Alobar
So di non sapere...
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Copio questo articolo, mi sembra in tema, giusto?
Focus sui bond RBS
Articolo a cura di JCAssociati.it
Su richiesta di alcuni nostri lettori abbiamo analizzato alcuni titoli emessi da Royal Bank of Scotland NV, divisione d’investimento nata dalla acquisizione della banca olandese ABN Amro da parte di un consorzio guidato da Royal Bank of Scotland nell’ottobre 2007.
Si tratta di tre emissioni a breve - media scadenza quotate ed acquistabili al mercato MOT (codici ISIN: NL0009289339, NL0009289321 e NL0009289347)
Il primo titolo (NL0009289339), con scadenza gennaio 2020, offre una cedola del 5.5% per i primi 3 anni, e successivamente una cedola pari al 100% dell’inflazione europea più uno “spread” di 160 basis points (1,60%).
Prima di passare alla determinazione del c.d. fair value, ossia il valore teorico del titolo che ne definisce la maggiore o minore convenienza all’acquisto, ci pare opportuno fare alcune premesse riguardo le ragioni che possono indurre ad investire in titoli legati all’inflazione.
L’inflazione, ovvero il tasso di crescita dei prezzi al consumo, è uno degli indicatori che vede generalmente accrescere il suo valore in una fase di ripresa/ crescita dell’economia reale. Infatti, al miglioramento delle condizioni economiche si accompagna un incremento della domanda di beni e servizi. Tale incremento determina un aumento generale dei prezzi che viene catturato dal tasso di inflazione.
Laddove l’investitore decida di puntare su uno scenario di ripresa/ crescita economica, l’acquisto di titoli legati al tasso d’inflazione può dunque costituire una buona strategia per generare profitto.
Scendiamo ora nel dettaglio della determinazione del fair value del titolo.
La valutazione di questa obbligazione si basa sulla proiezione dei tassi d’inflazione attesi in futuro (attualmente compresi tra il 2% e il 2,5%) e sulla stima di quanto l’inflazione reale potrebbe variare rispetto a tali valori attesi (cioè la volatilità implicita dei tassi d’inflazione nell’eurozona).
Chiaramente, tanto più alti sono i tassi di inflazione attesi e/o tanto maggiore è la possibilità di variazione (cioè la volatilità del tasso di inflazione), tanto più alte saranno le aspettative di flusso cedolare (e quindi il valore del titolo).
In ossequio alla pratica di mercato, si è fatto uso di metodologie quantitative per determinare le cedole future. Considerando quelle che sono le aspettative dell’inflazione oggi (implicite nelle curve degli inflation swap) e quella che è la volatilità del nostro indice parametro per la determinazione delle cedole, si è giunti ad un calcolo probabilistico dei futuri flussi del titolo.
Tali flussi nominali sono stati poi scontati per considerare il valore finanziario del tempo (una cedola incassata fra cinque anni vale meno della stessa cedola incassata oggi) e il rischio emittente, applicando uno spread di 190 basis points (1,90%) in linea con i valori di mercato.
Dopo aver descritto le caratteristiche del titolo e i punti chiave della metodologia di valutazione, riportiamo la proiezione delle cedole:
Oltre al rimborso del capitale nominale a scadenza, il titolo in analisi dovrebbe garantire nel corso della sua vita un flusso cedolare totale del 46,39%.
Considerando il valore finanziario del tempo e la remunerazione per il rischio di credito dell’emittente (lo “spread” di 1,90% a cui si è fatto riferimento in precedenza), il fair value attuale del titolo risulta essere di 95,34.
Dalla valutazione sembra quindi emergere una valore teorico decisamente inferiore a 100, che se confrontato con i prezzi di mercato non indicherebbe una convenienza all’acquisto. Tale valutazione potrebbe subire modifiche al rialzo solo laddove vengano ritenute eccessivamente contenute le aspettative di inflazione del mercato, oppure ci si attenda una fortissima volatilità del tasso di inflazione, che potrebbe aumentare in maniera significativa le aspettative di flusso cedolare futuro.
Il secondo titolo (ISIN NL0009289321), con scadenza gennaio 2020, paga una cedola trimestrale annualizzata del 6,5% il primo anno, e in seguito cedole pari al tasso Euribor a tre mesi più uno “spread” di 30 basis points (0,3%), con un minimo del 3,5%.
Implementando le medesime metodologie quantitative, sono stati calcolati anche per questo titolo i flussi cedolari attesi. Ovviamente è stato necessario eseguire una proiezione del tasso Euribor a tre mesi anziché del tasso d’inflazione europea. Essendo l’emittente il medesimo, anche lo “spread” di valutazione sul rischio emittente è stato mantenuto a 190 basis points (1,90%).
Di seguito sono indicati i valori cedolari ottenuti:
*esclusi i dietimi già maturati
Riepiloghiamo i risultati ottenuti.
Flussi di cassa Valori attualizzati
componente cedolare 45,54 35,39
componente rimborso 100,00 59,06
Totale Flussi 145,84 93,77
Il flusso cedolare prospettico del titolo in oggetto risulta essere 45,54 e aggiunto al rimborso del capitale a scadenza porta il valore nominale del titolo a 145,54.
Scontando il valore finanziario del tempo e la remunerazione per il rischio di credito dell’emittente (lo “spread” di 1,90% precedentemente menzionato), il fair value attuale del titolo scende a 93,77.
Come per il titolo precedente, la valutazione fa emergere un valore teorico dell’obbligazione notevolmente inferiore alla parità. In questo caso, visto che si tratta di un titolo indicizzato, l’unico fattore che potrà incidere sul valore teorico dell’obbligazione sarà un miglioramento del merito di credito dell’emittente, che consenta di utilizzare uno spread di valutazione inferiore.
Il terzo titolo analizzato (ISIN NL0009289347) è un’obbligazione “step-up”, ossia caratterizzata da tassi crescenti lungo la durata del titolo. Il titolo rimborsa nel gennaio 2015, paga una prima cedola semestrale annualizzata del 3% e le successive tre con incrementi di 35 basis points (0,35%) fino all’ultima in cui l’incremento è pari a 45 basis points (0,45%).
Abbiamo determinato il flusso cedolare atteso applicando uno spread di valutazione inferiore (1,70%) data la scadenza più breve rispetto ai due titoli precedenti.
*esclusi i dietimi già maturati
Riportiamo in forma sintetica il totale dei flussi attesi per il titolo analizzato.
Flussi di cassa Valori attualizzaticomponente cedolare 18,60 16,75componente rimborso 100,00 81,51
Totale Flussi 118,60 97,95
Anche per la terza obbligazione RBS presa in considerazione la valutazione a fair value fa emergere un valore teorico inferiore a 100 (anche se in misura minore). Non essendoci opzionalità diretta in questo titolo, l’unica ipotesi in cui il fair value potrebbe crescere è legata ad un ulteriore discesa dei tassi di interesse.
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Articolo a cura di JCAssociati.it
Su richiesta di alcuni nostri lettori abbiamo analizzato alcuni titoli emessi da Royal Bank of Scotland NV, divisione d’investimento nata dalla acquisizione della banca olandese ABN Amro da parte di un consorzio guidato da Royal Bank of Scotland nell’ottobre 2007.
Si tratta di tre emissioni a breve - media scadenza quotate ed acquistabili al mercato MOT (codici ISIN: NL0009289339, NL0009289321 e NL0009289347)
Il primo titolo (NL0009289339), con scadenza gennaio 2020, offre una cedola del 5.5% per i primi 3 anni, e successivamente una cedola pari al 100% dell’inflazione europea più uno “spread” di 160 basis points (1,60%).
Prima di passare alla determinazione del c.d. fair value, ossia il valore teorico del titolo che ne definisce la maggiore o minore convenienza all’acquisto, ci pare opportuno fare alcune premesse riguardo le ragioni che possono indurre ad investire in titoli legati all’inflazione.
L’inflazione, ovvero il tasso di crescita dei prezzi al consumo, è uno degli indicatori che vede generalmente accrescere il suo valore in una fase di ripresa/ crescita dell’economia reale. Infatti, al miglioramento delle condizioni economiche si accompagna un incremento della domanda di beni e servizi. Tale incremento determina un aumento generale dei prezzi che viene catturato dal tasso di inflazione.
Laddove l’investitore decida di puntare su uno scenario di ripresa/ crescita economica, l’acquisto di titoli legati al tasso d’inflazione può dunque costituire una buona strategia per generare profitto.
Scendiamo ora nel dettaglio della determinazione del fair value del titolo.
La valutazione di questa obbligazione si basa sulla proiezione dei tassi d’inflazione attesi in futuro (attualmente compresi tra il 2% e il 2,5%) e sulla stima di quanto l’inflazione reale potrebbe variare rispetto a tali valori attesi (cioè la volatilità implicita dei tassi d’inflazione nell’eurozona).
Chiaramente, tanto più alti sono i tassi di inflazione attesi e/o tanto maggiore è la possibilità di variazione (cioè la volatilità del tasso di inflazione), tanto più alte saranno le aspettative di flusso cedolare (e quindi il valore del titolo).
In ossequio alla pratica di mercato, si è fatto uso di metodologie quantitative per determinare le cedole future. Considerando quelle che sono le aspettative dell’inflazione oggi (implicite nelle curve degli inflation swap) e quella che è la volatilità del nostro indice parametro per la determinazione delle cedole, si è giunti ad un calcolo probabilistico dei futuri flussi del titolo.
Tali flussi nominali sono stati poi scontati per considerare il valore finanziario del tempo (una cedola incassata fra cinque anni vale meno della stessa cedola incassata oggi) e il rischio emittente, applicando uno spread di 190 basis points (1,90%) in linea con i valori di mercato.
Dopo aver descritto le caratteristiche del titolo e i punti chiave della metodologia di valutazione, riportiamo la proiezione delle cedole:
Oltre al rimborso del capitale nominale a scadenza, il titolo in analisi dovrebbe garantire nel corso della sua vita un flusso cedolare totale del 46,39%.
Considerando il valore finanziario del tempo e la remunerazione per il rischio di credito dell’emittente (lo “spread” di 1,90% a cui si è fatto riferimento in precedenza), il fair value attuale del titolo risulta essere di 95,34.
Dalla valutazione sembra quindi emergere una valore teorico decisamente inferiore a 100, che se confrontato con i prezzi di mercato non indicherebbe una convenienza all’acquisto. Tale valutazione potrebbe subire modifiche al rialzo solo laddove vengano ritenute eccessivamente contenute le aspettative di inflazione del mercato, oppure ci si attenda una fortissima volatilità del tasso di inflazione, che potrebbe aumentare in maniera significativa le aspettative di flusso cedolare futuro.
Il secondo titolo (ISIN NL0009289321), con scadenza gennaio 2020, paga una cedola trimestrale annualizzata del 6,5% il primo anno, e in seguito cedole pari al tasso Euribor a tre mesi più uno “spread” di 30 basis points (0,3%), con un minimo del 3,5%.
Implementando le medesime metodologie quantitative, sono stati calcolati anche per questo titolo i flussi cedolari attesi. Ovviamente è stato necessario eseguire una proiezione del tasso Euribor a tre mesi anziché del tasso d’inflazione europea. Essendo l’emittente il medesimo, anche lo “spread” di valutazione sul rischio emittente è stato mantenuto a 190 basis points (1,90%).
Di seguito sono indicati i valori cedolari ottenuti:
*esclusi i dietimi già maturati
Riepiloghiamo i risultati ottenuti.
Flussi di cassa Valori attualizzati
componente cedolare 45,54 35,39
componente rimborso 100,00 59,06
Totale Flussi 145,84 93,77
Il flusso cedolare prospettico del titolo in oggetto risulta essere 45,54 e aggiunto al rimborso del capitale a scadenza porta il valore nominale del titolo a 145,54.
Scontando il valore finanziario del tempo e la remunerazione per il rischio di credito dell’emittente (lo “spread” di 1,90% precedentemente menzionato), il fair value attuale del titolo scende a 93,77.
Come per il titolo precedente, la valutazione fa emergere un valore teorico dell’obbligazione notevolmente inferiore alla parità. In questo caso, visto che si tratta di un titolo indicizzato, l’unico fattore che potrà incidere sul valore teorico dell’obbligazione sarà un miglioramento del merito di credito dell’emittente, che consenta di utilizzare uno spread di valutazione inferiore.
Il terzo titolo analizzato (ISIN NL0009289347) è un’obbligazione “step-up”, ossia caratterizzata da tassi crescenti lungo la durata del titolo. Il titolo rimborsa nel gennaio 2015, paga una prima cedola semestrale annualizzata del 3% e le successive tre con incrementi di 35 basis points (0,35%) fino all’ultima in cui l’incremento è pari a 45 basis points (0,45%).
Abbiamo determinato il flusso cedolare atteso applicando uno spread di valutazione inferiore (1,70%) data la scadenza più breve rispetto ai due titoli precedenti.
*esclusi i dietimi già maturati
Riportiamo in forma sintetica il totale dei flussi attesi per il titolo analizzato.
Flussi di cassa Valori attualizzaticomponente cedolare 18,60 16,75componente rimborso 100,00 81,51
Totale Flussi 118,60 97,95
Anche per la terza obbligazione RBS presa in considerazione la valutazione a fair value fa emergere un valore teorico inferiore a 100 (anche se in misura minore). Non essendoci opzionalità diretta in questo titolo, l’unica ipotesi in cui il fair value potrebbe crescere è legata ad un ulteriore discesa dei tassi di interesse.