Per gli espertissimi di Finanza.
Si suole dire che "non ci sono pasti gratis", per cui il rendimento tende ad allinearsi al rischio.
Ovvero: in teoria, in un mercato equilibrato, ceteris paribus,
- l'operatore X investe in 1.000 prestiti da 1.000 euro a tasso zero e (si ipotizza) a rischio zero: dopo un anno, avrà ancòra un milione di euro
- l'operatore Y investe in 1.000 prestiti da 1.000 euro al tasso dello 0,2% e (si ipotizza) con un maggiore rischio.
Se il mercato ha lavorato bene (ovvero ha determinato bene i prezzi, cioèi tassi), dopo un anno l'operatore Y avrà anche lui un milione di euro: in pratica, i suoi debitori gli rimborseranno 1002 euro, ma incasserà da solo 998 controparti: lo 0,2% dei suoi debitori, nei 12 mesi, sarà fallito.
Quindi, se - in presenza di tassi zero per i prestiti senza rischio - un Debitore paga un tasso dello 0,2%, implicitamente si ipotizza che abbia una probabilità di fallimento pari alo 0,2% o, più poeticamente, ci si aspetta che un debitore come lui possa fallire ogni cinquecento anni.
Quesito: se invece il debitore solido paga lo zero per cento sui prestiti decennali, e (ceteris paribus) un altro debitore paga il 2% (o 5%), è come se il Mercato, implicitamente, attribuisse al secondo debitore una probabilità su 50 (o su 20) di fallire entro i dieci anni successivi, o mi sono perso qualcosa?