«Era il centro di una margherita» fatta di «rapporti esclusivi» con
«professionisti, amministratori giudiziari, colleghi, cancellieri, ufficiali di polizia giudiziaria, rappresentanti del mondo universitario e giornalisti dai quali traeva vantaggi e utilità di varia natura».
Così uno degli amministratori giudiziari esclusi dal cerchio magico dell’ex-presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, Silvana Saguto, indagata per corruzione,
descrive agli inquirenti la gestione degli incarichi affidati dal magistrato alla quale, ieri, i pm nisseni, nell’ambito della inchiesta, hanno fatto notificare un sequestro preventivo d’urgenza di beni
finalizzato alla confisca che, complessivamente, ammonta, per sette dei 20 indagati, a 900 mila euro e che riguarda ingenti somme di denaro, beni immobili e quote societarie.
Nel provvedimento, notificato dalla Finanza, si parla di corruzione, concussione, peculato, truffa aggravata e riciclaggio
a carico dell’ex-presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo.
«Silvana Saguto intratteneva rapporti esclusivi con le persone che le interessavano e agiva – ha raccontato ai magistrati che hanno indagato sulla vicenda –
secondo un modulo a margherita, ossia senza vi fosse alcuna interferenza tra i rapporti che facevano capo a lei.
Lei era al centro dei rapporti e da lei si dipartivano petali e raggi, non comunicanti tra loro».