Prestare attenzione e rendere noto a tutti.
La postmodernità è un fenomeno complesso che deve essere studiato e compreso, in primo luogo dai nostri politici.
Testi come La quarta rivoluzione industriale e COVID-19 The Great Reset del Professor Klaus Schwab
dovrebbero essere sul comodino di chi ci governa.
Invece, parlando con un popolare uomo politico, mi sono reso conto – per l’ennesima volta –
che i nostri politici non hanno letto nulla, non sanno nulla se non per sentito dire
e, se qualcuno menziona loro Klaus Schwab e il Forum di Davos, si irrigidiscono e domandano:
“Ma Avvocato, adesso è pure diventato un complottista?”.
Per questi nostri governanti – pur nella certezza che non mi leggano –
ho raccolto una piccola compilation di frasi tratte da La quarta rivoluzione industriale,
che ho qui accanto a me, sulla scrivania del mio Studio.
“I grandi beneficiari della quarta rivoluzione industriale
sono i fornitori di capitale intellettuale o fisico:
gli innovatori, gli investitori e gli azionisti,
il che spiega il crescente divario di ricchezza tra coloro che dipendono dal loro lavoro
e coloro che possiedono il capitale.
Ciò spiega anche la disillusione di tanti lavoratori,
convinti che il loro reddito reale non possa aumentare nel corso della loro vita
e che i loro figli non possano avere una vita migliore della loro”.
“Il pericolo è che la quarta rivoluzione industriale
significhi che una dinamica del vincitore prende tutto
si svolga tra i paesi così come al loro interno.
Ciò aumenterebbe ulteriormente le tensioni sociali e i conflitti
e creerebbe un mondo meno coeso e più instabile”.
“Nel tentativo di rispondere a queste domande,
una cosa è chiara e di grande importanza:
i paesi e le regioni che riescono a stabilire le norme internazionali preferite di domani
nelle principali categorie e campi della nuova economia digitale
(comunicazioni 5G, uso di droni commerciali, Internet delle cose, salute digitale,
produzione avanzata e così via) trarranno notevoli vantaggi economici e finanziari.
Al contrario, i paesi che promuovono le proprie norme e regole
per dare vantaggi ai loro produttori nazionali,
bloccando anche i concorrenti stranieri e riducendo le royalty
che le aziende nazionali pagano per le tecnologie straniere,
rischiano di isolarsi dalle norme globali,
mettendo queste nazioni a rischio di diventare i ritardatari della nuova economia digitale”.