PREFERIREI MORIRE DI PASSIONE CHE DI NOIA.

non mi torna...
han creato meno posti di lavoro delle attese, ma
la disoccupazione è in calo rispetto le attese.
E' possibile solo se c'è gente senza lavoro uscita dalla conta


se facciamo il confronto con italia............no comment.......sia % che metodo...........qua a loro piacimento includono inoccupati iscritti uffci collocamento quando gli fa comodo sparare alta percentuale disoccupati e al rovescio quando vogliono illudere che tutto va bene mettono pure contratti di un giorno tra gli occupati...........direi che per quanto si dubita il metodo usa è di gran lunga più serio.....non a caso a uscita dati alle 14,30 del venerdì si muovono le borse.
 
se facciamo il confronto con italia............no comment.......sia % che metodo...........qua a loro piacimento includono inoccupati iscritti uffci collocamento quando gli fa comodo sparare alta percentuale disoccupati e al rovescio quando vogliono illudere che tutto va bene mettono pure contratti di un giorno tra gli occupati...........direi che per quanto si dubita il metodo usa è di gran lunga più serio.....non a caso a uscita dati alle 14,30 del venerdì si muovono le borse.

se han creato meno posti di lavoro di quelli previsti la disoccupazione dovrebbe essere più alta di quella prevista non il contrario.
 
Una scelta politica, non tecnica.

Fa discutere la nuova proroga dello stato di emergenza (dal 15 ottobre fino al 31 gennaio ) deciso dal governo.

Che permette a Conte di proseguire con le procedure straordinarie esautorando di fatto il Parlamento.

Dopo dopo un incontro con la maggioranza, il premier ha annunciato quello che da giorni era nell’aria.


Con lo stato di emergenza, infatti, restano in piedi tutti gli organismi creati ad hoc dal capo del governo:
commissario straordinario e comitato tecnico scientifico.

Ma soprattutto il ricorso ai famigerati dpcm (decreti presidenza consiglio dei ministri) ampiamente utilizzati dall’inizio della pandemia.

Ieri il ministro della Salute Speranza, Roberto Speranza, si è appellato solennemente alla pazienza degli italiani.

“Dobbiamo resistere col coltello tra i denti in questi 7-8 mesi difficili che ci attendono”.

Se l’opposizione va all’attacco e chiede che il premier riferisca alle Camere,
Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Oms, membro del Cts, sottolinea la natura politica della decisione.

Non è una richiesta del comitato tecnico scientifico, insomma, ma una presa di posizione di Palazzo Chigi.

“E’ una scelta politica, non tecnica. Al tecnico spetta di fornire l’evidenza che può portare a questa decisione piuttosto che un’altra”.

Parola di Ranieri Guerra, ospite di Agorà.

Sull’aumento dei contagi poi esclude la responsabilità della riapertura delle scuole.
“Non ha pesato. Se ci sarà un dato lo vedremo tra una settimana-10 giorni”.


Insomma o la situazione, con l’impennata di contagi, si è aggravata e gli italiani devono essere informati.

O il prolungamento dello stato di emergenza è uno scudo per coprire le liti quotidiane tra Pd e 5Stelle.


“Sarebbe gravissimo se fosse l’ennesima trovata per tenere sotto scacco l’Italia e coprire i litigi interni al governo”.

“Sono stufo di leggere sui giornali quello che propone Conte. Gli dà fastidio confrontarsi con i parlamentari ?
Se avesse la bontà di coinvolgerci magari sarebbe meglio per tutti. Su alcune cose magari ci convince, su altre lo convinciamo noi. C’è un Parlamento”.


Intanto il presidente emerito della Corte costituzionale, Cesare Mirabelli, lancia l’allarme.

”Attenzione all’uso di decreti del Presidente del consiglio dei ministri che sono - pur legittimi - atti amministrativi”.

E ricorda che in questo modo viene meno la decisione del Parlamento

“e quindi la responsabilità politica immediata dell’organo rappresentativo della sovranità nazionale.

I dpcm non sono sottoposti alla firma del Presidente della Repubblica e non sono neanche soggetti ad approvazione da parte del Parlamento.

Che però conserva tutti i suoi poteri.

Perché ha un potere di indirizzo, di controllo, e può arrivare anche a sfiduciare il governo se abusasse di questo potere”.
 
Proroga dello stato di emergenza, scuola al collasso, lavoro in ginocchio.

“Il governo si assuma le sue responsabilità. E non scavalchi il Parlamento”.

La dura reprimenda all’esecutivo giallorosso arriva dalla seconda carica dello Stato, Elisabetta Casellati.

Intervenuta a un evento sulla scuola, affronta tutti i temi caldi dell’agenda politica.

A cominciare dalla proroga dello stato di emergenza al 31 gennaio.

Che esautora il Parlamento con l’utilizzo smisurato dei dpcm.




Il Paese può vincere le sfide che lo attendono

“se governo e Parlamento sapranno fare la loro parte.
E’ però necessario che ciò avvenga nel rispetto delle reciproche prerogative.
E dei ruoli che la Costituzione affida a ciascuno”.

La presidente del Senato ricorda che il Parlamento è l’interlocutore primo e insostituibile del governo.


“Una questione di metodo democratico su cui pesa, certamente, l’avere gestito tutte le fasi dell’emergenza con un ricorso esagerato a Dpcm.

Emanati senza preventiva consultazione con un voto del Parlamento.

Ma su cui grava, soprattutto, il ricorso troppo frequente a decreti-legge omnibus.

Per di più blindati dal governo con il voto di fiducia.

Sui quali un ramo del Parlamento finisce per non toccar palla”.



In questo modo, denuncia la Casellati,

“viene meno la democrazia parlamentare. E cioè l’equilibrio tra il principio della sovranità popolare e la responsabilità dell’azione di governo”.


“I giovani, che sono stati gli invisibili della pandemia, devono essere una priorità per costruire il nostro futuro. Tanti sono gli interventi indifferibili”, dice.

E traccia una fotografia realistica dell’attualità tra cattedre vuote, turni impossibili, banchi promessi e mai consegnati.

A dispetto dell’ottimismo dispensato a piene mani dalla ministra Azzolina.

“Penso alla scuola, alle incertezze che ne accompagnano la riapertura.

Classi itineranti, orari variabili nel corso della settimana, didattica alternata, ora in presenza, ora a distanza,

stanno creando non poche difficoltà. Il governo si faccia carico delle proprie responsabilità“.



Il messaggio è chiaro.

Non deleghi ai presidi o alle famiglie. Con il rischio di creare inaccettabili discriminazioni tra studenti di serie A e studenti di serie B.
Si deve investire seriamente nella scuola reale. Che è fatta di aule, di relazioni. Di interazione, di confronto.
E di dialogo quotidiano tra studenti e docenti. Diversamente, le ricadute sulle famiglie. E in particolare sulle donne sarebbero devastanti”.



Non fa sconti all’esecutivo neppure sul terreno
minato dell’economia e del lavoro.

“Abbiamo bisogno subito di interventi fiscali ed economici importanti. Di mettere soldi in tasca agli italiani. Di lavoro.

Non di misure assistenziali. O di legislazioni dell’emergenza”.



Un attacco alla filosofia grillina del reddito di cittadinanza.

“Creare posti di lavoro significa produrre ricchezza. Stimolare i consumi e rimettere in moto la produttività.

Abbiamo bisogno di eliminare la burocrazia. Che soffoca gli investimenti. E mortifica l’iniziativa di tanti cittadini.

Genova è sicuramente il modello da cui trarre ispirazione”.
 
Il pm Andrea Bonomo ha chiesto al Gup Nunzio Sarpietro l’archiviazione per il reato di sequestro di persona aggravato nei confronti di Matteo Salvini.

Ora il rivio a giudizio da parte del GUP diventa piuttosto improbabile, anche se non impossibile:

ci sono stati casi in cui il GUP ha rinviato a giudizio nonostante le richieste del PM, anche se non è la normale prassi giudiziaria.

Nello stesso tempo un processo POLITICO come questi a Salvini legati al contrasto all’immigrazione clandestina NON sono processi Normali, per cui possiamo aspettarci di tutto.


Del resto il CSM si è praticamente auto-assolto su tutto quanto è successo nel Caso Palamara:

dovremmo forse stupirci per una condanna politica a 15 anni per un reato inesistente? Assolutamente NO.


In Europa spesso si parla di “Stato di diritto” per attaccare Ungheria e Polonia.

In Italia dove la Magistratura agisce come potere politico, invadendo le prerogative di Legislativo ed Esecutivo e si auto-assolve,

non abbiamo una violazione dello “Stato di Diritto” ?


Ah si, ma la brutalizzazione della separazione dei poteri viene da sinistra, quindi va sempre bene…
 
zingarè firma tutto per ordine del partito ...............ma poi basta un ricorso e si scopre firma carta igienica...si vede che IGNORA quel che firma
come IGNORAVA di essere il primo a parlare senza mascherina fino a ieri...........



Andrea Ossino 02 ottobre 2020
Il Tribunale Amministrativo del Lazio ha bocciato la Regione, o almeno l’ordinanza con la quale lo scorso 17 aprile il Presidente Nicola Zingaretti intendeva imporre il vaccino antinfluenzale a tutte le persone che hanno compiuto 65 anni (“pena il divieto di frequentare luoghi di facile assembramento come centri sociali e case di riposo”, si legge nella sentenza) e a tutto il personale sanitario e sociosanitario che lavora nel Lazio. Nell’atto firmato da Zingaretti si legge anche: “Una forte raccomandazione a vaccinarsi viene poi espressa per i bambini tra i sei mesi e i sei anni”.
 

qua potete aderire ai ricorsi contro questa covid-dittatura e tanto altro.


SIENA. Da Carlo Leoni, presidente del Comitato Difesa del Cittadino, riceviamo e pubblichiamo.

“E’ nato un nuovo comitato di cittadini del Lazio e della Toscana per le problematiche sia a livello nazionale che internazionale, con esperienza alle spalle per le battaglie ambientali Ed ora faremo anche le battaglie su

Coronavirus, no 5G, no app immuni, no microchip, no dpcm restrittivi, no vaccini

no alle varie ordinanze regionali d’Italia, no mascherine obbligatorie,

no tagli indiscriminati degli alberi, e i danni causati dalle restrizioni nelle attività commerciali e lavorative, problemi psicologici causati dalle restrizioni sul coronavirus.

Ci può contattare chi ha sensibilità chimica multipla (MCS), ipersensibilità ai campi elettromagnetici ( EHS), e altre patologie, per combattere insieme. Chi ha avuto le sanzioni amministrative si faccia vivo!! Per fare tutto questo ci contattino: cittadini, comitati, associazioni, attività commerciali ecc per aderire alle varie iniziative che intraprenderemo a breve

DPCM(decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri ): ricorso al T.A.R.

ORDINANZE REGIONALI: ricorso al T.A.R. per vaccini, mascherine obbligatori ecc ecc

SANZIONI AMMINISTRATIVE: ricorso al Prefetto e/o al Giudice di Pace

ESPOSTI DENUNCE e/o QUERELE

RACCOLTA FIRME

CLASS ACTION

GRUPPO DI LAVORO
Carlo Leoni tel: 338548671; WhatsApp 324834174; email: [email protected] Potete iscrivervi e aggiungere altre persone al gruppo FB: Coronavirus Sars-Cov2 Covid-19 STOP 5G Romanzo Coronavirus 2019 NotriG Groupes Facebook“.


tar-.jpg
 
2 richieste di archivio e cosa decidono i sinistrorsi ?


Su richiesta della difesa e delle parti civili il gup di Catania Nunzio Sarpietro ha disposto,
nell’ambito del procedimento sulla Gregoretti, un’ulteriore attività istruttoria che prevede, tra l’altro,
l’audizione del premier Conte e dei ministri Lamorgese, Di Maio e degli ex ministri Trenta e Toninelli.


Il gup ha stabilito che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sarà sentito nella prossima udienza
fissata per il 20 novembre nell’aula bunker del carcere di Bicocca.

Nella stessa data saranno sentiti anche gli ex ministri Toninelli e Trenta.


L’audizione dei ministri Di Maio e Lamorgese e dell’ambasciatore Maurizio Messari è stata fissata per il 4 dicembre.

Il gup ha anche disposto l’acquisizione di documenti sugli altri sbarchi avvenuti nello stesso periodo.



Al termine dell’udienza, Matteo Salvini ha tenuto una conferenza stampa assieme all’avvocato Giulia Bongiorno.


Queste le parole dell’avvocato: “Abbiamo sottolineato che la procedura seguita per il caso Gregoretti
non era un’iniziativa estemporanea di Salvini che voleva sequestrare le persone ma la scelta di attendere,
prima di far sbarcare i migranti, nell’ambito di una procedura così come prevista nel contratto di governo e dal Consiglio europeo del 2018”.


Salvini ha dichiarato: “Era la mia prima volta in tribunale da potenziale colpevole e imputato.
Sono assolutamente soddisfatto di aver sentito da parte di un giudice che quello che si è fatto non l’ho fatto da solo. Era parte di una procedura”.


Ancora Salvini: “Tornerò a Catania in compagnia. Mi soddisfa che il giudice interpelli il premier per chiedere:
‘L’anno successivo avete fatto la stessa cosa?’. Ci sono decine di articoli che dimostrano che l’iter è lo stesso”.


Il leader della Lega ha aggiunto: “Adesso sarà qualcun altro a dover dire quello che ha fatto”.


L’ex ministro dell’Interno ha anche detto:

“La libertà non ha prezzo, io sono strafelice di non essere in vendita per una poltrona.
Per me contano coerenza e dignità, penso che ci sia qualcun altro che non riesce a guardarsi allo specchio la mattina, io no”.


Salvini, in conferenza stampa, ha poi dichiarato: “Non credo che sia un processo politico. Ho trovato nel giudice una persona libera e autorevole”.


Il leader leghista ha affermato: “Mi sono rifiutato di dire ‘Sono colpevoli anche loro’ (Conte e gli altri ministri, ndr).
La mia tesi è che sono innocenti anche loro. Avrei potuto dire il contrario per spirito di vendetta
invece io spero che vengano qua per mezz’ora e poi si occupino di altro”.


Matteo Salvini è accusato di sequestro di persona, di avere abusato dei suoi poteri
“per privare della libertà personale i 131 migranti bloccati a bordo della Gregoretti dalle 00:35 del 27 luglio 2019 fino al pomeriggio del 31 luglio successivo”,
quando dalla nave della Guardia costiera italiana è giunta l’autorizzazione allo sbarco nel porto di Augusta, nel Siracusano.


L’ex ministro ha sottolineato di avere agito per interesse della nazione, sostenendo come a bordo della Gregoretti
ci fossero due scafisti fermati dopo lo sbarco e che i 100 migranti sarebbero rimasti sulla nave senza pericoli e con la massima assistenza,
solo il tempo necessario per concordare con altri Paesi europei il loro trasferimento.

E tutto col pieno coinvolgimento del governo italiano, tanto da rilevare il ruolo decisivo del Ministero dei trasporti nell’assegnazione del Pos, il porto sicuro.


La Procura distrettuale di Catania aveva chiesto l’archiviazione del fascicolo,
ma il Tribunale dei ministri ha ritenuto dovesse passare al vaglio dell’udienza preliminare.
 
Ahahahahahahah eccola qui la verità. NON SONO MALATI


Vincenzo De Luca ha ripreso a pieno regime la politica del “lanciafiamme” attenuata durante i mesi estivi.

Dopo l’obbligo di mascherina all’aperto (ordinanza casualmente uscita tre giorni dopo il voto),
seguito a ruota dal presidente del Lazio Nicola Zingaretti e oggetto del prossimo Dpcm di lunedì,
il governatore della Campania sta pensando di prendere tutti i positivi asintomatici e ospitarli in strutture predisposte
– i già soprannominati “Covid resort” – per osservare il periodo di quarantena di 14 giorni.


Ancora una volta creando un clima di terrore tra i campani, ormai dai più ritenuto ingiustificato.


Con questo termine edulcorato, De Luca ha definito le strutture per ospitare gli asintomatici:

Dobbiamo cominciare a svuotare gli ospedali dagli asintomatici, che devono essere in isolamento domiciliare. Stiamo aprendo dei “Covid resort”.

La cosa fa un po’ ridere, ma non sono alberghi a 5 stelle.

Sono strutture dove ospitare anche pazienti asintomatici che non possono rientrare a casa per vari motivi particolari” ha annunciato tramite diretta Facebook.


“Nell’Ospedale del Mare abbiamo un’intera palazzina destinata ai familiari dei pazienti con 200 stanze.
La impiegheremo totalmente ad accogliere pazienti asintomatici che, anziché stare negli ospedali,
possono stare lì a passare queste due settimane di isolamento. Stiamo facendo la stessa cosa in altre realtà territoriali con altre Asl”, ha aggiunto De Luca.



Il Presidente della Regione Campania ha giustificato questo provvedimento asserendo che

“l’obbiettivo che dobbiamo darci in Campania come in Italia è quello di trovare il punto di equilibrio fra nuovi contagi e malati che diventano negativi.
Oggi abbiamo in Campania un affollamento particolare degli ospedali, abbiamo avuto fino a ieri negli ospedali 430 persone, la gran parte asintomatiche.
Non possiamo occupare centinaia di posti letto
per persone alle quali, come mi dicevano i direttori generali delle Asl, dobbiamo fare un servizio da badanti”.
 
Giuseppe Conte concede altro tempo ad Atlantia sul fronte Autostrade.

Mentre i familiari delle vittime del ponte Morandi protestano duramente per il trattamento di riguardo
nei confronti del gruppo della famiglia Benetton, il governo giallofucsia non ha il coraggio di andare fino in fondo con la revoca della concessione.

E Atlantia, dal canto suo, ribadisce che non vuole accollarsi le costose cause di risarcimento per il crollo di Genova.


Allo scadere del (pen)ultimatum di ieri, il premier non sa fare di meglio che annunciare una riunione entro dieci giorni per decidere cosa fare:
se Atlantia non cambierà posizione sul negoziato con Cdp per il controllo di Autostrade per l’Italia si procederà alla revoca,
in caso contrario verranno valutate le eventuali nuove condizioni.

La “grande pensata” arriva al termine della riunione tra il premier e i ministri dell’Economia Roberto Gualtieri, e delle Infrastrutture Paola De Micheli.

Dal canto suo, il gruppo dei Benetton minaccia che la revoca “provocherebbe un default sistemico gravissimo, esteso al mercato Ue”.


A conti fatti, Atlantia – in caso di revoca della concessione autostradale – parla di “un default sistemico per oltre 16,5 miliardi di euro, oltre al blocco degli investimenti.
Verrebbero così messi a serio rischio 7mila posti di lavoro“.

Insomma, il gruppo dei Benetton non intende smuoversi di un millimetro e detta le condizioni della trattativa.

Dal governo giallofucsia trapela “irritazione” (i Benetton già tremano…) per le lettere di Aspi, la cui impostazione viene respinta.
Perché – è questo il punto fondamentale – Atlantia ha modificato le condizioni che avevano portato ad un accordo a luglio.



Il gruppo dei Benetton replica: “Continueremo ad agire in totale buona fede, affinché possa essere trovata una soluzione equa, ragionevole, di mercato.
La società confida nella capacità di mediazione e nell’equilibrio del presidente Conte e del suo governo, considerandolo un riferimento di garanzia per tutti”.

Atlantia e la controllata Aspi nelle lettere in questione confermano la disponibilità a trattare con Cdp, ma dettano numerose condizioni.

A partire dal fatto che la cessione di Aspi potrà essere conclusa a valle dell’accordo transattivo.

Inoltre le due società sono contrarie alla clausola che vincola l’efficacia dell’atto alla cessione del controllo di Aspi a Cdp,
considerata “non in linea” né con l’atto né con gli impegni del 14 luglio.

Ancora, respingono le manleve sulle responsabilità del crollo del ponte Morandi richieste da Cdp
perché non erano previste e non sono accettabili in un contesto di mercato.

E su questo ultimi punto – visti i risarcimenti per la tragedia di Genova il cui importo è al momento incalcolabile – Atlantia e Aspi non intendono mollare.


Intanto contro Atlantia si scaglia il Comitato in ricordo delle 43 vittime del ponte Morandi:

Questa società dovrebbe mettersi in ginocchio e cospargersi il capo di cenere, siamo scandalizzati da tanta arroganza“,

afferma la presidente Egle Possetti,

che chiede al governo di prendere in considerazione la possibilità “che la concessione originaria possa essere dichiarata illegittima”.
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto