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Prima fanno il ripopolamento (con orsi della slovenia più grossi di quelli italici) e poi li abbattano. (Cialtroni)


 
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Poll shows Trump now leads among Latinos as Biden's approval drops to new low

The Democratic Party in recent years has been made up of factions, each group fighting for its own particular agenda.

There is the LGBT agenda, the Muslim agenda, the college tuition agenda, the DEI agenda and the open borders agenda, just to name a few. But this election cycle, it seems like the Biden administration is struggling to appease all factions of its party, and so far, it's not going so well.

I guess calling them "Latinx" didn't help, hey. Regardless, am I the only one who always found it weird that our presidential candidates chase "black votes" or "Latino votes" instead of just "votes"? What does it matter if it's a black guy voting? A vote is a vote, they count the same (when counted properly, wink wink, nudge nudge, say no more).

Join The American Majority!
 
Prestare attenzione e rendere noto a tutti.

La postmodernità è un fenomeno complesso che deve essere studiato e compreso, in primo luogo dai nostri politici.

Testi come La quarta rivoluzione industriale e COVID-19 The Great Reset del Professor Klaus Schwab
dovrebbero essere sul comodino di chi ci governa.

Invece, parlando con un popolare uomo politico, mi sono reso conto – per l’ennesima volta –
che i nostri politici non hanno letto nulla, non sanno nulla se non per sentito dire
e, se qualcuno menziona loro Klaus Schwab e il Forum di Davos, si irrigidiscono e domandano:


“Ma Avvocato, adesso è pure diventato un complottista?”.


Per questi nostri governanti – pur nella certezza che non mi leggano –
ho raccolto una piccola compilation di frasi tratte da La quarta rivoluzione industriale,
che ho qui accanto a me, sulla scrivania del mio Studio.


“I grandi beneficiari della quarta rivoluzione industriale
sono i fornitori di capitale intellettuale o fisico:
gli innovatori, gli investitori e gli azionisti,
il che spiega il crescente divario di ricchezza tra coloro che dipendono dal loro lavoro
e coloro che possiedono il capitale.
Ciò spiega anche la disillusione di tanti lavoratori,
convinti che il loro reddito reale non possa aumentare nel corso della loro vita
e che i loro figli non possano avere una vita migliore della loro”.


“Il pericolo è che la quarta rivoluzione industriale
significhi che una dinamica del vincitore prende tutto
si svolga tra i paesi così come al loro interno.
Ciò aumenterebbe ulteriormente le tensioni sociali e i conflitti
e creerebbe un mondo meno coeso e più instabile”.


“Nel tentativo di rispondere a queste domande,
una cosa è chiara e di grande importanza:
i paesi e le regioni che riescono a stabilire le norme internazionali preferite di domani
nelle principali categorie e campi della nuova economia digitale
(comunicazioni 5G, uso di droni commerciali, Internet delle cose, salute digitale,
produzione avanzata e così via) trarranno notevoli vantaggi economici e finanziari.
Al contrario, i paesi che promuovono le proprie norme e regole
per dare vantaggi ai loro produttori nazionali,
bloccando anche i concorrenti stranieri e riducendo le royalty
che le aziende nazionali pagano per le tecnologie straniere,
rischiano di isolarsi dalle norme globali,
mettendo queste nazioni a rischio di diventare i ritardatari della nuova economia digitale”.
 
“Al suo livello più estremo,
c'è il pericolo reale che i governi possano utilizzare combinazioni di tecnologie
per sopprimere o opprimere le azioni delle organizzazioni della società civile
e dei gruppi di individui che cercano di creare trasparenza intorno alle attività dei governi
e delle imprese e promuovere il cambiamento.
In molti paesi del mondo ci sono prove che lo spazio per la società civile
si sta restringendo man mano che i governi promuovono leggi e altre politiche
che limitano l'indipendenza dei gruppi della società civile e limitano le loro attività.
Gli strumenti della quarta rivoluzione industriale consentono nuove forme di sorveglianza
e altri mezzi di controllo contrari a società sane e aperte”.

“In primo luogo, ritengo che i livelli richiesti di leadership
e comprensione dei cambiamenti in corso, in tutti i settori,
siano bassi se confrontati con la necessità di ripensare i nostri sistemi economici,
sociali e politici per rispondere alla quarta rivoluzione industriale.
Di conseguenza, sia a livello nazionale che globale,
il quadro istituzionale richiesto per governare la diffusione dell'innovazione
e mitigare la perturbazione è nel migliore dei casi inadeguato
e, nel peggiore dei casi, del tutto assente.
In secondo luogo, il mondo manca di una narrativa coerente, positiva e comune
che delinea le opportunità e le sfide della quarta rivoluzione industriale,
una narrativa che è essenziale se vogliamo dare potere a un insieme diversificato di individui
e comunità ed evitare una reazione popolare contro i cambiamenti fondamentali in corso. “

(Vi è la necessità) “di una narrativa coerente, positiva e comune…” (per) “…
evitare una reazione popolare contro i cambiamenti fondamentali in corso”.
 
Nel suo intervento a margine del G20 di due anni fa, Klaus Schwab, con la Sua consueta lucidità, ha ribadito che

“Nella quarta rivoluzione industriale
i vincitori si prenderanno tutto,
quindi se siete un first mover del WEF, sarete i vincitori”.


Queste gravissime affermazioni hanno due implicazioni:

la prima è che “i vincitori si prenderanno tutto” e saranno “vincitori”,
non si comprende a che titolo e con il permesso di chi;

la seconda è che coloro che non si adegueranno a questa quarta rivoluzione industriale

si ritroveranno estromessi e perderanno – perderanno tutto, compresa la loro libertà.

Ma mi permetto di evidenziarne un altro aspetto:

Schwab profetizza che l’impoverimento del ceto medio Occidentale
provocherà tumulti sociali.


Chi sottovaluti Klaus Schwab o creda che la quarta rivoluzione industriale
e l’agenda 2030 siano un fallimento,
è un pericoloso ignorante,
esattamente alla pari di chi non conosce il pensiero e gli obiettivi del Deep State,
di cui il Forum di Davos è una sorta di portavoce.
 
Schwab crede davvero e non fa mistero di sognare
un Occidente retto da un regime
in cui ogni aspetto della vita umana

sia controllato grazie all’intelligenza artificiale
da governi paternalisti e totalitari.


Quante volte ha annunciato una stagione di impoverimento e tumulti sociali, preludio del Great Reset?

Ci ha avvertito che:

“Molte diverse categorie di lavoro,
in particolare quelle che comportano un lavoro manuale meccanicamente ripetitivo e preciso,
sono già state automatizzate.

Molti altri seguiranno,
poiché la potenza di calcolo continua a crescere in modo esponenziale.

Prima di quanto si preveda,
il lavoro di professioni diverse
come avvocati, analisti finanziari, medici, giornalisti,
contabili, assicuratori o bibliotecari
potrebbe essere parzialmente o completamente automatizzato”.
 

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