Val
Torniamo alla LIRA
Qui alcuni passaggi significativi, tratti dal saggio di Pecchioli:
"A livello globale, poche personalità influenzano il presente quanto Leo Strauss (1899-1973),
pensatore tedesco di origine ebraica emigrato negli Stati Uniti.
Il suo pensiero è poco noto, la sua lezione è alla base del movimento neo conservatore e della politica di potenza.
Possiamo affermare che gli straussiani – alcune decine di personalità di enorme potere –
sono veri e propri architetti della guerra come strumento dell’impero americano.
Il crocevia del pensiero di Strauss fu la scoperta – o riscoperta –
della cosiddetta scrittura reticente, che non svela ma cela.
Gli straussiani – una minoranza ristretta ma potentissima – sono al potere in Occidente
e la menzogna è la forma normale della relazione tra popolo e oligarchia, dominanti e dominati.
Qualcuno li considera una setta e in effetti i primi discepoli di Strauss
furono un circolo quasi segreto, costituito da giovani di origine ebraica.
Ad essi era riservato l’insegnamento più criptico ed esoterico, trasmesso in forma orale, come gli antichi maestri.
Inculcava il principio della nobile menzogna,
ritenendo moralmente giusto mentire per un fine superiore – il potere –
una condotta da applicare all’attività pubblica degli iniziati,
a partire dall’agitazione dei suoi seguaci contro le lezioni di docenti di avverso orientamento.
Il fine era una sorta di lotta continua applicata alla geopolitica.
Uno Stato deciso a sopravvivere e a esercitare volontà di potenza
(Nietzsche fu uno dei riferimenti di Strauss) deve essere permanentemente in guerra.
Un coacervo di idee che influisce sulla politica estera americana da decenni,
trascinato dall’influenza nell’economia, nella cultura, nei “pensatoi” riservati (think tank).
L’intera architettura geopolitica e di guerra ibrida dispiegata dagli Usa
dalla caduta del comunismo sovietico è stata impostata e spesso dominata dagli straussiani,
presenti in ruoli chiave nelle amministrazioni sia democratiche che repubblicane."
"A livello globale, poche personalità influenzano il presente quanto Leo Strauss (1899-1973),
pensatore tedesco di origine ebraica emigrato negli Stati Uniti.
Il suo pensiero è poco noto, la sua lezione è alla base del movimento neo conservatore e della politica di potenza.
Possiamo affermare che gli straussiani – alcune decine di personalità di enorme potere –
sono veri e propri architetti della guerra come strumento dell’impero americano.
Il crocevia del pensiero di Strauss fu la scoperta – o riscoperta –
della cosiddetta scrittura reticente, che non svela ma cela.
Gli straussiani – una minoranza ristretta ma potentissima – sono al potere in Occidente
e la menzogna è la forma normale della relazione tra popolo e oligarchia, dominanti e dominati.
Qualcuno li considera una setta e in effetti i primi discepoli di Strauss
furono un circolo quasi segreto, costituito da giovani di origine ebraica.
Ad essi era riservato l’insegnamento più criptico ed esoterico, trasmesso in forma orale, come gli antichi maestri.
Inculcava il principio della nobile menzogna,
ritenendo moralmente giusto mentire per un fine superiore – il potere –
una condotta da applicare all’attività pubblica degli iniziati,
a partire dall’agitazione dei suoi seguaci contro le lezioni di docenti di avverso orientamento.
Il fine era una sorta di lotta continua applicata alla geopolitica.
Uno Stato deciso a sopravvivere e a esercitare volontà di potenza
(Nietzsche fu uno dei riferimenti di Strauss) deve essere permanentemente in guerra.
Un coacervo di idee che influisce sulla politica estera americana da decenni,
trascinato dall’influenza nell’economia, nella cultura, nei “pensatoi” riservati (think tank).
L’intera architettura geopolitica e di guerra ibrida dispiegata dagli Usa
dalla caduta del comunismo sovietico è stata impostata e spesso dominata dagli straussiani,
presenti in ruoli chiave nelle amministrazioni sia democratiche che repubblicane."