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Vergognoso che sia stata autorizzzata una cosa simile.

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Siamo ridotti così male............che schifo.

«Allah u akbar» e grida contro la Meloni.
Pugni chiusi e «sostegno incondizionato» ad Hamas.
Nei giorni della rabbia è il sabato di Milano che si prende la scena,
con un corteo di 4mila persone e un'unica ossessione: Israele. «Fascista», «terrorista», «criminale».

Altro che due popoli due Stati.
Altro che pace.

La manifestazione è un ribollire di sentimenti d'odio per lo Stato ebraico, anzi per l'«entità sionista».
E la parola d'ordine unificante è «Intifada».

Giovani palestinesi,
immigrati maghrebini
vecchi militanti comunisti
sfilano insieme dalla stazione Centrale fino a via Padova, e il nemico è chiaro: l'israeliano, il sionista.
Disumanizzato.

I massacri di una settimana fa sono dimenticati ?.

Semmai giustificati, esaltati spesso.

Il racconto collettivo non prevede distinzioni: «Siamo qui per dare supporto alla resistenza palestinese»
dice al microfono l'architetto Mohammed Hannoun di fronte alla stazione Centrale,
sul furgone che apre il corteo con la bandiera della Associazione palestinesi in Italia sul cofano. La resistenza.
È la piattaforma politica della giornata: «Noi stiamo con tutta la resistenza palestinese». Tutta.

Se non fosse chiaro, dalla frangia più eccitata della piazza partono i cori «Allah u akbar».

I volantini dei collettivi farneticano: un sedicente «Centro di documentazione antimperialista»
parla del 7 ottobre come di un «capitolo eroico» nella lotta in corsa,
e per una fantomatica «Organizzazione comunista internazionalista» le stragi sono una
«eroica e sacrosanta risposta contro la politica di aggressione e sterminio».

Un italiano non più giovane, ringalluzzito, spiega addirittura davanti a una telecamera che
«si può discutere o meno della opportunità della lotta armata», ma che «non c'è complessità».

È il solito refrain del fine che giustifica i mezzi.

In via Vitruvio, in prima fila con lo striscione del Bds (i boicottatori di Israele)
sfila l'«attivista» antisionista Francesco Giordano,
che in questi anni si è messo in evidenza per gli appelli alla contestazione della Brigata ebraica nei cortei del 25 aprile.

Giordano ha fatto parte della «Brigata XXVIII marzo», responsabile dell'omicidio del giornalista Walter Tobagi.

Nelle retrovie sventolano le bandiere rosse: Potere al popolo, Rete dei comunisti, Unione popolare.
Un signore attempato porta la bandiera «Porti aperti».

I Cobas sono scatenati:
«Per la Palestina, contro la Meloni, governo sionista fuori dai c...» è il loro slogan preferito.
Se i centri sociali farneticano, lo spezzone di Rifondazione Comunista - ed è tutto dire -
si distingue per la moderazione. «Libertà per la Palestina, pace per due popoli».

NON HO BEN CAPITO. UNA VOLTA LA MELONI E' FASCISTA, ORA E' SIONISTA ?
DOMANI SARA' COMUNISTA AHAHAHAHAH
 
Avanti così.


Milano – Un uomo con tunica e corano in mano ha aggredito tre persone,
secondo quanto riportato dai testimoni, al grido di “Allah akbar”.

È avvenuto nel primissimo pomeriggio di sabato in viale Monza, all’altezza del civico 311.

L’uomo, nordafricano 33enne non ancora identificato,
si sarebbe scagliato con rabbia verso tre passanti ferendoli a mani nude.

Secondo le prime indiscrezioni, l’uomo era visibilmente alterato.
 

Medio Oriente: Al Sisi e ministro Esteri Turchia invitano a ridurre escalation a Gaza​

Il Cairo, 14 ott 12:30 - (Agenzia Nova) - Il presidente dell’Egitto, Abdel Fattah al Sisi, e il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, hanno ribadito la necessità di “porre fine alla violenza e ripristinare la calma” in Medio Oriente. È quanto emerso durante un incontro avvenuto al Cairo e al quale hanno partecipato anche il ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukry e il capo dell’intelligence egiziana, Abbas Kamel, secondo un comunicato della presidenza egiziana. L’incontro ha riguardato la situazione nella Striscia di Gaza, dove è in corso l’operazione militare israeliana “Spade di ferro”, lanciata in seguito all’attacco perpetrato dal movimento palestinese islamista Hamas nel territorio israeliano. I due hanno discusso dell’azione militare israeliana a Gaza, evidenziando “l’estrema gravità della situazione” che minaccia la sicurezza e la stabilità della regione intera e la necessità di “intensificare gli sforzi internazionali volti a porre fine immediatamente alla violenza e a ripristinare la calma, nonché ad adottare misure immediate ed efficaci per proteggere i civili ed evitare che siano sfollati”.
 
Se ne accorgono solo ora ?
Ma siamo proprio in mano a degli incompetenti ?

Cappotti termici che vanno a fuoco:​

"Ora abbiamo case più efficienti ma forse meno sicure"


"Abbiamo vincolato i bonus edilizi alle performances termiche ma non all'antincendio"
spiega Davide Luraschi, docente di ingegneria della sicurezza:

"Materiali combustibili nel cappotto termico.
È la stessa legge ad averlo permesso".
 

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