Ricapitoliamo. La prostituzione nei casini legalizzato: nooo ; e' uno schifo. La prostituzione reato : noooo , altrimenti vengono processate le prostitute.......allora......la prostituzione deve essere una trappola per gli sfigati che vanno a puttane in auto e prendono la multa e le prostitute continuano a restare sulle strade.
...lo strano è che tu piu' che altro metti al centro il "corpo" della donna
....io parlo invece della persona che non è solo corpo ma anche sentimento e anima, cultura ed educazione....invece tu sei fissata col " corpo " il che è molto restrittivo e forse, indica un problema
E' evidente che alle persone che vanno con le prostitute della loro mente e del loro spirito non frega un accidente. Gli importa solo del corpo e su questo lo stato ci vuole guadagnare.
Mi pare di aver sempre dimostrato di essere una persona di grandissima spiritualità (in senso lato, non facciamo entrare la religione), se non te ne sei accorto è perché penso che non mi leggi affatto.
Comunque, ci spendo un'altra mezz'oretta....
Innanzitutto voglio rilevare alcuni aspetti circa le conseguenze della realizzazione di questo progetto (la legalizzazione della prostituzione) tralasciando al momento la prospettiva di genere, non perché sia poco importante, ma per rilevare che anche partendo da un’analisi puramente economica, non c’è nessun cambiamento nella realtà di persone che si prostituiscono (e visto che mi dite che mi fisso sulle donne e non su trans e omosessuali, uomini e travestiti)
Presupponendo che il "lavoro sessuale" debba essere disciplinato come qualsiasi altro tipo di lavoro,
sono tre le possibili forme organizzative:
autonome, dipendenti, cooperativiste.
Per quanto riguarda il
lavoro autonomo, è ormai ben noto che le persone che si prostituiscono non sono in grado di lavorare in proprio a causa della
violenza cui sono esposte e che questo è il potere sul quale si appoggiano gli sfruttatori e la corruzione della polizia per estorcere, facendosi "pagare per la loro sicurezza".
Si dice generalmente che questa violenza è creata dalla clandestinità, mentre la prostituzione autonoma non è vietata e pertanto non è marginalizzata per la sua condizione d’illegalità, ma dalla cultura patriarcale che ha bisogno che sia così. Io credo invece che il vero motivo di questa violenza sia nella corruzione statale, giudiziaria e di polizia e negli enormi profitti generati da questo tipo di sfruttamento. La "regolamentazione" non cambierebbe per niente questa situazione.
Nel secondo caso, cioè
come lavoro dipendente, non c’è molto da spiegare perché ci sono già prove che il problema, come per tutti gli altri lavori dipendenti sarebbe "l’effettuazione" di questo contratto. Sia in Olanda sia in Germania, paesi che regolano la prostituzione, si trovano davanti al problema del "lavoro non dichiarato". Gli "imprenditori" non vogliono registrarle come dipendenti, perché altrimenti dovrebbero pagare le ferie, la maternità, ecc... ancora una volta la situazione di vulnerabilità non cambierebbe.
Nell’ultimo caso, che sembrerebbe il più fattibile, basta fare un resoconto e sarebbe evidente un’irrimediabile realtà economica. Come potrebbero le
cooperative che pagano tasse, ferie, maternità, ecc. competere nel mercato capitalista neo-liberale con la Tratta e la prostituzione illegale della corruzione della polizia e statale? Consideriamo che non significherebbe competere con altre società private, come nel caso di cooperative di fabbriche recuperate, ma sarebbe più simile alla situazione delle aziende tessili che devono competere con i laboratori di cucito con manodopera schiavizzata, solo che in questo caso, i laboratori saranno proprietà dello Stato.
Riepilogando, senza bisogno di includere la prospettiva di genere i progetti che pretendono di proteggere e migliorare le attuali condizioni di vita delle persone in situazioni di prostituzione, non soltanto sarebbero inefficaci, ma non attuabili nell’attuale situazione di corruzione statale e non aggiungo di maschilismo apposta, visto che tralascio la questione di genere.
Contribuirebbero soltanto a creare una nuova burocrazia sindacale, permettendo allo Stato di liberarsi delle sue responsabilità.
Lungi dall’evitare la tutela statale,
questi progetti e la "libera scelta", aggiungerebbe un’ulteriore distinzione tra prostitute "abilitate" e quelle che non lo sarebbero.
Ora, includiamo la visione di genere. (pensavate che me ne fossi dimenticata?

)
Il patriarcato si è sempre appoggiato alla prostituzione per controllare e definire la sessualità delle donne.
"Ci sono cose che le donne perbene, non devono fare" per questo che gli uomini pagano le puttane per fare queste "cose" che le donne sposate o madri non devono fare.
Questa definizione del desiderio delle donne è molto lontana dal piacere e dalla sessualità intesa come un’inter-relazione, di negoziazione dei desideri, di comunicazione di questi desideri e l’accordo per ottenere reciproco piacere. L'uomo paga, la puttana rispetta.
Patriarcato e capitalismo insieme per imporre il desiderio: il cliente ha sempre ragione.
Si parla molto del potere di negoziazione, ma, qual è il potere di negoziazione di una prostituta? Avrà maggiore potere contrattuale regolamentato perché c’è una sessualità femminile che può essere esercitata solo da una prostituta abilitata?
Nei paesi in cui la prostituzione è regolamentata, come
la Germania e l'Olanda, la maggior parte delle prostitute sono immigrate. Perché le tedesche e le olandesi non scelgono di lavorare come prostitute? E’ una coincidenza? Non utilizziamo allora il tema della libertà di decidere sui nostri corpi, quando in nessun momento, si parla di libertà né di decisione.
Non rifiuto la possibilità di una discussione sulla regolamentazione della prostituzione in condizioni di uguaglianza, quando realmente la sessualità non sia differente per le identità femminili e maschili, quando un paio di polmoni nelle miniere o un paio di braccia in agricoltura sia lo stesso di ciò che si può o non si può fare a letto, ma al giorno d'oggi, quando la stigmatizzazione proviene da quale parte del corpo si utilizza , decisa dal capitalismo insieme al patriarcato, dove il "desiderio" maschile e patriarcale si impone ancora una volta per dire ciò che "le donne" devono fare o non fare per essere donne perbene e che con il regolamentarismo, anche lo Stato decide che le puttane possono o non possono "lavorare", ritengo che sarebbe non ascoltare quelle voci, che chiedono di uscire da una situazione che non hanno scelto.
Coloro che si trovano in una situazione di prostituzione, non hanno bisogno di regolamentazione alcuna, per impedire la clandestinità, ma della restituzione dei loro diritti economici, sociali e culturali e cioè: dell’istruzione, del lavoro garantito, alloggio e della copertura sociale, per la tutela della salute, diritti fondamentali per TUTT*, la prostituzione cesserà di esistere . Perché nessuna donna, travestito o trans è nat* per essere puttana.
E' chiaro così?
Sono abbastanza poco concentrata sul corpo?
