Lo abbiamo detto tante volte:
le cosiddette “teorie del complotto” vengono inizialmente ignorate o derise,
ma poi, quando diventa impossibile negare l’evidenza dei fatti,
il sistema cerca di metabolizzarle per renderle innocue. Le trasforma in qualcosa di “digeribile”.
Era successo, ad esempio, con le scie chimiche.
Inizialmente veniva negata la loro esistenza,
poi quando divenne impossibile tenerle nascoste,
ecco che vennero metabolizzate con un piccolo trucco semantico:
bastò chiamarle “geoingegneria”,
e di colpo tutto ciò di strano che appariva nel cielo diventava accettabile.
Oggi tocca al “Deep State”, il famoso “swamp” (lo stagno).
Per “Deep State” s’intende quell’intricato groviglio di poteri oscuri che coinvolge media mainstream, poteri finanziari, ecc.,
tutte agenzie che restano invariate nel tempo, nonostante i presidenti cambino.
E indovinate chi è stato a lanciare lo sdoganamento del “Deep State”?
Proprio il New York Times, la testata numero uno dei media mainstream nel mondo.