Portafogli e Strategie (investimento) Portafoglio, asset allocation, retirement

Ecco un tipico esempio di come si confondono l'investitore e il trader, in poche righe ... ;)

I think there are four characteristics of a successful investor:
1. Intelligence
2. Experience
3. Emotional fitness
4. Introspection
There are others, but those are the big ones. There are some successful dumb traders, but there is clearly a strong positive correlation between success and intelligence.


La fortuna non la cita quasi mai nessuno: ad esempio iniziare il retirement prima di un bear market secolare o di un bull market secolare è un esempio lampante di cosa sia la fortuna negli investimenti, è al di fuori del nostro controllo e fa una grande differenza per chi attinge dagli asset finanziari per sostenere le proprie spese. L'unica cosa controllabile sono le spese discrezionali, e questo può fare la differenza in molti casi, mentre il rendimento dei mercati finanziari non dipende da noi.
 
L'avidità e il performance chasing degli investitori si ripetono ciclicamente, attratti dalla narrativa del momento.

Substantial inflows erode future returns: One of the most perverse elements of investors ploughing assets into the next big idea is the apparent ignorance that the flows must almost certainly push valuations higher and future long-term returns lower. We are attracted to robust recent performance despite it dragging returns from the future into the past. The next big idea always comes with wholly illogical performance assumptions.

 
Il rapporto col denaro può cambiare nel corso del tempo. Io sono cresciuto in una famiglia parsimoniosa, ma quando ho iniziato a guadagnare spendevo buona parte di quanto incassavo, pur cercando di risparmiare qualcosa. Da adulto ho incominciato a guadagnare di più, ho iniziato a risparmiare di più, ed ho cominciato ad interessarmi di più a come far fruttare i miei investimenti. Ora che ho passato il mezzo secolo e vedo la fossa che si avvicina, si inizia a fare i conti tra quelli che erano i propri sogni e la realtà, la felicità ti passa tra le dita, e mi sono reso conto che less is more (es. da giovane una bella auto mi trasmetteva emozioni mentre ora per me è solo un mezzo di trasporto).

Io credo che il rapporto col denaro venga plasmato da come si è vissuta l'infanzia e la giovinezza.

If you feel anxiety about your finances, it might not be relieved by making more money.
“Our spending, in some cases, is tied with our identities,” Abigail Sussman, a marketing professor at the University of Chicago, told me. “And so, if I think of myself as somebody who doesn’t splurge on things, spending on something like a new couch that maybe would make my life more comfortable … could interfere with my perception of my own identity.”
Some internalized the idea that, even if they can afford it, spending money on luxuries is somehow morally wrong.


What is the answer to good, better, best? If you need to know you’ve got the best, then go for it. If everything doesn’t need to be the best, save some money and buy better. If you’re going to use something once and throw it away, go with good.

 
Ultima modifica:
our desires fall into two categories: What society expects us to want and what we truly desire
Many of our desires are influenced by external pressure. Some people purchase specific brands to impress, and so forth. Indulging in these isn’t inherently bad, but problems arise when we pursue a life valued by others over what we genuinely want.

 
Questa è una semplificazione. Concordo che per ridurre il sequence of return risk si debba ridurre il livello di rischio poco prima del retirement, per chi vive attingendo dal proprio patrimonio per sostenere le spese.

When it comes to asset allocation the old rule of thumb is roughly “your age in bonds”. The basic thinking is that you should get more conservative as you get older. But I think this is wrong. I think your bond/cash allocation should peak right around retirement. My basic thinking is that that’s the time in your life when you have the most temporal uncertainty. In other words, when you’re young and old investing is easier because you have a lot more clarity on your time horizons. When you’re young you have a lot of time and runway to make mistakes. When you’re old you have less time and less runway, but you have greater clarity over the specific time horizons. You’re either going to pass away soon OR the assets will become someone else’s. The messy part is when you’re middle aged and nearing retirement because you accrue a lot of financial liabilities that have different time horizons. This is compounded by your dependents who require short-term and long-term planning.

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Ma si deve anche ricordare che la predisposizione al rischio è soggettiva e per ciascuno è diversa a seconda dell'età e della situazione personale/familiare. Ed il portafoglio finanziario è solo uno dei quattro principali elementi della ricchezza finanziaria.

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Quale occasione migliore per rimpinguare il cuscinetto di sicurezza con tassi di interesse appetibili?

Thanks to higher yields on cash and bonds today, the opportunity cost of building out that cushion is much less than was the case a few years ago. That’s because yields on cash and bonds—and in turn their long-term return potential—are still pretty darn good today and well ahead of inflation.

 
La maggiorparte di questi appunti arriva da questo report sulla rendita vitalizia come asset class.


La rendita vitalizia fornisce un reddito che viene riconosciuto esattamente per il periodo di tempo necessario, cioè la durata della vita. secondo la legislazione italiana, sono polizze vita del ramo I, sono insequestrabili e impignorabili, non pagano l'imposta sul bollo titoli, sono soggette a tassazione separata sui rendimenti con aliquota 12,5%/26%, ed il reddito percepito con l'assegno vitalizio non è soggetto al cumulo irpef.

Tra i parametri principali per valutare un contratto di rendita vitalizia è bene controllare il costo di caricamento iniziale, che riduce il controvalore che sarà convertito in rendita, il coefficiente di conversione, il costo annuo di gestione retrocesso dai rendimenti della gestione separata, eventuali commissioni di overperformance, ed il tasso tecnico. Per ottenere un coefficiente di conversione soddisfacente, una rendita vitalizia andrebbe sottoscritta non prima dei 70-75 anni di età.

La rivalutazione dell’assegno vitalizio è legato ad una gestione separata, ed il rendimento è solo parzialmente influenzato dall’andamento dei mercati, perché con la convenzione la compagnia assicurativa si impegna a fornire determinate prestazioni, assumendo su di sé i rischi di mercato, ed i rendimenti ottenuti in passato vengono consolidati e incorporati nella prestazione. Nelle gestioni separate delle principali compagnie assicurative il rendimento viene calcolato mettendo in rapporto i proventi di un periodo con il patrimonio a costo storico, ovvero senza tenere conto, alla fine del periodo di riferimento, delle eventuali plusvalenze o minusvalenze tra il prezzo di acquisto iniziale e l'attuale prezzo di mercato dei titoli. Ciò è possibile perché le gestioni separati investono gran parte o anche la totalità del loro patrimonio in titoli di stato che vengono mantenuti fino a scadenza per ottenerne il rendimento maggiore. Se, ad esempio, il patrimonio di una gestione separata costituito da tutti i premi versati dai clienti è pari a 100 e viene investito totalmente in titoli di stato, evitando il mercato azionario, allora la compagnia assicurativa acquisterà titoli di stato per un valore 100. Se al termine del periodo di riferimento avrà ottenuto proventi pari a 5 allora il rendimento ottenuto sarà pari a 5 (proventi) / 100 (patrimonio a costo storico) = 5%.

Quando un anziano perde colpi e inizia a soffrire di un declino cognitivo, di solito non se ne rende conto e potreebbe non essere più in grado di seguire i propri investimenti in modo efficace. Ad aggravare il problema c'è il fatto che gli anziani con declino cognitivo hanno maggiori probabilità di diventare vittime di frodi finanziarie. Da questo punto di vista la rendita vitalizia immediata fornisce una certa tranquillità visto che la sostenibilità finanziaria viene contrattualizzata con una assicurazione, ed il vitalizio arriva in automatico sul conto corrente del sottoscrittore per tutta la durata della sua vita.

Uno studio ha rilevato che quasi il 60 per cento degli intervistati ha dichiarato che si sentirebbe più a suo agio a spendere se il denaro provenisse da 10.000 dollari in più di reddito piuttosto che da una somma forfettaria di 140.000 dollari, che è il costo equivalente di una rendita vitalizia immediata. Questo è probabilmente il motivo più importante per considerare di destinare più risparmi alla rendita vitalizia, perché l’avere una parte maggiore del proprio patrimonio protetta o garantita per tutta la vita porterà un comfort psicologico in cui è più probabile che ci si godano i propri risparmi, se non si vuole lasciare alcuna eredità. Un fattore che rende difficile l'utilizzo dei risparmi e spenderlo è la paura dell'ignoto, e quasi nessuno sa quanto vivrà, e questo genera insicurezza sulla sostenibilità di un piano finanziario.

Gli individui che ricevono una pensione statale che copre una parte significativa delle loro spese di sussistenza hanno meno incentivi a considerare l'investimento in una rendita vitalizia, con una porzione grande o piccola del loro capitale, rispetto a coloro che non hanno una pensione. Questo perché la pensione fornisce già un flusso di reddito stabile e prevedibile, che è uno degli obiettivi principali di una rendita vitalizia. Inoltre l'assegno pensionistico inps è fino ad un certo reddito rivalutato al 100% dell'inflazione.

I pensionati che prevedono o temono di avere una durata della vita media o inferiore alla media potrebbero non trarre il massimo beneficio da una rendita vitalizia. Le rendite vitalizie forniscono un reddito garantito per tutta la vita dell'investitore, quindi tendono ad essere più vantaggiose per coloro che si aspettano di vivere più a lungo della media (credito di mortalità).

In sintesi, la decisione di investire in una rendita vitalizia dipende da vari fattori, tra cui la presenza di altre fonti di reddito stabile, come una pensione, e le aspettative di vita dell'individuo. L'altro aspetto del problema delle rendite - relativo al cedere l’investimento iniziale ad un assicuratore a scapito dei legatari - è che i vostri legatari potrebbero dover pagare il conto al posto vostro se doveste vivere troppo a lungo e non aveste fatto la rendita, ad esempio per sostenere le spese per una assistenza 24/7.

Una possibile strategia con la rendita vitalizia è che ci si possa spogliare di una parte del capitale, ma solo per quanto serve per ottenere un reddito sufficiente da coprire le spese inderogabili, mentre le spese discrezionali andrebbero coperte investendo il resto del capitale sui mercati finanziari.

Il tallone d’achille delle rendite vitalizie è che hanno come sottostante una gestione separata prevalentemente investita in obbligazioni a tasso fisso e non c'è la garanzia di copertura dal rischio inflattivo con la rivalutazione ottenuta. Per cui in uno scenario di inflazione sostenuta, dopo vent'anni si rischierebbe di trovarsi con vitalizio molto ridotto come potere d'acquisto.

Facciamo un confronto tra la rivalutazione della gestione separata e le cedole dei titoli di stato come i BTP a 10 anni. La gestione separata si incamera una parte del rendimento, ed i rendimenti sono soggetti ad una minore oscillazione.​

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Le singole obbligazioni con un bond ladder possono sostenere una rendita per un periodo definito ex-ante, ma non offrono protezione dalla longevità oltre quell'orizzonte temporale. I pensionati potrebbero costruire da soli un bond ladder e accantonare l'intero valore attuale delle future spese previste in funzione della vita attesa, ma poiché un pensionato non sa quanto potrà vivere, diventa necessario pianificare la sostenibilità del piano per un'età ben superiore all'aspettativa di vita media. Il bond ladder ha il vantaggio che riconosce una certa eredità se il pensionamento è più breve di quanto ipotizzato inizialmente come aspettativa di vita. Tuttavia, non fornisce alcuna protezione aggiuntiva contro la longevità oltre l’orizzonte temporale prefissato, poiché gli asset finanziari verranno completamente esauriti.

I fondi obbligazionari sono invece volatili ed espongono i pensionati a potenziali perdite e al rischio di sequenza dei rendimenti, pur non offrendo un potenziale di rialzo sufficiente a sostenere un livello di spesa particolarmente elevato nel corso di una lunga pensione.

Anche le azioni offrono l'opportunità di una spesa media più elevata rispetto ad un vitalizio, ma senza alcuna garanzia che le azioni superino le obbligazioni e forniscano guadagni in conto capitale durante i primi anni cruciali della pensione, dove è più rilevante il rischio della sequenza dei rendimenti.

La condivisione del rischio longevità con una rendita può sostenere un livello di spesa più elevato nel corso della vita rispetto alle obbligazioni. Col senno di poi, coloro che hanno avuto un pensionamento più breve o che hanno beneficiato di un pensionamento in un momento storico di alti rendimenti di mercato avrebbero probabilmente preferito non acquistare una rendita. Le rendite sono una forma di assicurazione, ed esse assicurano contro la perdita del patrimonio a causa di una combinazione di una vita lunga e di scarsi rendimenti di mercato. Allo stesso modo, chi ha acquistato un'assicurazione auto potrebbe desiderare di non averla se non avesse mai avuto un incidente. Ma in questo modo non si capisce il senso dell'assicurazione, perché l'assicurazione serve a proteggersi da eventi a bassa probabilità ma costosi.

La rendita vitalizia offre la possibilità di spendere di più fin dall'inizio della pensione grazie alla capacità della compagnia assicurativa di mettere a fattore comune il rischio di mortalità. Il livello di spesa sostenuto da una rendita vitalizia è più alto perché si basa sul raggiungimento dell'aspettativa di vita e, se il pensionato vive oltre l'aspettativa di vita, la rendita più alta continua a essere sostenuta grazie ai sussidi che arrivano da chi è morto prima di noi. L'aspettativa che il vitalizio arrivi regolarmente a coprire le necessità di spesa permette di aumentare i consumi per tutti fin dall'inizio della pensione.

Per quanto riguarda il rischio di sequenza dei rendimenti, per coloro che si finanziano attraverso le distribuzioni da un portafoglio finanziario, ci sono due opzioni per decidere come spendere gli investimenti. Una è quella di spendere allo stesso ritmo della rendita vitalizia, con la speranza di morire prima di esaurire il denaro disponibile, oppure con la speranza che gli investimenti ottengano dei rendimenti sufficientemente elevati da sostenere il livello di spesa più elevato nel lungo periodo. Questo approccio richiede l'accettazione della possibilità di dover ridurre il tenore di vita più avanti nel corso del pensionamento se le speranze di una crescita sostenuta degli investimenti non si dovessero avverare. L'alternativa sarebbe di spendere di meno all'inizio del pensionamento e, se i buoni rendimenti di mercato si materializzano, aumentare in un secondo momento la spesa o mantenere inalterato il proprio tenore di vita per lasciare un'eredità più rilevante. Il problema dell'intenzione di aumentare le spese nel corso del tempo è che è l'opposto di ciò che la maggior parte delle persone desidera fare, ovvero di spendere di più all'inizio della pensione, quando si ha ancora la salute dalla propria parte, e di ridurre le spese quando la vita rallenta in età più avanzata.

Il prezzo di una rendita vitalizia è tipicamente calcolato utilizzando il tasso di pagamento annuale in percentuale dell'importo del premio iniziale. Ad esempio, una vitalizio può offrire 480 dollari al mese a fronte di un premio iniziale versato di 100.000 dollari. In dodici mesi, la somma ricevuta ammonta a 5.760 dollari, pari al 5,76% dell'importo del premio iniziale versato. Questo payout rate è direttamente paragonabile a un tasso di prelievo sostenibile dal capitale iniziale investito della data di pensionamento in un portafoglio di investimenti finanziari, sulla base dell’aspettativa di vita, e incorporando l'assunto che il capitale venga consumato in aggiunta agli eventuali rendimenti degli investimenti.

Quanto capitale allocare in una rendita vitalizia? Supponiamo che una persona raggiunga la pensione con 1 milione di dollari di portafoglio finanziario e 30.000 dollari di pensione. Questo pensionato intende spendere 70.000 dollari all'anno, di cui 45.000 sono considerati spese essenziali. Per coprire le spese essenziali mancano 15.000 dollari di reddito. Supponiamo che il pensionato prenda in considerazione una rendita con un tasso di conversione del 5,78% per il reddito a vita. Il capitale necessario per colmare il gap di reddito essenziale è pari al gap di 15.000 dollari diviso per 0,0578, ovvero 259.516 dollari. Questo valore rappresenta il 25,9% delle attività del portafoglio finanziario e potrebbe essere il punto di partenza per analizzare la decisione di allocazione della rendita vitalizia immediata.

Il prossimo importante passaggio è decidere quali attività di investimento devono essere vendute per finanziare l'acquisto della rendita vitalizia immediata. Il potenziale vantaggio delle rendita vitalizia dipende in parte dal modo in cui vengono trattate nell'ambito dell'asset allocation. La rendita vitalizia ha maggiori possibilità di funzionare quando vengono valutate come obbligazioni e finanziate attraverso la vendita di obbligazioni dal proprio portafoglio finanziario. La rendita vitalizia diventa perciò un sostituto delle obbligazioni. Questa è l'idea della frontiera efficiente per il reddito pensionistico: azioni e rendita vitalizia, anziché azioni e obbligazioni. Nel lungo periodo, questo può costituire le basi per una maggiore eredità per gli eredi oltre a fornire una base più solida per raggiungere gli obiettivi di spesa.

Per una persona che teme di sopravvivere al proprio portafoglio finanziario, che non ha molte entrate aggiuntive al di fuori del portafoglio, che affronta per lo più spese fisse senza molto spazio per fare tagli alle spese discrezionali e che non ha altre riserve da cui attingere, potrebbe essere necessario spendere e investire in modo piuttosto conservativo per ottenere un'alta probabilità di successo del piano di pensionamento. Questo individuo ha una minore capacità di sopportare i rischi del mercato finanziario, perché il suo stile di vita è più vulnerabile a una flessione dei mercati finanziari. Con i soli investimenti, questo tipo di persona dovrebbe utilizzare un'allocazione azionaria inferiore e un tasso di spesa più basso.

Per coloro che hanno un'avversione al rischio di longevità, che sono in buona salute e che stanno ipotizzando un pensionamento che durerà oltre l'aspettativa di vita media, l'utilizzo di una rendita vitalizia può significare che il valore attualizzato di tutti gli introiti futuri della rendita vitalizia risulta maggiore dell’esborso iniziale per l’acquisto contrattualizzato del vitalizio. Con questa visione soggettiva della longevità, il vitalizio totale percepito vale più del premio e questo aumenta la sostenibilità finanziaria del piano di pensionamento (funded ratio). Sebbene il vitalizio non aumenti il patrimonio in modo oggettivo, lo incrementa in senso soggettivo, in quanto il piano mira a funzionare fino a un'età avanzata e le persone che vivono più a lungo riceveranno di più dalla rendita vitalizia. Il portafoglio finanziario rimanente è disponibile per usi più discrezionali, poiché i crediti di mortalità della rendita coprono una parte sostanziale dell'obiettivo di spesa nel lungo periodo.

La rendita vitalizia è come un'obbligazione con una data di scadenza sconosciuta in anticipo, ma calibrata e coperta in modo specifico per coprire l'ammontare delle spese necessarie per tutta la vita del pensionato.

Quando il pensionamento è breve, le strategie di rendita parziale (cioè convertendo solo una parte del proprio capitale in vitalizio) spesso portano a un'eredità più piccola, anche se il patrimonio degli altri strumenti finanziari che rimane per gli eredi è ancora ragionevolmente grande. Per i pensionamenti con durata più lunga, le strategie di rendita parziale forniscono un valido sostegno alle spese e rafforzano al contempo un'eredità più elevata. Richiedendo meno denaro dagli altri investimenti finanziari per far fronte alle spese, la capacità di rischio aumenta e il tasso di prelievo dalle attività finanziarie rimanenti diminuisce. Le attività finanziarie non convertite in rendita possono crescere riducendo il rischio di sequenza dei rendimenti, e creando migliori opportunità a lungo termine per l'eredità grazie al rendimento composto.​

 
L'esempio del professore che prende un periodo sabbatico verso i 40-45 anni, di 6 mesi a stipendio pieno oppure di 12 mesi (+3 di vancanze estive) a mezzo stipendio rende perfettamente l'idea della differenza tra il desiderio apparentemente razionale di massimizzare la ricchezza finanziaria rispetto al massimizzare la pienezza della propria vita.


p.s. altri spunti di riflessione:
- il capitale finanziario che non viene usato per le proprie spese, alla propria morte verrà usato da altri; sarà banale ma molti sembrano apparentemente dimenticarsene
- spendere prelevando dalla parte income del portafoglio (cedole e dividendi) è psicologicamente più facile dello spendere erodendo il capitale finanziario aaccumulato
 
Ultima modifica:
Non so dove potrà arrivare il mercato azionario statunitense. Questo è un confronto tra l'attuale bull market (colore nero) e i precedenti.

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Suggerisco a tutti di fare la simulazione della propria futura pensione sul sito dell' inps.


Io stamattina ho ripetuto la simulazione sul sito dell' inps, senza ulteriori versamenti di contributi fino alla pensione di vecchiaia. Ho confrontato il risultato ottenuto con la simulazione precedente che avevo fatto ad ottobre 2023.

Due sorprese:
- la data di pensionamento prevista viene anticipata di 4 mesi
- l'assegno lordo (al valore attuale) risulta incrementato del 12,9%

L'aumento dell'assegno lordo è anomalo e perciò ho cercato di capire quale potrebbe essere il motivo. La speranza di vita di un uomo a 68 anni non è cambiata di molto negli ultimi 10 anni, oscillando tra i 16 e i 17 anni.

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Suppongo che perciò la differenza derivi da dei coefficienti di rivalutazione del montante contributivo inps più generosi dei precedenti; questi sono i tassi di capitalizzazione che sono stati applicati nell'ultima simulazione per i prossimi anni:

2025 1,01503
2026 1,03829
2027 1,02938
2028 1,01841
2029 1,01487
2030 1,01415
2031 1,01440
2032 1,01500
2033 1,01500
2034 1,01500
2035 1,01500
2036 1,01500
2037 1,01500
2038 1,01500
2039 1,01500
2040 1,01500

La rivalutazione consuntivata sinora per il montante contributivo è stata pari alla media delle variazioni del Pil nel quinquennio precedente. Se prendiamo gli ultimi 10 anni (media aritmetica del tasso di capitalizzazione 1,00987) le rivalutazioni sono state molto più basse di quelle proiettate per il futuro. Perciò attenzione, la pensione futura potrebbe essere più bassa di quella proposta dalla simulazione!

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