SIMULATORE DELTAZERO TEAM 3D (3 lettori)

deltazero

Forumer storico
X BJ
ti rispondo qui ,tanto è un discorso in generale
tu hai ridotto la dimensione del problema a guadagnare in range
se questo è,ti elenco tutte le figure che guadagnano in range
scegli quella che ti piace di +,ed il problema è risolto
troppo bello
da qualche parte ho gia scritto che qualsiasi figura se applicata senza discriminanti(leggi sempre allo stesso modo)alla lunga ,non puo portare gain(sarebbe contrario al non arbitraggio)
quindi nel tuo caso ti ritroveresti la equity line + morbida,ma sostanzialmente sugli stessi livelli,quindi non avrebbe senso
vengo al discorso discriminanti
quella che è + consona a te riguarda ovviamente il sottostante
ed è sul quel versante che la devi cercare
quella che è + consona a me è la volatilità implicita
non puoi pensare di applicare discriminanti che non conosci
quello che voglio dire è questo:
se hai uno scenario tipo ,secondo me,nei prox 3 mesi rimane in range
discutiamo la strategia migliore e alla fine la troviamo

se mi chiedi come vendo tempo in qualsiasi condizione di mercato(perchè nella terminologia delle opt questa è la domanda) o come guadagno in range sempre(che è la stessa cosa) ,la mia risposta è input insufficenti

ciao marco
 

bj

Forumer attivo
deltazero ha scritto:
X BJ
ti rispondo qui ,tanto è un discorso in generale
tu hai ridotto la dimensione del problema a guadagnare in range
se questo è,ti elenco tutte le figure che guadagnano in range
scegli quella che ti piace di +,ed il problema è risolto
troppo bello
da qualche parte ho gia scritto che qualsiasi figura se applicata senza discriminanti(leggi sempre allo stesso modo)alla lunga ,non puo portare gain(sarebbe contrario al non arbitraggio)
quindi nel tuo caso ti ritroveresti la equity line + morbida,ma sostanzialmente sugli stessi livelli,quindi non avrebbe senso
vengo al discorso discriminanti
quella che è + consona a te riguarda ovviamente il sottostante
ed è sul quel versante che la devi cercare
quella che è + consona a me è la volatilità implicita
non puoi pensare di applicare discriminanti che non conosci
quello che voglio dire è questo:
se hai uno scenario tipo ,secondo me,nei prox 3 mesi rimane in range
discutiamo la strategia migliore e alla fine la troviamo

se mi chiedi come vendo tempo in qualsiasi condizione di mercato(perchè nella terminologia delle opt questa è la domanda) o come guadagno in range sempre(che è la stessa cosa) ,la mia risposta è input insufficenti

ciao marco

Ok, ho capito.
La scienza delle opz (o è un'arte?) è molto difficile, almeno per me. Il tuo simulatore mi sta aiutando a capire meglio, ma sarebbe perfetto se si potessero aggiungere altre righe.
Si riesce con le normali funzioni di excel (inserisci riga, copia-incolla delle formule o non va dopo?). Se si può provo da solo a farlo, anche se non credo che riuscirò.
Forse vendere solo tempo è impossibile, o almeno non sappiamo ancora come farlo.

ciao

bj
 

deltazero

Forumer storico
bj ha scritto:
deltazero ha scritto:
X BJ
ti rispondo qui ,tanto è un discorso in generale
tu hai ridotto la dimensione del problema a guadagnare in range
se questo è,ti elenco tutte le figure che guadagnano in range
scegli quella che ti piace di +,ed il problema è risolto
troppo bello
da qualche parte ho gia scritto che qualsiasi figura se applicata senza discriminanti(leggi sempre allo stesso modo)alla lunga ,non puo portare gain(sarebbe contrario al non arbitraggio)
quindi nel tuo caso ti ritroveresti la equity line + morbida,ma sostanzialmente sugli stessi livelli,quindi non avrebbe senso
vengo al discorso discriminanti
quella che è + consona a te riguarda ovviamente il sottostante
ed è sul quel versante che la devi cercare
quella che è + consona a me è la volatilità implicita
non puoi pensare di applicare discriminanti che non conosci
quello che voglio dire è questo:
se hai uno scenario tipo ,secondo me,nei prox 3 mesi rimane in range
discutiamo la strategia migliore e alla fine la troviamo

se mi chiedi come vendo tempo in qualsiasi condizione di mercato(perchè nella terminologia delle opt questa è la domanda) o come guadagno in range sempre(che è la stessa cosa) ,la mia risposta è input insufficenti

ciao marco

Ok, ho capito.
La scienza delle opz (o è un'arte?) è molto difficile, almeno per me. Il tuo simulatore mi sta aiutando a capire meglio, ma sarebbe perfetto se si potessero aggiungere altre righe.
Si riesce con le normali funzioni di excel (inserisci riga, copia-incolla delle formule o non va dopo?). Se si può provo da solo a farlo, anche se non credo che riuscirò.
Forse vendere solo tempo è impossibile, o almeno non sappiamo ancora come farlo.

ciao

bj
con copia-incolla ,dopo mancano i collegamenti
+ sopra ti ho cmq gia spiegato come ovviare
ciao marco
 

Silver

Nuovo forumer
Ciao a tutti,

dopo una breve pausa, al fine di contribuire a mantenere vivo questo interessante 3d , Vi sottopongo una ipotesi di posizione di medio termine partendo dai seguenti presupposti di base ( personali, quindi opinabili):

--Considerazioni macro. La mia visione , per l'anno in corso, degli scenari economici mi porterebbe senza alcun dubbio ad aspettarmi decisi affondi degli indici (enorme massa monetaria in circolazione, inflazione EU in aumento, cronica incapacità alla gestione delle crisi da parte della BCE, variabile Giappone, redditività Corporate America, valorizzazione anomala dei fondi pensione USA e ... ... penso basti) ma, com'è noto non sempre i mercati riflettono o possono riflettere almeno nel breve le relative risultanti.
Con uno sforzo di ottimismo , sarebbe logico al più un lungo periodo di accumulazione=lateralità, (salvare l'industria del risparmio gestito, tassi USA praticamente ai minimi storici, ulteriori stimoli per l'economia in arrivo dal Senato USA, e... prima o poi si riprenderà...) e visto che noi dobbiamo interpretare ciò che pensiamo di intravvedere al fine di trasfonderlo in una strategia vincente, ipotizzo dai valori attuali un range di circa il +-12/15 % almeno fino a giugno (poi si vedrà).

--volatilità nel breve stabile o in leggera flessione;

--volatilità nel medio in deciso aumento con forte direzionalità degli indici ma comunque entro il range prospettato;

--necessità di ricercare una strategia alternativa alle vendite "secche" pur essendo disponibile ad assumere un rischio medio alto (altrimenti BOT);

--strategia dinamica nel senso di apportare alla stessa le variazioni suggerite dal mercato cercando di contemplare anche eventuali sforamenti dei valori attesi .

Gli input esposti mi hanno portato a formulare la seguente ipotesi :

2 PUT 22 03/03 val. 480
1 call 26 03/03 val. 900
1 put 26 03/03 val 1900
-1 put 28 03/03 val 3300
-1 put 20 03/03 val. 250

2 call 29 06/03 val. 450
2 put 24 06/03 val 1600
-1 put 22 06/03 val. 850
-1 put 26 06/03 val. 2700
-5 put 20 06/03 val. 620

5 put 20 09/03 val. 420

Si tratta in pratica di diverse figure ( 1 short butterfly su giugno, 1 short condor ed una long strangle su marzo , long call su giugno e sfruttamento della possibilità di arbitraggio offerta dal mercato sulle put 20 scad 06 e 09 attesa la loro notevole differenza di volatilità) componenti un'unica strategia da gestire in modo dinamico.

Il profilo di rischio mi sembra accettabile anche se credo che il rendimento nella parte centrale del range sia migliorabile.

Purtroppo non rieco ad inserire le rappresentazioni grafiche del simulatore.

Per Marco, come vedi sto cercando una valida alternativa agli short strangle.

Un saluto a tutti

Gianni
 

deltazero

Forumer storico
x Ermanno
è assolutamente necessario che tu scriva qualcosa sugli spread orizzontali calendar spread o time spread
altrimenti a Gianni e co manca l'anello di congiunzione

x Gianni
anche facendo le opportune correzioni operative
+1c26/03
-1c28/03
al posto di
1 put 26 03/03 val 1900
-1 put 28 03/03 val 3300
e
+1p24/06
-1p22/06
+1c24/06
-1c26/06
al posto di
2 put 24 06/03 val 1600
-1 put 22 06/03 val. 850
-1 put 26 06/03 val. 2700

perfetto lo spread orizzontale su p20, anche se non mi sembrano corretti i valori
mi è anche chiaro e condivido la shortbutterfly
non riesco a inquadrare la scad marzo

ciao marco
 

bj

Forumer attivo
Occorre, come ho già detto all'amico Marco (deltazero), che il simulatore abbia più righe di immissione dati.

O magari, visto che Marco dice che hanno già qualcosa di meglio, che permettano a noi di goderne come hanno gentilmente fatto finora per l'altro programma.

Sperem :) :) :) :) :) :) :) :) :) :) :)
 

Herman

Forumer attivo
deltazero ha scritto:
x Gianni
anche facendo le opportune correzioni operative
+1c26/03
-1c28/03
al posto di
1 put 26 03/03 val 1900
-1 put 28 03/03 val 3300
e
+1p24/06
-1p22/06
+1c24/06
-1c26/06
al posto di
2 put 24 06/03 val 1600
-1 put 22 06/03 val. 850
-1 put 26 06/03 val. 2700

ciao marco

In queste righe Marco ha proposto delle variazioni di strategia che si basano sul concetto delle equivalenze e dei vantaggi che da esse ne derivano.
Ad esempio è stata sostituito il bull spread fatto con le put con la medesima figura fatta con le call. Nel primo caso infatti, e forse non solo, si vanno a vendere opzioni itm e con una volatilità implicita inferiore alla vendita di due call otm.

Mi sembra quindi interessante fare un elenco delle principali (quelle che mi vengono :) ) equivalenze:

long call = long stock + long put
long put = short stock + long call (put sintetica)
long stock = long call + short put
short stock = long put + short call
short call = short stock + short put
short put = long stock + short call (tecnicamente "covered call write")
bullish call spread = bullish put spread
bearish call spread = bearish put spread
butterfly call spread = butterfly put spread

ciao
Ermanno
 

Herman

Forumer attivo
LA VOLATILITA'
Visto che è una delle variabili che genera maggior influenza sulle strategie con le opzioni ripropongo:

1. Un post di Pierrone sulla volatilità;
2. Una proposto operativa di Deltazero rispetto ai valori della volatilità, dove vengono trattati anche i time spread.

1. Il posto di Pierrone

Provo a rispondere al problema "che cos'è la volatilità implicita delle opzioni?" spesso di difficile comprensione per gli operatori che si avvicinano al mercato delle opzioni o dei covered warrant, spero che il mio post possa tornare ultile a chi vuole approfondire l'argomento su come vengono prezzate le opzioni. Premetto che posso dire anche qualche castroneria e nel caso fareste molto bene a farmele notare.

La volatilità storica si calcola con la classica formula matematica della deviazione standard, che è in pratica la media degli scarti tra rendimenti giornalieri e il rendimento medio giornaliero. Se per esempio si ha questa serie di rendimenti giornalieri:

-2%
+1%
-2%
+3%

si ottiene che il rendimento medio è 0 (-2+1-2+3)/4=0 (in realtà occorrerebbe considerare i rendimenti logaritmici, ma per semplicità uso quelli semplici).

Per ottenere la media degli scarti dalla media (deviazione standard) si fa un procedimento che serve a rendere tale valore sempre positivo: in pratica gli scarti li si elevano al quadrato in modo da essere tutti positivi, e poi dopo aver fatto la somma di tali valori (ottenendo la varianza) si fa la radice quadrata, che sarà anch'essa sempre positiva.

Si ottiene la varianza in questo modo:

[ (-0,02-0)^2 + (+0,01-0)^2 + (-0,02-0)^2 + (+0,03-0)^2 ] / 4 =

= (0,0004 + 0,0001 +0,0004 +0,0009 ) / 4 = 0,0018 / 4 = 0,00045

La deviazione standard è la radice della varianza, e quindi è pari a 0,0212, cioè al 2,12%.

In pratica possiamo dire che 2,12% è la volatilità storica di un campione di rendimenti giornalieri presi in 4 giorni borsirsici che hanno avuto quei rendimenti giornalieri.

Solitamente in realtà la volatilità storica si calcola per una serie storica più ampia di dati, in modo da essere più significativa e meno "volatile". Generalmente il campione che viene preso è tra gli ultimi 20 giorni (volatilità storica a breve) e gli ultimi 6 mesi, e si può per esempio decidere di sovrappesare nel calcolo gli ultimi giorni, perchè si vuole considerare essi come più significativi. (Pensa se calcolassi la volatilità a 6 mesi: i rendimenti della fine dell'inverno e dell'inizio di primavera abbasserebbero molto la volatilità, in quanto a quel tempo eravamo in trading range stretto, e poi giorno dopo giorno uscirebbero tali dati dal campione di 6 mesi e questo farebbe da solo alzare la volatilità storica anche se la borsa in questi giorni si comportasse ogni giorno nella stessa maniera.)

Adesso passiamo alla volatilità implicita che è un concetto completamente diverso, anche se usa lo stesso concetto statistico di deviazione standard.

In pratica Black & Scholes per il calcolo della loro formula di valutazione dei derivati ipotizzano che i rendimenti giornalieri del mercato che si sta considerando si distribuiscono secondo una distribuzione normale con rendimento medio r (tasso di interesse free risk) e deviazione standard §.


Cioè: si ipotizza che i rendimenti giornalieri del mercato si distribuiscano come una gaussiana. La gaussiana è famosa e importante nello studio della statistica, perché ha una caratteristica fondamentale: è definita da due soli valori, cioè la media e la deviazione standard. Che vuol dire? Vuol dire che se io so che i rendimenti giornalieri si distribuiscono come una gaussiana, con media m e deviazione standard §, io riesco a calcolare perfettamente, ad esempio, la probabilità che il rendimento di una certa giornata sia inferiore a un certo valore. Esempio: su alcuni libri si trova la tabella con la distribuzione normale standardizzata, cioè la distribuzione normale che ha media 0 e deviazione standard 1. Con una distribuzione di questo genere, puoi rispondere agevolmente per esempio a questo tipo di domande:

Qual è la probabilità che il rendimento di un giorno sia negativo? Ovviamente 50%

Qual è la probabilità che il rendimento giornaliero sia peggiore di –3%? Lo 0,14% (lo ricavi dalla tabella nei libri, da qualche calcolatrice o da una formula in excel.

Andiamo ora sul più pratico (si veda anche il grafico sotto): tanto maggiore è la deviazione standard in una normale tanto più “volatile” è la distribuzione dei rendimenti (la gaussiana è cioè molto “grassa”, e quindi rendimenti giornalieri molto negativi o molto positivi sono più probabili rispetto a quello che indicherebbe la normale standardizzata, o comunque una normale con stessa media e deviazione standard inferiore). Quindi per esempio la probabilità che un giorno si possa avere un ribasso peggiore del 3% è ben più alta dello 0,14%, e come ben sappiamo in borsa tale probabilità è infatti molto più alta).

Black e Scholes nella loro formula di valutazione dei derivati ipotizzano perciò che i rendimenti giornalieri del mercato si distribuiscano secondo una gaussiana con media r e deviazione standard § CHE DECIDEREMO NOI, o meglio CHE DECIDE IL MERCATO, anche, ma non solo, basandoci sull’andamento passato della volatilità che possiamo rilevare calcolandoci la volatilità storica.

Dire perciò che la volatilità implicita delle mibo a 4 mesi è del 24% significa questo: se approssimiamo che i rendimenti giornalieri si distribuiranno secondo una normale, con media r (tasso free risk da qui a scadenza) e deviazione standard 24% si può calcolare la probabilità che l’opzione vada in the money, e quindi si può calcolare anche il “giusto prezzo” dell’opzione tale per cui in media né il venditore né l’acquirente dell’opzione guadagnano (o meglio, il compratore in media riceve il free risk rate e il venditore paga in media il free risk rate). Se per esempio una certa call con prezzo 120 ha volatilità implicita 24% (ricavabile con la formula “inversa” della black e scholes), significa questo: se fosse vero che i rendimenti giornalieri si distribuissero come una normale, in particolare con media r e volatilità 24%, mediamente il possessore di questa call si troverebbe a scadenza un valore di 120*(1+r), quindi per non essere arbitraggiata l’opzione giustamente deve essere venduta a 120 (se invece di comprare l’opzione avessi investito i soldi al free risk a scadenza avresti avuto 120(1+r) ). Se provassimo infatti infinite volte di comprare oggi a 120 tale call, e andassimo a scadenza (col mercato che effettivamente si comporta come previsto dalla gaussiana con media r e volatilità 24%), mediamente ci troveremmo a scadenza 120(1+r), perché, per esempio (la faccio molto facile) l’80% delle volte l’opzione a scadenza non viene esercitata ma il 20% delle volte ci troviamo a scadenza che l’opzione viene esercitata a 600(1+r), quindi la media totale di quello che riceviamo a scadenza è 120(1+r).
Qualcuno potrebbe dire: “ma scusa, io preferirei certamente in tale caso non comprare l’opzione ma investire in titoli di stato che mi garantiscono sempre 120(1+r), cosa che invece l’opzione mi garantisce in media ma non sempre, facendomi rischiare l’80% delle volte di perdere tutti i soldi!”. La risposta a questo giusto dubbio è: hai ragione tu a preferire i titoli di stato rispetto a un investimento sull’opzione, ma questo non conta nulla per la valutazione dell’opzione (che il mio interlocutore acquisterebbe solo per un prezzo molto inferiore e quindi aspettandosi un rendimento più alto che compensi il maggior rischio che corre rispetto all’acquisto di titoli di stato) perché il rischio che si corre comprando l’opzione è annullato dalla possibilità che abbiamo di coprirci. Se infatti il mercato si comporta proprio secondo una normale con media r e volatilità 24%, e se si copre il possesso dell’opzione detenendo in ogni momento una posizione sul sottostante in misura pari a –DELTA (calcolato secondo la black e scholes, che varia in ogni istante al variare dei vari fattori di mercato, e che perciò ci costringe a piccoli aggiustamenti in ogni momento sulla posizione sul sottostante [delta hedging] ) noi otteniamo un rendimento sul capitale impiegato per tutta la posizione (opzione e sottostante) pari al tasso free risk qualsiasi cosa succeda. Ragion per cui è giusto che l’opzione non valga un prezzo inferiore per compensare il detentore con un rendimento che compensi il maggior rischio che si corre, in quanto se vuole il detentore può benissimo comprare l’opzione e costruirsi una posizione priva di rischio, sulla quale è giusto che ottenga non più del rendimento free risk.

Quindi la volatilità implicita è un valore che racchiude in se delle ipotesi molto forti e irreali sull’andamento futuro del mercato (è ovvio che la borsa non si distribuisce secondo una normale), ma occorre vedere anche se tali ipotesi sono oltre che irreali anche irrealistiche.
Per esempio, possiamo osservare che la distribuzione dei rendimenti delle borse non ha proprio la forma di una perfetta normale, bensì la curva di tali rendimenti effettivi “ha una coda sinistra molto più lunga e spessa rispetto alla coda destra”. Cosa vuol dire ? Vuol dire che in realtà è più alta la probabilità che una borsa crolli un giorno del 6% rispetto alla probabilità che la borsa aumenti del 6%. Viceversa è più probabile che una borsa aumenti dello 0,5% rispetto a che diminuisca dello 0,5%. Queste caratteristiche che distinguono i mercati azionari dall’avere una distribuzione dei rendimenti perfettamente normale impongono gli operatori in opzioni di “correggere” i parametri usati per la valutazione delle opzioni. Ma siccome l’unico dato “arbitrario” che serve per applicare la formula di black e scholes è la volatilità implicita (il valore del sottostante lo conosciamo, il tasso free risk lo conosciamo, lo strike lo conosciamo, il tempo alla scadenza lo conosciamo….), è su tale valore che si “scaricheranno” tutte le correzioni che gli operatori fanno per correggere i limiti della formula di black e scholes. Per esempio: gli operatori sono concordi che la volatilità futura del mercato sarà del 20%, ma sono anche concordi che i rendimenti non si distribuiranno secondo una normale ma secondo una curva simile a una normale ma con la coda sinistra allungata (cioè le probabilità di rendimenti molto negativi è più alta di quanto indicherebbe una distribuzione normale). L’acquirente di una put accetterà perciò di comprare una put anche con una volatilità implicita superiore a 20%, perché sa che la probabilità di crolli del mercato è più alta di quanto direbbe una distribuzione normale con vola al 20%. E il venditore della put accetterà di vendere tale put solo per un prezzo che sia determinato applicando una volatilità implicita superiore al 20%, perché se invece la put fosse venduta con una vola implicita del 20% sa che lui mediamente perderebbe soldi in quanto il mercato ha in realtà rendimenti molto negativi con più probabilità di quanto direbbe una distribuzione normale con vola 20%.
Ecco perché la formula di Black e scholes pur con i limiti (nelle ipotesi fatte che sono troppo forti e irreali) può benissimo essere applicata per valutare le opzioni: è molto semplice da usare, con un solo parametro (la volatilità implicita) non osservabile sul mercato; l’importante è conoscerne i limiti e correggere nella valutazione dei prezzi tali ipotesi troppo forti, scaricando sul valore della volatilità implicita tale correzioni.

Altro esempio: gli operatori sanno che è molto più probabile che il mercato si muovi in una direzione ben precisa per poco tempo rispetto al caso in cui si considera un andamento della stessa forza per un periodo di tempo più lungo (cioè: è più probabile che il mercato faccia il 10% in un mese rispetto alla probabilità che faccia il 60% in 6 mesi). Il mercato correggerà tale distorsione in questo modo: valuteranno le opzioni applicando una volatilità implicita più alta per le opzioni con scadenza a breve termine rispetto alla volatilità implicita applicata alle opzioni con scadenza a lungo termine. Se però ci si trovasse in un periodo estremamente piatto, per cui le opzioni con volatilità a breve sono valutate con volatilità a breve estremamente bassa in quanto nessuno si aspetta a breve forti movimenti, gli operatori potrebbero pensare che questo piattume non durererà molto a lungo, per cui le opzioni con scadenza a lungo termine saranno valutate con volatilità implicita più alta rispetto a quella a breve. In questo momento io che sono rialzista, visto che ci troviamo in un periodo di forte volatilità, non accetterei mai di pagare una volatilità implicita su una call a 6 mesi uguale alla volatilità implicita delle call a un mese: preferirei senz’altro acquistare la call a un mese, ovviamente investendo meno e tenendomi i soldi rimanenti nel cassetto pronto a ripetere l’operazione tra un mese, se la call scadrà out of the money, a investire altri soldi su call a breve. Solo se posso trovare call a lungo termine (come in effetti accade) con volatilità ben più bassa di quelle a breve accetterò di prendere in considerazione tali opzioni a lungo termine. Tale differenze di volatilità implicite per diverse scadenze determinano la struttura a scadenza della volatilità implicita.

Ultimo esempio: sappiamo che il mercato in realtà si muove non indipendentemente dal suo passato (come invece ipotizzano black e scholes): la probabilità che il mercato da qui a 6 mesi mi faccia un rialzo del 40% è più alta oggi (dopo il crollo delle borse), rispetto al caso in cui venissimo da un passato di forti rialzi. Il mercato corregge tale “dimenticanza” di black e scholes attraverso il volatility smiles, che generalmente ha un andamento “triste” anziché “sorridente”: all’aumentare dello strike gli operatori si incontrano su livelli di volatilità implicita più bassi rispetto a quelli su cui si incontrano per strike meno out of the money: è “più facile di quanto direbbe la distribuzione normale” che il mercato faccia da oggi a scadenza il 20% (facendo per esempio andare in the money un’opzione con strike del 15% più alto del prezzo del sottostante odierno) rispetto a che il mercato, nello stesso periodo faccia un rialzo del 20% due volte (facendo per esempio andare in the money un’opzione con strike del 35% più alto del prezzo del sottostante odierno). Gli operatori correggeranno questa imperfezione della black e scholes scambiandosi solitamente l’opzione con strike più alto (nell’esempio quella con strike del 35% out of money) applicando una volatilità inferiore rispetto a quella con cui scambiano l’opzione con strike più basso (nell’esempio quella con strike del 15% out of money). Queste distinzioni delle volatilità implicite a seconda della lontananza dello strike (a parità di scadenza), prendono il nome di “volatility smile”.

pierrone.gif
 

Herman

Forumer attivo
2. Il consiglio operativo di Deltazero

Cercate di avere un rapporto fra acquisti e vendite su call e su put distintamente:

- pari a 1 con vola fra 25 e 35

- superiore a 1 con vola inferiore a 25

- inferiore a 1 con vola superiore a 35

avere solo vendite prima o poi si paga;

Quanto segue contiene delle approssimazioni dovute al fatto che non ho il tempo materiale di finire un altro post che darebbe tutti i vari confini:

Ammettiamo che una analisi mi dica che il mib30(31000) starà in range decido quindi di “vendere tempo”(espressione non esatta,ma comprensibile ) quali e quante sono le strategie che mi consentono di vendere tempo?

Teoricamente sono infinite,ma sono riconducibili a 4 gruppi

a)short opt

A questo gruppo sono riconducibili:
- short straddle(anche con copertura dinamica di fib)
- short put
- short call
- short strangle(anche con copertura dinamica di fib)

Negli esempi che seguono considero solo le call,ma il discorso è identico sulle put sia contestualmente che non(se contestualmente la struttura è simmetrica)

b) Rapporto 1 a 1 fra acquisti e vendite

a questo gruppo sono riconducibili:
Calendar spread:
es +1c33 09 –1c33 07 et simili

Diagonal spread:
attenzione quanto segue non è un errore di battitura

1)+1c34 07 –1 c31 09 et simili

2)-1 c31 07 +1 c34 09 et simili

Vertical spread:

1)-1 c31 07 + 1 c33 07 et simili

2)-1 c32 07 +1 c33 07 et simili

c) Rapporto 1 vendita 2 acquisti

1)–1c31 07 + 2c34 09 et simili

2)-1c31 08 +2 c34 08 et simili

3)-1c31 09 +2 c34 07 et simili

d) Rapporto 2 vendite 1 acquisto

1) +1 c31 08 –2 c34 08 et simili

2) +1 c31 07 –2 c34 09 et simili

3) +1 c31 09 –2 c34 07 et simili


grazie a c)1) è dimostrabile che la vola implicita non può scendere sotto certi valori (sotto a questi livelli soglia la strategia c)1) assumerebbe rischio 0) appare quindi evidente che in vola bassa la strategia per vendere tempo + conveniente rispetto alla discriminante vola implicita è la C)1) et simili

grazie a d)2) è dimostrabile che la vola implicita non può salire oltre certi valori(sopra questi livelli soglia la strategia d)2) assumerebbe rischio 0) appare quindi evidente come in vola alta la strategia per vendere tempo + conveniente rispetto alla discriminante vola implicita è la d)2) et simili
 

Silver

Nuovo forumer
Un grazie a Marco ed Ermanno per l'utile "anello di congiunzione mancante". (leggo solo ora essendo poco presente in questi giorni)

x Marco,
condivido le correzioni operative da te apportate e le adotterò nell'apertura della posizione.

I valori sullo spread orizzontale (prezzi e vola) sono quelli relativi alla chiusura di venerdì mentre oggi tali valori sono completamente diversi (ad es. la put 20 06 è prezzata 322 mentre la 09 757 ??).

Su marzo il long strangle era +1C26 /+1P22 mentre -p20 / -p28 /+p22 / +p26 componevano lo short condor.

x Marco considerando che la vola nel simulatore viene considerata uniformemente distribuita, potrebbe essere interessante analizzare le posiz. con le volatilità proprie delle singole opzioni. Chiedo venia se è un falso problema.

saluti a tutti

Gianni
 

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