EUROSTAT. NEL 2023 ITALIA E BULGARIA HANNO RICEVUTO IL MAGGIOR NUMERO DI RICHIESTE DI TRASFERIMENTO DELLA COMPETENZA PER L'ESAME DELLA DOMANDA DI ASILO DA ALTRI PAESI UE.
Secondo il rapporto pubblicato oggi da
Eurostat, nel 2023 vi sono state nell'Unione Europea 187.000 richieste di trasferimento di richiedenti asilo da uno Stato all'altro, in base al principio del Paese di primo ingresso. In altri termini, uno Stato segnala a un altro che la competenza è sua, in quanto il richiedente asilo è entrato nell'Unione dal suo territorio.
Bene, andiamo a vedere nel dettaglio i numeri. La parte del leone la fanno Germania e Francia, con due terzi delle richieste, di cui 74.620 tedesche e 48.724 francesi. Se aggiungiamo Austria, Belgio e Olanda arriviamo all'86% delle richieste di presa in carico complessive.
Ora vediamo a chi sono destinate queste richieste: non sorprende che la prima sia l'Italia con 42768, seguita dalla Bulgaria con 18145 e dalla Croazia con 10833. Le ultime due nazioni sono quelle più esposte al flusso della rotta balcanica. Quanto a noi, non servono commenti.
Situazione che peggiorerà con il Nuovo Patto Europeo sull'Immigrazione e l'Asilo, in vigore dal 2026, che prevede controlli rafforzati per evitare gli spostamenti dei "migranti" da un paese all'altro e procedure velocizzate per i trasferimenti nei paesi di primo ingresso.
Come si vede, uno dei cavalli di battaglia dei favorevoli all'immigrazione illegale, ovvero che i clandestini non rimangono in Italia, si scioglie come neve al sole di fronte ai numeri che vi abbiamo dato. Al netto del fatto che l'idea che un clandestino possa decidere in che paese stabilirsi illegalmente può avere senso solo in menti totalmente ideologizzate e profondamente ignoranti.
Venendo alla tanto decantata solidarietà europea, questi dati danno il quadro plastico di un gruppo di nazioni che tentano di fregarsi a vicenda, scaricando la patata bollente dei clandestini sul vicino. Questo avviene perché, dietro le parole di facciata sui diritti e l'accoglienza, tutti sanno benissimo che si ha a che fare con gente poco o per nulla qualificata e pressoché impossibile da espellere, senza contare il rischio derivante da criminalità e terrorismo. Altro che "risorse", piuttosto fastidiose presenze di cui liberarsi il prima possibile.
A meno di non voler finalmente tentare un approccio realistico, partendo dall'ovvio presupposto che l'immigrazione clandestina non è un diritto ma un reato, il problema non solo non si risolverà, ma si andrà sempre più aggravando.
Segui Giubbe Rosse
Telegram |
Web |
Ultim'ora |
Twitter |
Facebook |
Instagram |
Truth |
Odysee