SE TI LASCI ANDARE, LE COSE ANDANO...

La gestione commissariale di Alitalia è già costata circa 8 miliardi di euro ai contribuenti.

Lo stima Andrea Giuricin, fellow dell’Istituto Bruno Leoni, nel Focus
Alitalia, il ruolo dei sindacati e della politica. 8 miliardi di ‘buco’ creati dall’azienda tra il 2017 e il 2020: di chi sono le responsabilità”.


Scrive Giuricin:

“Il rapporto tra politica, sindacati e dipendenti di Alitalia
è sempre stato alla base di molti degli errori commessi dalla compagnia aerea e dalla classe politica italiana negli ultimi decenni.
Solo per portare un esempio recente, l’intervento nel Decreto rilancio che prevede di andare verso un contratto unico
uguale a quello di Alitalia e Alitalia Cityliner per tutti gli operatori aerei,
è il tipico modus operandi utilizzato dalla politica e dai sindacati per cercare di ‘salvare’ l’impossibile.
Tuttavia l’errore più evidente è stato quello del 2017: i dipendenti di Alitalia,
convinti che la politica sarebbe intervenuta in loro sostegno con i soldi degli italiani, hanno deciso di andare verso il commissariamento,
votando no al referendum sul piano industriale.
Il moral hazard è stato dunque evidente, ma è bene sottolineare che la politica ha giocato un ruolo chiave anche nell’ultimo triennio in tutte le scelte del vettore”.


.
 
Ahahahahah non sanno più cosa dire.
Settimana scorsa dicevano che chi aveva avuto il covid era "coperto" per max. 6 mesi.
Lo ripeto all'infinito, una forma di virus che colpisce in maniera pesante,
quasi esclusivamente gli anziani che sono già portatori di altre patologie, anche gravi.


“Chi ha avuto il Covid non deve vaccinarsi contro la malattia perché ha sviluppato anticorpi naturali,
semmai dovrà controllare il livello di questi anticorpi. E quando questi dovessero scendere, si può riconsiderare una vaccinazione”.

Queste le parole di Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’istituto Lazzaro Spallanzani di Roma.


Sempre oggi, Franco Locatelli – presidente del Consiglio superiore della Sanità e membro del Comitato tecnico scientifico (Cts)
– nel corso della trasmissione “Agorà”, in onda su Rai Tre, ha detto in relazione ai contagi:

“Le scelte del Governo sono ispirate alla massima cautela per preservare quello che è stato raggiunto in queste settimane.
Siamo riusciti a mantenere sotto controllo dei numeri che continuavano a salire.
Credo che potremo assistere a un calo dei decessi nei prossimi 10 giorni”.


Locatelli, poi, è intervenuto sul tema vaccini:

“Il 29 dicembre e il 12 gennaio l’Ema (l’Agenzia europea dei medicinali, ndr) si pronuncerà sulla documentazione fornita da Pfizer e Moderna sui vaccini anti Covid.
Questo dovrebbe consentire di avere 3,4 milioni di dosi per vaccinare 1,7 milioni di persone.
Nella seconda metà di gennaio è previsto l’inizio delle vaccinazioni, poi le dosi disponibili aumenteranno
e, entro fine estate o inizio autunno, dovremmo aver completato la somministrazione
della più grande campagna di vaccinazione di massa che abbia mai avuto corso nel Paese”.


Ma a chi sarà somministrato il vaccino?

Locatelli ha precisato:

“Si partirà dagli operatori sanitari che lavorano negli ospedali e nelle Rsa,
cosa che ha il significato non solo di garantire la loro sicurezza personale,
ma anche di dare continuità nei luoghi di lavoro e proteggere le persone che a loro si affidano”.

Poi si passerà a chi risiede nelle strutture residenziali e agli over 80, per
“dare priorità a chi ha maggior rischio di sviluppare forme più gravi, visto che l’età media di coloro che decedono per Covid è di 81 anni”.
 
Esce dalla porta ....rientra dalla finestra.......


Abolizione dell’Imu e dell’imposta bollo sui conti correnti e deposito titoli,
sostituiti con aliquota progressiva minima dello 0,2 per cento sui grandi patrimoni.


Questa, in soldoni, la proposta dell’emendamento alla manovra di Nicola Fratoianni (Liberi e Uguali, primo firmatario) e Matteo Orfini (Partito Democratico).

È quanto appreso nelle comunicazioni della commissione Bilancio.

L’emendamento, che era stato ritenuto inammissibile per la mancanza di copertura, è stato riammesso ai voti dopo il ricorso dei due proponenti.


Alberto Bagnai della Lega ha detto:

“Riammesso l’emendamento alla legge di bilancio sulla patrimoniale targata Fratoianni-Orfini.
Dalla sinistra una misura insensata, che colpisce la classe media senza incidere sui veri grandi patrimoni, tutti custoditi in paradisi fiscali.
Si vogliono mettere le mani nei portafogli e nei conti correnti degli italiani già martoriati dalla crisi economica e pandemica.
La Lega farà le barricate in commissione e in aula affinché questa vergogna non vada in porto”.

La proposta di modifica, per l’anno prossimo, ha in previsione l’aliquota del tre per cento per patrimoni oltre il miliardo di euro.

Per i patrimoni all’estero, “suscettibili di produrre redditi imponibili in Italia",
l’emendamento ha in cantiere multe dal tre al quindici per cento dell’importo non dichiarato.


.
 
Avete un appartamentino di 100 mq. comperato con fatica e con i soldi sui quali
avete già pagato le tasse ?
Avete la fortuna di avere risparmiato, privandovi anche di qualcosa di parzialmente indispensabile,
sperando di poter vivere una vecchiaia rilassata o di poter aiutare i figli ?

PAGATE.
 
Con COVID stiamo assistendo a un crescendo parossistico della fregola vaccinale.

I motivi sono ovvi: chi non spera in un ritorno alla normalità?

Mah...


Qua sopra è da aprile che si sottolinea un preoccupante orientamento politico e delle politiche vaccinali globali: accelerare lo sviluppo, saltare il preclinico, tagliare le curve.


In una recentissima intervista Rasi, ex DG EMA, faceva chiarezza sul processo regolatorio che porta all'approvazione di un vaccino
( REPLAY: I CONTI SENZA L'OSTE E IL VACCINO CHE TI FA DIVENTARE OGM).

Ma oggi Rasi non c'è più, al vertice di EMA.

Al suo posto c'è Emer Cooke, irlandese.


Nel curriculum della Cooke c'è un capitolo che a me è risultato preoccupante: è stata negli ultimi 4 anni al vertice dell'ufficio prequalifiche di OMS.


E che problema c'è?

Semplice, OMS per i suoi programmi prequalifica cani e porci, letteralmente
(https://ilchimicoscettico.blogspot.com/…/who-e-fda-conflitt… e non si parla di casi isolati).


C'è sempre l'aspetto professionale, o almeno quello che dovrebbe essere l'aspetto professionale: da OMS fai il lavoro di OMS, da EMA fai il lavoro di EMA.

Personalmente mi auguro che Cooke abbia una grandissima professionalità, sotto questo profilo, p
erché le pressioni politiche sono alle stelle: "Von der Leyen: "I primi europei vaccinati entro fine dicembre".


Come si concilia tutto questo con quanto detto da Rasi? Non si concilia in alcun modo.


Pur considerando la bassissima qualità media del giornalismo italiano e di Repubblica in particolare,
questo passo suona preoccupante: per i vaccini Pfizer e Moderna "l'Ema ha fatto sapere:


"Se i dati saranno sufficienti, il processo di valutazione potrebbe terminare al più tardi il 29 dicembre"".



Si parla di Conditional Marketing Authorization:

è un'autorizzazione a tutti gli effetti della durata di un anno, rinnovabile,

concessa mentre continua il lavoro di sviluppo necessario all'ottenimento di un'autorizzazione "regolare".



Il vaccino AZ-Oxford comunque esce momentaneamente di scena, quindi, e ci si concentra su Pfizer e Moderna.


Staremo a vedere.


Addendum: E invece sì, a EMA da Rasi a Cooke il cambio di passo c'è stato:
approvazione d'emergenza per il vaccino Pfizer il 29, il 12 gennaio per quello Moderna. https://fiercepharma.com/pharma/covid-1
 
Vorrei portare alla Vostra attenzione questo articolo.

Non è stato scritto da un "pirla" qualsiasi, negazionista.

Lo trovate sul sito di :


ISS EpiCentro
L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità





(5 novembre 2015) Vaccinazione antinfluenzale: la campagna dell’Oms Europa


«Ogni anno, nel mondo, quasi 500 mila persone muoiono a causa di complicanze dell’influenza. Il 10% circa riguarda l’Europa.
 
In Italia nelle ultime ora siamo stati invasi da dati Istat, sul lavoro, la natalità, la salute e molti altri aspetti legati all’emergenza vissuta.


Ebbene, c’è un dato che merita attenzione: quello relativo alle morti causate dalle epidemie.

Dall’ultima guerra mondiale, l’Istat ricorda che l’Italia ha vissuto diversi momenti in cui la mortalità è stata particolarmente alta.
Condizione dovuta alla presenza di virus e batteri. Se torniamo un attimo indietro, al 1956, ci accorgiamo che l’Asiatica aveva fatto ben 50mila morti in più.


Se invece guardiamo a cinque lustri fa, nel 2015 vi furono oltre 20mila decessi in circa tre mesi.

Però in pochi se lo ricordano.

Quello del 2015 si dimostrò particolarmente aggressivo, tanto da fare 22mila morti in più rispetto all’anno precedente, solo nel primo trimestre.

Ma quasi nessuno se lo ricorda.

Forse i problemi erano altri e la cosa era passata in secondo piano.

Anche quell’anno i decessi interessarono soprattutto la popolazione anziana.


Come ricordato da Il Giorno, l’asiatica fu causa del virus A/Singapore/1/57 H2N2, che venne isolato la prima volta in Cina nel 1954.

Due milioni le vittime a livello globale.
 
Giusto per battere il tasto dove il dente duole. Articolo datato 16 aprile 2015
Ho solo aggiornato i dati - ad oggi - degli anziani.

PREVENZIONE E CURA PER GLI ANZIANI.

NON BLOCCO TOTALE DEL PAESE.


Con 6,7 milioni di 65-74enni (10,6% della popolazione),
più di 4,9 milioni di 75-84enni (7,6% della popolazione),
oltre 2 milioni di ultra 85enni
e circa 14.500 ultracentenari, quasi triplicati negli ultimi 10 anni,
l’Italia risulta essere il Paese «più vecchio del mondo», insieme con Germania e Giappone.

Ma invecchiare non basta, è necessario agire per permettere all’individuo di godere della propria vecchiaia in modo pieno e consapevole.

A partire dalla prevenzione di quei fattori, ivi comprese le malattie infettive, che possono far precipitare la condizione di fragilità dell’anziano.

Di questo si è discusso al ministero della Salute, nell’ambito del convegno “La longevità nasce dalla prevenzione. Il contributo della vaccinazione per la salute dell’anziano”,
promosso da Italia Longeva, la rete nazionale di ricerca sull’invecchiamento e la longevità attiva
, istituita dal ministero della Salute con la Regione Marche e l’Istituto nazionale ricerca e cura anziani.

L’età rappresenta di per sé fattore di rischio, per via del fisiologico declino delle funzioni di difesa del sistema immunitario,
oltre ad associarsi inevitabilmente a un aumento delle comorbidità.



In Italia l’influenza è ancora oggi la terza causa di morte per patologia infettiva dopo Aids e tubercolosi.

Ogni anno vengono colpite in media quattro milioni di persone.

Negli anziani la malattia può causare complicanze tali da rendere necessario il ricovero ospedaliero,
portare alla perdita dell’autosufficienza e, in casi estremi, alla morte.
 
Ricordate di aver messo la mascherina ?
Ricordate di essere rimasti senza le libertà personali ?
Ricordate di aver lavorato da casa ?
Ricordate se le scuole fossero state chiuse ?


2015: mai visti tanti decessi dalla Seconda guerra mondiale.

Colpa della crisi economica?

Dei tagli alla sanità?

Dell’influenza?

Dell’inquinamento atmosferico?

Le ipotesi si sono rincorse per settimane.

L’invito alla cautela da parte dell’Istat è arrivato un po’ tardi, con un comunicato del 28 dicembre.

A due mesi di distanza dall’allarme, si può cercare di capire qualcosa di più,
grazie anche ad alcuni studi e riflessioni nelle ultime settimane
(due dei quali sono pubblicati da Epidemiologia & Prevenzione, la rivista dell’Associazione italiana di epidemiologia).


Ma partiamo dall’origine del mistero, l’analisi del demografo Gian Carlo Blangiardo.

Dai dati Istat relativi ai primi sette mesi del 2015 il professor Blangiardo desume un surplus di 39.000 morti in confronto al medesimo periodo del 2014,

“un aumento dell’11% che, se confermato su base annua, porterebbe a 664.000 i morti nel 2015, contro i 598.000 dello scorso anno”.

Un’impennata di 66.000 decessi (la stima verrà poi rivista a 68.000 con i dati più recenti)
che Blangiardo assimila a quelli registrati solo durante le due guerre mondiali.


Nella ricerca delle possibili cause (resa ardua dalla tipologia dei dati Istat, che nella prima fase di elaborazione sono aggregati,
ossia mancano dettagli relativi a genere ed età dei deceduti) Blangiardo esclude un ruolo preminente dell’invecchiamento della popolazione,
che darebbe conto solo di una piccola quota, circa 16.000 morti.

E gli altri 52.000?

Secondo il docente di demografia della Bicocca di Milano queste morti in più sarebbero
“un evento straordinario che richiama alla memoria l’aumento della mortalità nei Paesi dell’Est Europa
nel passaggio dal comunismo all’economia di mercato”.

E ammonisce: “Il controllo della spesa sanitaria sempre e a qualunque costo può avere effetti molto pesanti”.


Due avvertenze.

Primo: i 68.000 morti sono stimati basandosi sull’assunto che il tasso di aumento registrato nei primi otto mesi resti costante fino a fine anno
(se ne avrà certezza solo quando Istat fornirà il bilancio demografico per tutto il 2015).

Secondo: sia per la determinazione dell’eccesso di morti, sia per il peso dell’invecchiamento della popolazione, i confronti sono fatti rispetto al solo anno 2014.


In attesa che il gruppo di lavoro incaricato dal ministero della Salute produca le proprie analisi,
qualche risposta in più alla “epidemia di morti” del 2015 c’è.

Il primo approfondimento viene da uno studio di ricercatori del dipartimento di Epidemiologia del Servizio sanitario regionale Lazio
e del ministero della Salute che ha analizzato la mortalità nelle 32 città del Sistema di sorveglianza della mortalità giornaliera,
pubblicato su Epidemiologia & Prevenzione.

In questo lavoro si è scavato un po’ più a fondo rispetto ai dati grezzi dell’Istat, arrivando ad analizzare l’andamento dei decessi,
riferiti alla popolazione degli ultra 65enni, su base stagionale.

I risultati, ottenuti da un confronto con un periodo di riferimento rappresentato dalle medie degli anni 2009-2013
(il 2014 è stato escluso in quanto anomalo), confermano l’elevata mortalità del 2015 (+11% rispetto al riferimento)
mettendo in luce un picco nei primi tre mesi dell’anno (+13%) correlabile al picco dell’epidemia influenzale,
e uno nel periodo estivo (+10%) associabile alla forte ondata di calore dell’estate 2015.


I dati del Sistema informativo della mortalità del Comune di Roma hanno permesso di approfondire l’analisi,
abbinando ai dati di mortalità stagionali quelli su sesso, classi di età e cause di morte.

Si è così accertato che l’eccesso di mortalità invernale a Roma ha riguardato soprattutto i grandi anziani (ultra85enni),
deceduti in gran parte per cause respiratorie e cardiovascolari, compatibili con le complicanze dell’influenza.



“Un aumento dei decessi nei mesi invernali era stato già segnalato a livello europeo
e attribuito alla particolare virulenza dell’epidemia influenzale della stagione 2014-2015 e, in parte, alla minore efficacia del vaccino

sottolinea Paola Michelozzi, prima firmataria del lavoro.



Di Cinzia Tromba
Da Il Fatto Quotidiano del 09/02/2016
 
Cari amici, quand'è che vi svegliate?

Confesso che sono sobbalzato quando ho visto la paginata de "La Repubblica" di intervista alla Stephanie Kelton
esponente di punta della cosiddetta MMT e neo componente della squadra di economisti di Joe Biden.


Il titolo è emblematico: "Quando i soldi finiscono si stampano".


Bene, considerato che La Repubblica è l'organo ufficiale della sinistra liberal c'è da sorridere:

per trenta anni ci hanno massacrato (non dico che cosa), parlando di "coperture" di "zerovirgola di deficit/pil" di "non ci sono i soldi" e ora?

E ora?

E ora?

Così, come se nulla fosse virano di 180° gradi e dicono che quando non ci sono i soldi si stampano,
come la nota "banda degli onesti" del film celeberrimo di Totò.

Ecco, vorrei che i tanti amici che prendono per oro colato tutto ciò che viene stampato sulle colonne del giornale romano iniziassero un po' a problematicizzare.

Cioè a dire, iniziassero a domandarsi come sia possibile che chi fino a ieri considerava giuste le vere e proprie crudeltà da SS della Commissione Europea
oggi proponga una strada opposta, ovvero quella di coprire i deficit con la cosiddetta "monetizzazione".


E già qualcosa non quadra; non si può dire per 30 anni una cosa, e poi così, all'improvviso abbracciare l'idea opposta
(per quanto mi riguarda altrettando dogmatica rispetto alla precedente) senza manco una riga di spiegazione vera e magari un minimo di mea culpa.

E già, io appartengo a quella categoria di persone che crede che la persona abbia diritto a cambiare idea anche in maniera integrale,
ma spiegando la svolta, e magari ammettendo che prima si è sbagliato. Giusto, o no?


E invece la Repubblica non dice nulla.

Non spiega nulla, passa dalla furia mercantilista, deflazionista e monetarista che è stata il dogma dell'UE per trenta anni

al suo esatto opposto, l'MMT, ovvero l'idea che si possa monetizzare, sempre e comunque.



Poi considero criminali le politiche economiche della UE attuate in questi trenta anni ma non per questo sono disposto a credere alla MMT,
anche se ora fa tanto glamour perchè le accoglie Biden (forse in parte, c'è la Janet a tenere a bada la Kelton).

Sapete io sono di formazione marxista-collodiana.

Ricordo benissimo le memorabili parole del Moro di Treviri nel suo Das Kapital a proposito della "stampa" di moneta
(prego, andate al Libro III cap. XXX), e ricordo bene anche che fine fecero le monete d'oro
che Mangiafoco regalò a Pinocchio quando questi accettò di sepellirle nel Campo dei Miracoli.


Ecco, cari amici della sinistra liberal, dopo avermi per trenta anni sfrantumato spiegandomi i penitenziagite di Bruxelles
ora per favore, non parlatemi del Campo dei Miracoli di Washington.

O se lo fate non ditemi che è vero "perchèlodicelarepubblica", datemi una spiegazione credibile. O almeno provate a farlo.


Se poi volete sapere come la penso, l'ho scritto sino allo sfinimento.

Basta andare su Contropiano.

Però prima di andarci a rivedere studiatevi il concetto di Bilancia Commerciale, Saldo delle Partite Correnti e NIIP
e poi riflettete sul fatto che governo della moneta non è solo economia, ma è la quinta essenza della politica sin dai tempi della Tetradracma di Pericle.


E già, gli Stati Uniti hanno come sottostante a garanzia dei dollari che stampano
10mila testate nucleari, 12 carrier strike group, un numero imprecisato di sottomarini SSBN
e una costellazione di basi in tutto il mondo:

semplicemente con un simile sottostante la teoria economica che gli conviene diventa giusta per gli altri. Obtorto collo.


A noi rimane solo la consapevolezza di non credere alle favole.


Anche se le spacciano i Kompetenti (sic) de La Repubblica.
 

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