno una pensione. Questo perché la pensione fornisce già un flusso di reddito stabile e prevedibile, che è uno degli obiettivi principali di una rendita vitalizia. Inoltre l'assegno pensionistico inps è fino ad un certo reddito rivalutato al 100% dell'inflazione.
I pensionati che prevedono o temono di avere una durata della vita media o inferiore alla media potrebbero non trarre il massimo beneficio da una rendita vitalizia. Le rendite vitalizie forniscono un reddito garantito per tutta la vita dell'investitore, quindi tendono ad essere più vantaggiose per coloro che si aspettano di vivere più a lungo della media (credito di mortalità).
In sintesi, la decisione di investire in una rendita vitalizia dipende da vari fattori, tra cui la presenza di altre fonti di reddito stabile, come una pensione, e le aspettative di vita dell'individuo. L'altro aspetto del problema delle rendite - relativo al cedere l’investimento iniziale ad un assicuratore a scapito dei legatari - è che i vostri legatari potrebbero dover pagare il conto al posto vostro se doveste vivere troppo a lungo e non aveste fatto la rendita, ad esempio per sostenere le spese per una assistenza 24/7.
Una possibile strategia con la rendita vitalizia è che ci si possa spogliare di una parte del capitale, ma solo per quanto serve per ottenere un reddito sufficiente da coprire le spese inderogabili, mentre le spese discrezionali andrebbero coperte investendo il resto del capitale sui mercati finanziari.
Il tallone d’achille delle rendite vitalizie è che hanno come sottostante una gestione separata prevalentemente investita in obbligazioni a tasso fisso e non c'è la garanzia di copertura dal rischio inflattivo con la rivalutazione ottenuta. Per cui in uno scenario di inflazione sostenuta, dopo vent'anni si rischierebbe di trovarsi con vitalizio molto ridotto come potere d'acquisto.
Facciamo un confronto tra la rivalutazione della gestione separata e le cedole dei titoli di stato come i BTP a 10 anni. La gestione separata si incamera una parte del rendimento, ed i rendimenti sono soggetti ad una minore oscillazione.
Le singole obbligazioni con un bond ladder possono sostenere una rendita per un periodo definito ex-ante, ma non offrono protezione dalla longevità oltre quell'orizzonte temporale. I pensionati potrebbero costruire da soli un bond ladder e accantonare l'intero valore attuale delle future spese previste in funzione della vita attesa, ma poiché un pensionato non sa quanto potrà vivere, diventa necessario pianificare la sostenibilità del piano per un'età ben superiore all'aspettativa di vita media. Il bond ladder ha il vantaggio che riconosce una certa eredità se il pensionamento è più breve di quanto ipotizzato inizialmente come aspettativa di vita. Tuttavia, non fornisce alcuna protezione aggiuntiva contro la longevità oltre l’orizzonte temporale prefissato, poiché gli asset finanziari verranno completamente esauriti.
I fondi obbligazionari sono invece volatili ed espongono i pensionati a potenziali perdite e al rischio di sequenza dei rendimenti, pur non offrendo un potenziale di rialzo sufficiente a sostenere un livello di spesa particolarmente elevato nel corso di una lunga pensione.
Anche le azioni offrono l'opportunità di una spesa media più elevata rispetto ad un vitalizio, ma senza alcuna garanzia che le azioni superino le obbligazioni e forniscano guadagni in conto capitale durante i primi anni cruciali della pensione, dove è più rilevante il rischio della sequenza dei rendimenti.
La condivisione del rischio longevità con una rendita può sostenere un livello di spesa più elevato nel corso della vita rispetto alle obbligazioni. Col senno di poi, coloro che hanno avuto un pensionamento più breve o che hanno beneficiato di un pensionamento in un momento storico di alti rendimenti di mercato avrebbero probabilmente preferito non acquistare una rendita. Le rendite sono una forma di assicurazione, ed esse assicurano contro la perdita del patrimonio a causa di una combinazione di una vita lunga e di scarsi rendimenti di mercato. Allo stesso modo, chi ha acquistato un'assicurazione auto potrebbe desiderare di non averla se non avesse mai avuto un incidente. Ma in questo modo non si capisce il senso dell'assicurazione, perché l'assicurazione serve a proteggersi da eventi a bassa probabilità ma costosi.
La rendita vitalizia offre la possibilità di spendere di più fin dall'inizio della pensione grazie alla capacità della compagnia assicurativa di mettere a fattore comune il rischio di mortalità. Il livello di spesa sostenuto da una rendita vitalizia è più alto perché si basa sul raggiungimento dell'aspettativa di vita e, se il pensionato vive oltre l'aspettativa di vita, la rendita più alta continua a essere sostenuta grazie ai sussidi che arrivano da chi è morto prima di noi. L'aspettativa che il vitalizio arrivi regolarmente a coprire le necessità di spesa permette di aumentare i consumi per tutti fin dall'inizio della pensione.
Per quanto riguarda il rischio di sequenza dei rendimenti, per coloro che si finanziano attraverso le distribuzioni da un portafoglio finanziario, ci sono due opzioni per decidere come spendere gli investimenti. Una è quella di spendere allo stesso ritmo della rendita vitalizia, con la speranza di morire prima di esaurire il denaro disponibile, oppure con la speranza che gli investimenti ottengano dei rendimenti sufficientemente elevati da sostenere il livello di spesa più elevato nel lungo periodo. Questo approccio richiede l'accettazione della possibilità di dover ridurre il tenore di vita più avanti nel corso del pensionamento se le speranze di una crescita sostenuta degli investimenti non si dovessero avverare. L'alternativa sarebbe di spendere di meno all'inizio del pensionamento e, se i buoni rendimenti di mercato si materializzano, aumentare in un secondo momento la spesa o mantenere inalterato il proprio tenore di vita per lasciare un'eredità più rilevante. Il problema dell'intenzione di aumentare le spese nel corso del tempo è che è l'opposto di ciò che la maggior parte delle persone desidera fare, ovvero di spendere di più all'inizio della pensione, quando si ha ancora la salute dalla propria parte, e di ridurre le spese quando la vita rallenta in età più avanzata.
Il prezzo di una rendita vitalizia è tipicamente calcolato utilizzando il tasso di pagamento annuale in percentuale dell'importo del premio iniziale. Ad esempio, una vitalizio può offrire 480 dollari al mese a fronte di un premio iniziale versato di 100.000 dollari. In dodici mesi, la somma ricevuta ammonta a 5.760 dollari, pari al 5,76% dell'importo del premio iniziale versato. Questo payout rate è direttamente paragonabile a un tasso di prelievo sostenibile dal capitale iniziale investito della data di pensionamento in un portafoglio di investimenti finanziari, sulla base dell’aspettativa di vita, e incorporando l'assunto che il capitale venga consumato in aggiunta agli eventuali rendimenti degli investimenti.
Quanto capitale allocare in una rendita vitalizia? Supponiamo che una persona raggiunga la pensione con 1 milione di dollari di portafoglio finanziario e 30.000 dollari di pensione. Questo pensionato intende spendere 70.000 dollari all'anno, di cui 45.000 sono considerati spese essenziali. Per coprire le spese essenziali mancano 15.000 dollari di reddito. Supponiamo che il pensionato prenda in considerazione una rendita con un tasso di conversione del 5,78% per il reddito a vita. Il capitale necessario per colmare il gap di reddito essenziale è pari al gap di 15.000 dollari diviso per 0,0578, ovvero 259.516 dollari. Questo valore rappresenta il 25,9% delle attività del portafoglio finanziario e potrebbe essere il punto di partenza per analizzare la decisione di allocazione della rendita vitalizia immediata.
Il prossimo importante passaggio è decidere quali attività di investimento devono essere vendute per finanziare l'acquisto della rendita vitalizia immediata. Il potenziale vantaggio delle rendita vitalizia dipende in parte dal modo in cui vengono trattate nell'ambito dell'asset allocation. La rendita vitalizia ha maggiori possibilità di funzionare quando vengono valutate come obbligazioni e finanziate attraverso la vendita di obbligazioni dal proprio portafoglio finanziario. La rendita vitalizia diventa perciò un sostituto delle obbligazioni. Questa è l'idea della frontiera efficiente per il reddito pensionistico: azioni e rendita vitalizia, anziché azioni e obbligazioni. Nel lungo periodo, questo può costituire le basi per una maggiore eredità per gli eredi oltre a fornire una base più solida per raggiungere gli obiettivi di spesa.
Per una persona che teme di sopravvivere al proprio portafoglio finanziario, che non ha molte entrate aggiuntive al di fuori del portafoglio, che affronta per lo più spese fisse senza molto spazio per fare tagli alle spese discrezionali e che non ha altre riserve da cui attingere, potrebbe essere necessario spendere e investire in modo piuttosto conservativo per ottenere un'alta probabilità di successo del piano di pensionamento. Questo individuo ha una minore capacità di sopportare i rischi del mercato finanziario, perché il suo stile di vita è più vulnerabile a una flessione dei mercati finanziari. Con i soli investimenti, questo tipo di persona dovrebbe utilizzare un'allocazione azionaria inferiore e un tasso di spesa più basso.
Per coloro che hanno un'avversione al rischio di longevità, che sono in buona salute e che stanno ipotizzando un pensionamento che durerà oltre l'aspettativa di vita media, l'utilizzo di una rendita vitalizia può significare che il valore attualizzato di tutti gli introiti futuri della rendita vitalizia risulta maggiore dell’esborso iniziale per l’acquisto contrattualizzato del vitalizio. Con questa visione soggettiva della longevità, il vitalizio totale percepito vale più del premio e questo aumenta la sostenibilità finanziaria del piano di pensionamento (funded ratio). Sebbene il vitalizio non aumenti il patrimonio in modo oggettivo, lo incrementa in senso soggettivo, in quanto il piano mira a funzionare fino a un'età avanzata e le persone che vivono più a lungo riceveranno di più dalla rendita vitalizia. Il portafoglio finanziario rimanente è disponibile per usi più discrezionali, poiché i crediti di mortalità della rendita coprono una parte sostanziale dell'obiettivo di spesa nel lungo periodo.
La rendita vitalizia è come un'obbligazione con una data di scadenza sconosciuta in anticipo, ma calibrata e coperta in modo specifico per coprire l'ammontare delle spese necessarie per tutta la vita del pensionato.
Quando il pensionamento è breve, le strategie di rendita parziale (cioè convertendo solo una parte del proprio capitale in vitalizio) spesso portano a un'eredità più piccola, anche se il patrimonio degli altri strumenti finanziari che rimane per gli eredi è ancora ragionevolmente grande. Per i pensionamenti con durata più lunga, le strategie di rendita parziale forniscono un valido sostegno alle spese e rafforzano al contempo un'eredità più elevata. Richiedendo meno denaro dagli altri investimenti finanziari per far fronte alle spese, la capacità di rischio aumenta e il tasso di prelievo dalle attività finanziarie rimanenti diminuisce. Le attività finanziarie non convertite in rendita possono crescere riducendo il rischio di sequenza dei rendimenti, e creando migliori opportunità a lungo termine per l'eredità grazie al rendimento composto.