Riapertura bordelli

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Riapertura Bordelli

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per limitare i danni bisognerebbe tornare agli anni 70 , cioe' il periodo dove la prostituzione in italia era ai minimi storici , poiche' le donne erano disposte ad accettare spesso il sesso senza avere nulla in cambio. Negli anni 70 e 80 ad esempio c'era il fenomeno delle groupies cioe' ragazze che trombavano con un vip (rockstar o calciatore )
e se non eri una rockstar ???
quello delle ragazze facili negli anni '70-80 è un mito che non trova riscontro nella realtà , parlo di noi ragazzi di provincia dove il massimo della internazionalizzazione era la città universitaria di Pisa o la turista tedesca di passaggio , credo che sia meglio adesso almeno leggendo nei forum e nei social network : sembra che i rapporti sessuali fra i giovani anche sotto i 15 anni siamo molto più liberi degli anni '70 , in cui vigeva un moralismo deleterio :help:
ma questa è la visione che ho dall'esterno e quindi fallace...
anche se per esperienza diretta persino un vecchio come me ha ricevuto proposte dirette da giovani ragazze a farmi sospettare che qualcosa indubbiamente è cambiato
ma la prostituzione rimane e allora ? :mmmm:
 
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Conte. Forse hai ragione che non si trombava cosi' tanto negli anni 70 e cambia poco rispetto ad oggi.......pero' è indubbio che la mercificazione del sesso come moda è superiore oggi , sara' la tv , sara' berlusconi , sara' quel che sara' pero' ho questa impressione.
 
................
Chiuse là, in un posto che si dice essere "legale" chi si occuperebbe più di loro?
Al chiuso, nascoste, invisibili, "legali". I benpensanti non le vedono, il decoro cittadino è salvo, ma la gente che fa i soldi sulle prostitute ci sarebbe lo stesso.

:down:

invisibili ???
INVISIBILI????
nascoste ?NASCOSTE ???
come si puo' nascondere un palazzo con scritto sopra "BORDELLO"che tutti, benpensanti e non, sanno essere pieno di donne, ragazze, prostitute, puttane, puttani, gay trans e quant'altro ???
LORO VORREBBERO essere invisibili !!!
........perchè io gia' lo vedo preso di mira e circondato, un giorno si e un'altro no, da turbe di donne radical chic zompettanti e urlanti con cartelli e striscioni che ne inneggiano alla chiusura ( per il bene di quelle lavoratrici...ovvio :)
....tumulti, qui noi sappiamo , da chi capeggiati :D
 
1. Tra popolazioni indigene come gli Amerindi o gli Aborigeni australiani, la prostituzione sembra essere stata piuttosto rara prima della comparsa di colonizzatori e commercianti. Le società del Pacifico nordoccidentale offrono un esempio particolarmente drammatico del problema del contatto con il mondo occidentale, in quanto le nozioni di proprietà e di scambio preesistenti poterono facilmente tradursi, dopo il contatto, nella prassi della compravendita delle donne come fonte di status e reddito per gli uomini.

Ma infatti non è vero che la prostituzione è sempre esistita, per lo meno così come la conosciamo oggi. Essa è nata con il patriarcato, quando gli uomini hanno iniziato a considerare le donne come loro proprietà e a normare la sessualità femminile.

X Claire .......comunque complimenti per la tua onesta' e candidezza di comportamento nel voler lottare contro un fenomeno irreversibile , per me sei allo stesso livello di madre teresa di calcutta .........ora pero' come giustamente hai detto in passato ci sono molte prostitute che NON VOGLIONO lavorare nei casini ......uno dei motivi te lo spiego ora .......questa qui abita vicino a casa tua , telefonagli e digli di smettere , cerca di redimerla........il fake piu' mostruoso della mia vita

Madre Teresa ed io abbiamo poco in comune. Ma lo prendo come un complimento, grazie

invisibili ???
INVISIBILI????
nascoste ?NASCOSTE ???
come si puo' nascondere un palazzo con scritto sopra "BORDELLO"che tutti, benpensanti e non, sanno essere pieno di donne, ragazze, prostitute, puttane, puttani, gay trans e quant'altro ???
LORO VORREBBERO essere invisibili !!!
........perchè io gia' lo vedo preso di mira e circondato, un giorno si e un'altro no, da turbe di donne radical chic zompettanti e urlanti con cartelli e striscioni che ne inneggiano alla chiusura ( per il bene di quelle lavoratrici...ovvio :)
....tumulti, qui noi sappiamo , da chi capeggiati :D

Macché. Quando dico invisibili e nascoste, intendo dire che nessuno saprebbe più esattamente in che condizioni vivono e lavorano le ragazze che vi stanno dentro.
E nessuno potrebbe/saprebbe dire con certezza se sia vero che godono di diritti e maggior rispetto da parte dei clienti e/o di eventuali papponi (che a parer mio continuerebbero a fare il loro gioco sporco).
Sulle tue gentilissime e velate frecciatine non dico nulla, sono troppo Signora:-o
 
Mi domandavo, leggendo....

Chiedo, a chi dice che prostituirsi non sia diverso da un qualsiasi altro lavoro...

Ma se la prostituzione quando è frutto di sfruttamento va vietata, se è vero che è uguale agli altri lavori in cui c'è sfruttamento, perché non si vietano anche gli altri lavori, quando vi è sfruttamento del lavoratore?
:mmmm:

Esistono lavori sgradevoli, faticosi, che non richiedono una competenza qualificata. Diventano umilianti perché sono svolti solo da alcuni in un rapporto di gerarchia, giusto? E, secondo molti non sono diversi dalla prostituzione (cd "libera")

Possiamo ammettere l'ingiustizia e immaginare come soluzione la redistribuzione di questi lavori. Parliamo di lavori necessari o comunque socialmente utili. Lavori che svolgeremmo anche in una società di liberi ed eguali, con una diversa organizzazione del lavoro più giusta ed egualitaria. Lavori che spesso svolgiamo anche volontariamente. In tutti questi lavori, l'umiliazione, l'alienazione, lo sfruttamento sono dati accessori per quanto prevalenti, ma non necessari.
Nella prostituzione sono invece dati costitutivi. L'ingiustizia della prostituzione non si corregge redistribuendola. In una società di liberi ed eguali, la prostituzione non avrebbe senso di esistere, poichè la sessualità femminile sarebbe realmente libera, in quanto non controllata e finalizzata dal desiderio maschile.


La vedete la differenza tra chi vende, come dite voi il proprio lavoro, il proprio cervello, le proprie abilità e chi vende sesso?

In tutti i lavori manuali, il corpo del lavoratore usa strumenti. Nella prostituzione una persona usa il corpo di un’altra persona, come fosse esso stesso uno strumento. Il corpo è una unità psicofisica e coincide con la persona. Molti libertari della prostituzione immaginano di superare la distinzione tra le diverse parti del corpo, parti intime e non, ma riprongono di fatto la distinzione tra corpo ed anima. Per cui vendere il corpo sarebbe vendere altro da sé.

Ma non funziona proprio così, leggete un'altra testimonianza di una prostituta

La mia lotta per avere un futuro | Lunanuvola's Blog

Ne estrapolo alcuni passaggi:


(...) "Quando sei in qualche modo uscita dalla prostituzione, la grande domanda senza risposta è: Com’è che non sono morta? E non c’è risposta, solo altre domande, solo un retroscena di colpevolezza da sopravvissuta, solo un vuoto che non sarà mai riempito.
Una delle ragioni per cui posso essere sopravvissuta, una ragione per cui numerose donne uscite dalla prostituzione sono sopravvissute, è che ci siamo costruite un cuore di ghiaccio. Potete chiamarlo distacco, potete dire che è protezione dalla follia dell’autodistruzione, tutto quel che io so è che ora sono a posto e stabile, ma il ghiaccio si fa vivo in troppe occasioni. (…)
Ho piazzato il mondo della mia prostituzione in una camera di ghiaccio, sperando morisse d’inedia – solo per scoprire che la mia mente “dimentica”, ma il mio corpo è malato di ricordi profondi che richiedono attenzione. Volevo essere la Regina di Ghiaccio e non avere più sensazioni, soffocare tutto il mio passato, dimenticarmi che importa – perché curarsi di qualcosa è troppo doloroso, porta alla superficie una sofferenza enorme, significa vivere mentre sogni di morire.
Ma so di non essere la Regina di Ghiaccio, so che il mio cuore non è congelato, so che la mia paura di essere viva è una reazione naturale al fatto che non mi è mai stato permesso sapere cosa significhi l’essere viva. (…)
Non avendo vie di fuga e avendo perso ogni speranza mi sono adattata. Adattata al punto di dire che stavo bene. Mi sono adattata alla prostituzione, all’essere usata per il porno “amatoriale”, mi sono adattata e ho dipinto sulla mia faccia il sorriso della Puttana Insensibile.
Mi sono adattata a perdere ogni contatto con i miei sentimenti, ogni contatto con la speranza, ogni contatto con un mondo a cui poteva importare – mi sono adattata al palazzo di ghiaccio in cui vivevo.
Per la maggior parte dei miei anni di prostituzione, la conchiglia in cui vivevo appariva confortevole e persino, relativamente, di lusso. Ero sempre all’interno, avevo uno o più letti, dovevo avere solo 10 o 12 uomini al massimo, in una notte. Era più sicuro dello stare su una strada o in qualche tipo di bordello. Mi dicevo di essere fortunata. (...)

(...) Come vivi sapendo che non c’è parte del tuo corpo che non sia stata in zona di guerra, una guerra che si pretende di non vedere, di non sentire e di non conoscere? Non attraverserò i miei molteplici ricordi, dico solo che il sadismo è come un’ombra su di me, dico solo che quando ho qualsiasi dolore in qualsiasi parte del mio corpo, esso mi collega al passato anche se io non voglio.
Dico solo che ho dolore alle orecchie, perché dei clienti hanno pensato che era divertente vedere se i loro uccelli passavano per quel buco.
Dico solo che tendo a tossire per liberarmi la gola sino alla nausea, ed ha senso, perché sono stata costretta sott’acqua mentre subivo uno stupro anale, strangolata, soffocata, e un po’ troppi oggetti/pugni/peni sono stati forzati nella mia gola: è stato il non essere in grado di urlare, e nemmeno di avere una voce, come prostituta.
Dico solo che le mie gambe sono spesso terribilmente doloranti – forse perché molto spesso sono stata legata, o perché correre via non era una possibilità, quando mi prostituivo.
Questo è il trauma ordinario di una donna uscita dalla prostituzione. E’ la nostra norma, la nostra realtà: quella che la società tenta con tanto impegno di negare. (...)"


Ci sarà ancora qualcuno che avrà il coraggio di dire che "è un lavoro come un altro" o che il bordello rappresenta un radicale miglioramento?
:help:
 
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L'origine degli errori umani ha solo un nome ,possesso, in ognuno di noi esiste istinto e ragione, il possesso e' nel istinto ecco perché è sempre la ragione ha perdere. Vado a camminare su una trave a 12 metri d'altezza .a dire il vero sono già su
 
Il fatto che vi domandiate, riaprire o no, o le conseguenze dei traumi, significa che non avete capito il problema, il problema e' alla radice, se non sai da dove arrivi, dove vai? Io dispenso saggezza ma nn ascoltate.
 

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