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Questi sono gli "idioti democratici".

Il Fatto ci ha abituato alle vignette sessiste, con il silenzio delle femministe​


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Due minorenni, di 15 e 16 anni, sono stati arrestati dai carabinieri
perché ritenuti responsabili di aver sequestrato e picchiato per giorni
un 50enne che vive in una cascina a Rivoli, in provincia di Torino.

Per loro l’accusa è di sequestro di persona a scopo di estorsione e lesioni gravi.

L’uomo sarebbe stato legato in una stalla vicino alla cascina
e picchiato per diverse ore, riportando fratture al volto.

Dopo averlo lasciato per una notte da solo e al freddo,
i due ragazzi sarebbero tornati il giorno successivo
e lo avrebbero accompagnato in banca per prelevare del denaro.

L’impiegata, però, viste le condizioni dell’uomo ha chiamato i carabinieri che hanno fermato i due.

La vittima è stata portata in ospedale.

Sembra che l’uomo fosse diventato da tempo bersaglio dei due delinquenti:
già a dicembre sarebbe stato picchiato dai due.

I minorenni in passato erano già stati denunciati per piccoli reati.
 
L’ispezione decisa dal ministro Piantedosi per valutare le infiltrazioni mafiose a Bari

non ha fatto solo “sbroccare” il sindaco Decaro che l’ha presa sul personale parlando di “atto di guerra”;

non ha mandato in tilt soltanto il Pd e le opposizioni che hanno parlato di una manovra elettorale ordita dal governo contro il Pd.

Ma ha fatto perdere il lume della ragionevolezza a gran parte della stampa
che cavalcano la “guerra” contro il Viminale, dunque, contro il governo.

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Chiariamo che il mandato ispettivo del ministro è un “atto dovuto”
a seguito dellindagine giudiziaria della Procura di Bari
che ha portato a più di 100 arresti nel capoluogo pugliese
e alla nomina, da parte del Tribunale, ai sensi dell’art. 34 del codice antimafia,
di un amministratore giudiziario per l’azienda Mobilità e Trasporti Bari, partecipata dallo stesso Comune.


Un’operazione di chiarezza che si è svolta in passato anche nei comuni guidati dal centrodestra,
alcuni dei quali poi sciolti per mafia.

Il Viminale del resto ha chiarito che intende “combattere le mafie, non i sindaci”.
 
Non esiste un punto di minimo alla demenza.

Non bastava la scuola di Pioltello chiusa per il Ramadan,
ora emerge un nuovo caso in una scuola di Soresina (Cremona)
dove la preside ha inviato una circolare con oggetto

«informazioni sul Ramadan e Linee guida per il personale docente»

in cui si invitano i docenti a

«evitare di consumare cibo o bevande» a scuola e si introduce la preghiera islamica.



Nella circolare firmata dalla dirigente scolastica Daniela Romano
vengono inviate ai docenti le informazioni su come affrontare

«questo importante periodo per la comunità religiosa musulmana presente nella nostra scuola»

elencando una serie di comportamenti da adottare.

I docenti sono invitati a promuovere una

«pausa per la preghiera e momenti di riflessione»

«Quando possibile, fornite opportunità per i momenti di preghiera e riflessione
durante la giornata scolastica per coloro che desiderano parteciparvi».

Il riferimento alla preghiera islamica
stride con il principio di laicità della scuola
che viene evocato ogni due per tre
quando si propone di togliere il crocifisso dalle aule
nonostante rappresenti un simbolo non solo religioso ma anche storico e culturale.
 
Come se non bastasse,
i docenti vengono invitati a

«evitare consumi alimentari in pubblico»

«Si prega di evitare di consumare cibo o bevande in luoghi pubblici all’interno della scuola
durante le ore di digiuno del Ramadan, come segno di rispetto per coloro che stanno osservando il digiuno».

La circolare continua poi con altre indicazioni che intervengono direttamente nella didattica scolastica
creando una frattura tra gli studenti di diverse religioni e favorendo i musulmani con

«le interrogazioni e le verifiche programmate»

«posticipando le prove dopo la prima settimana di Ramadan, evitando quindi il periodo in cui chi digiuna si abitua ai nuovi ritmi».

Inoltre si invitano i docenti a non fissare

«verifiche, interrogazioni, uscite o momenti importanti per la didattica»
nel ventisettesimo giorno di Ramadan poiché è

«considerato il più importante
e a non effettuare interrogazioni e verifiche nel «giorno della festa di fine Ramadan o il giorno successivo».


Tutto ciò, ca va sans dire, per

«promuovere un ambiente inclusivo e rispettoso»

così gli studenti cristiani non solo saranno costretti a subire queste decisioni ma dovranno anche ascoltare

«momenti in aula dove le alunne e gli alunni che osservano Ramadan
possano spiegare questo mese alle compagne e ai compagni non musulmani».
 
Sono inaccettabili «sia le premesse sia il contenuto di questa circolare,
che di fatto realizza un trattamento di favore - non richiesto e non previsto -
nei confronti degli alunni che professano una certa religione».

La gravità della circolare diffusa dall’Istituto comprensivo Bertesi di Soresina
sta nel fatto che, nel nome di una presunta «inclusività»,
si chiede di modificare i propri comportamenti anche ai docenti e agli studenti non musulmani arrivando a imporre anche ai cristiani o ai non musulmani di non poter mangiare o bere a scuola.


Il punto è che dietro a queste decisioni c’è ben poco buon senso
ma un cedimento culturale nei confronti dell’islam.

E SE ACCADESSE L'INVERSO ?
MOMENTI DI PREGHIERA CRISTIANA ?
 
Ci mancava il radical chic. Eccolo.

Intanto ieri il sindaco di Milano Giuseppe Sala,
commentando la chiusura della scuola di Pioltello per il Ramadan,
l’ha definita «una decisione anche solo di buon senso» aggiungendo
«mi spiace che sia stata contestata ma non è politica, è organizzazione.
Se molti degli alunni sarebbero a casa, capisco la decisione».

MA LA MAGGIORANZA DEGLI ALUNNI NON E' ISLAMICA.
 
Lo abbiamo detto tante volte:

le cosiddette “teorie del complotto” vengono inizialmente ignorate o derise,

ma poi, quando diventa impossibile negare l’evidenza dei fatti,

il sistema cerca di metabolizzarle per renderle innocue. Le trasforma in qualcosa di “digeribile”.


Era successo, ad esempio, con le scie chimiche.

Inizialmente veniva negata la loro esistenza,
poi quando divenne impossibile tenerle nascoste,
ecco che vennero metabolizzate con un piccolo trucco semantico:
bastò chiamarle “geoingegneria”,
e di colpo tutto ciò di strano che appariva nel cielo diventava accettabile.



Oggi tocca al “Deep State”, il famoso “swamp” (lo stagno).

Per “Deep State” s’intende quell’intricato groviglio di poteri oscuri che coinvolge media mainstream, poteri finanziari, ecc.,
tutte agenzie che restano invariate nel tempo, nonostante i presidenti cambino.

E indovinate chi è stato a lanciare lo sdoganamento del “Deep State”?
Proprio il New York Times, la testata numero uno dei media mainstream nel mondo.
 

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