SENZA EMOZIONI... E' SOLO TEMPO CHE PASSA.

Buongiorno. Regole e Rispetto. Rispetto e Regole. R R Renzi ahahahah


SAN VITO. Il sindaco Antonio Di Bisceglie ha interrotto la prima seduta del consiglio comunale dei ragazzi di San Vito:
una madre che indossava il niqab – velo islamico che lascia visibili soltanto gli occhi – si è rifiutata di uscire dalla sala consiliare di palazzo Rota
o, in alternativa, di mostrare il volto ad alunni, genitori e insegnanti presenti.

La donna era rientrata in aula dopo essere stata accompagnata fuori da due vigilesse.
È stato poi evitato l’allontanamento forzato per non impressionare i bambini.

Erano da poco passate le 18. In sala consiliare, un centinaio tra alunni di scuole elementari e medie (una cinquantina), genitori, insegnanti e amministratori comunali.

La presidente del consiglio comunale (degli adulti e dei ragazzi), Natalia Troia, aprendo i lavori ha ceduto la parola a Di Bisceglie per un saluto.
Ma questi ha notato la donna, coperta da capo a piedi dal velo nero, mani comprese (con i guanti).

«Erano visibili a malapena le pupille», ha poi specificato il sindaco, esponente del Pd.
«Chi non ha abiti consoni alla presenza in un luogo pubblico è invitato a scoprirsi per rendersi identificabile ai presenti», è stato l’invito al microfono del primo cittadino.

I presenti si sono guardati, la donna non ha detto nulla. Poi si è alzata e si è diretta verso il tavolo della presidenza, chiedendo a Di Bisceglie di parlarne.

«Non c’è nulla da dire, queste sono le regole in un edificio pubblico – ha aggiunto –.
Mostri il volto o esca, altrimenti sarò costretto a chiamare la forza pubblica».

La donna è tornata tra gli ultimi posti e il sindaco ha rinnovato l’invito.
Nulla è cambiato e la seduta è proseguita per il tempo necessario a Di Bisceglie di recarsi al comando di polizia locale.
Due vigilesse hanno chiamato la donna fuori dall’aula.

Si è lasciata identificare: cittadina albanese residente a San Vito, in contesti estranei a quello familiare mostra il volto soltanto a donne.

Nel frattempo, anche la dirigente dell’istituto comprensivo, Lucia Cibin, ha osservato:
«Per convivere tra le differenze è necessario che tutti osservino le regole».

Il sindaco ha tentato di riprendere il suo saluto, ma la donna è riuscita a rientrare e si è seduta in prima fila,
ritenendo che la sua presenza, anche con a viso coperto, fosse un diritto.

Al che il sindaco ha rinnovato ancora una volta l’invito. Nulla da fare.
Il primo cittadino si è scusato con i presenti, aggiungendo: «La seduta è chiusa».

Soluzione ritenuta preferibile all’allontamento di forza della donna di fronte ai bambini.

«Eravamo in una sala istituzionale, in un laboratorio di democrazia – ha commentato –.
Il rispetto delle regole democratiche è al primo posto, anche per la convivenza pacifica di tutta la comunità».
 
Questa è comica.

Di sgomberi a Palazzo Marino non se ne parla. Di usare il pugno duro con i rom tantomeno.
Adesso, poi, spunta persino una determina dirigenziale "per la prosecuzione dei servizi di vigilanza presso i Ces (Centri di emergenza dociale, ndr) di via Lombroso e via Bonfadini".

Da giugno ad agosto sono stati sborsati la bellezza di 30mila euro.
La proroga, però, fa riferimento a un contratto stipulato nel 2012 per un importo complessivo di 945.687 euro.

"I soldi - si legge - servono per garantire un servizio di vigilanza privata fissa armata presso i centri del Comune di Milano per l'emergenza sociale in via Lombroso e via Bonfadini,
per garantire sicurezza all'interno dei centri medesimi e la tutela del patrimonio comunale presente, evitando inoltre situazioni conflittuali tra gli ospiti stessi, prevenendo risse e altre situazioni critiche".
 
E certo, mettiamo sanzioni su sanzioni, tanto noi non esportiamo nulla in Russia.......così il pil va a farsi benedire. Altro che ripresa.

La sfida è improba: aggirare l'embargo alla Russia con le pennette alla vodka. I pastai italiani ci credono, o almeno ci proveranno.

Del resto il nostro cibo è così, un grande ambasciatore che ogni tanto si smarrisce in paradossi spazio-temporali.
La ricetta con la vodka è tra questi: sconosciuta ai russi, ma volentieri impiattata negli Usa, come rivela l'analisi delle ricerche su Google (è la più cliccata dopo il «sugo alla bolognese»).

I pastai italiani l'hanno rispolverata dall'archivio, vedi voce «Anni 80», per usarla come simbolo di un tentativo di rilancio di un mercato, quello russo,
che le sanzioni per il conflitto in Ucraina hanno trasformato da grande promessa a infortunato di lungo corso.

Dopo sei anni di crescita a due cifre, l'export italiano è calato del 52 per cento nel 2015. E nei primi sei mesi di quest'anno ci abbiamo rimesso un altro terzo.
 
....abbattuto dai marziani ?

"Abbiamo conferma che i retrorazzi si siano brevemente attivati, anche se appare probabile che si siano spenti prima del previsto, a una altitudine che deve ancora essere stabilita".
A riferirlo in una nota è l'Esa, Agenzia spaziale europea, che parlando degli ultimi segnali giunti dallo Schiaparelli è sempre più convinta che il lander si sia schiantato al suolo.

Gli esperti stanno cercando comunque di capire che cosa sia accaduto al lander Schiapparelli a circa 50 secondi dall'impatto con la superficie marziana,
momento in cui si è perso il segnale con la sonda:
"Schiaparelli è entrato nell'atmosfera marziana, il suo scudo termico ha funzionato bene ed ha aperto il paracadute all'altitudine corretta -
ha affermato Andrea Accomazzo capo delle operazioni palnetarie dell'Esa - Poi i dati indicano un comportamento non proprio come ci aspettavamo".
 
eheheheheheh ele 3 marini 0

La Marini si rivolge alla Casalegno e afferma:
"Elenoire, tu mi hai offeso. Hai detto che è insopportabile stare qui con me, che sono arrogante.
Fai passare un messaggio sbagliato al pubblico. Dici che passo ore a truccarmi, in realtà è l’esatto contrario.
Ci sto meno tempo di te che ti nascondi.
Sei aggressiva da stamattina, da quando mi hai detto che volevi darmi una cucchiaiata in faccia perchè ho lavato la moquette”.

Bettarini è intervenuto per calmarla, ma la Marini ha rincarato la dose:
“Non ho intenzione di mangiare la mia pasta, sono stata offesa. Nessuno può prendermi a parole così, forse non mi conosci ancora bene”.

Elenoire ha risposto così:
“Hai questa esigenza di voler ricordare a tutti i costi che tu piaci al pubblico.
E’ l’unica cosa che ti interessa, non fai mai disco. La situazione qua ti tocca molto meno.
Se è il rapporto con la gente ad interessarti, però, dovresti passare meno ore a mostrarti e a truccarti”.

Il tutto davanti agli altri concorrenti stupiti per la lite tra le due.
 
sembrava di stare in aula ...

Galeotto fu uno scolapasta. Si potrebbe riassumere così la lite furiosa scoppiata ieri all'interno della casa tra Elenoire Casalegno e Valeria Marini, alla prese con la cottura della pasta in cucina.
"Non è questo lo scolapasta" ha detto la showgirl sarda, mentre Casalegno era intenta a scolare la pasta.
"No, anche questo è uno scolapasta, non sai stare in cucina" ha sbottato Casalegno.

"Sii gentile. Non urlare, cambia tono - ha subito replicato Marini - questo è uno scolapasta, scusami";
"ma anche questo lo è - ha urlato Casalegno - come arrivi, fai un casino... dai, hai ragione tu".

E mentre gli altri coinquilini cercavano di smorzare i toni, la tensione tra le due concorrenti ha continuato ad essere palpabile.
"La ragione si dà ai fessi - ha detto Marini, rivolgendosi a Casalegno - sei offensiva".
 
Se c'è una cosa della quale posso vantarmi... è che NON ho mai visto nemmeno un minuto del Grande Fratello in tutte le sue edizioni :-o:hua:
 

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