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Tre mesi dopo, Schlein, arrivata alla guida del Pd, mette il suo uomo, Michele Fina, a controllare i conti del partito.

E cosa fa Fina?
La prima mossa è chiedere all'Agenzia delle Entrate
di aderire al condono varato da Meloni
per spalmare i debiti del partito.


«Nulla di cui stupirsi. Siamo abituati ad avere a che fare con gli esponenti di un partito
che da sempre predica bene e razzola male, chiede il rispetto di regole che puntualmente viola
ed è avvezzo all'uso della doppia morale»
- attacca il capogruppo Fdi Tommaso Foti.


Nella nota (pubblica) non si cita la rottamazione ma si fa ricorso a una dicitura in burocratese:

«Il Partito, nell'anno 2023, ha ricevuto l'accoglimento della domanda presentata per l'adesione alla Definizione agevolata,
prevista dalla Legge n. 197/2022.
Conseguentemente, con riferimento ai Debiti verso Istituti di Previdenza,
procederà a versare entro il 30/11/2027 le minori somme dovute».


E dunque il Pd (che contestava la misura varata dal governo Meloni) è stato tra i primi contribuenti ad aderirvi.
 
Ma quali sono i debiti del principale partito della sinistra?

La maggior parte riguarda i contributi non versati agli enti previdenziali.


Inps e Inpgi in primis.

Su quei debiti Schlein chiede di poter accedere al condono
e spalmare le spettanze dovute.

Dal bilancio 2023 emerge anche un'altra furbata del Pd:
il ricorso agli scivoli per favorire il licenziamento dei dipendenti.

Una misura che farebbe uscire fuori di testa il compagno Landini.

Al 31 dicembre 2023 erano ancora 110 lavoratori subordinati e 7 collaboratori.

«per il 2024 è stata accantonata in bilancio una cifra quasi doppia (410.065 euro)
per l'incentivazione all'esodo di altri dipendenti».

Il partito del lavoro che mette alla porta i lavoratori.

Eppure i conti sorridono a Schlein:
il due per mille maturato dal partito nell'anno 2023 è stato pari a 8.118.192.
 
Pensate che da noi - la solita giunta di centro sinistra -
ha installato i "cestini intelligenti". Costano 20.000 euro l'uno.
Sapete cos'hanno di intelligente ? Inviano un messaggio
allo spazzino quando sono pieni.


Giorni fa il sindaco di Roma Gualtieri ha inaugurato trionfalmente, in vista del Giubileo,
il nuovo cestino dei rifiuti, uguale in tutta la città.

Si chiama «Cestò», che in romanesco risponde alla domanda «Ahooo, anvedi, 'ndo stà?».

Da qui a dicembre ne saranno installati 18mila.

«Sono cestini più belli, sostenibili e capienti», ha detto il primo cittadino.


Sono passati praticamente venti minuti da quando sono stati posizionati i primi «Cestò»
e un assessore ha già detto che «vanno riprogettati».

I cestini hanno i listelli troppo distanti uno dall'altro
e così i gabbiani strappano il sacchetto di plastica
e spargono l'immondizia dappertutto (in Rete girano foto raccapriccianti).


Insomma, 'na chiavica di Cestò.
 
Ora, le domande sono due.

Chi paga? Risposta facile: noi.

E soprattutto: di chi è la colpa? Risposta ancora più facile:

siamo in Italia, quindi di nessuno, dato che è di tutti.
Di chi li ha voluti,
di chi li ha progettati,
della legge (l'antiterrorismo impone che il contenuto sia visibile dall'esterno),
dell'Ama che non li svuota,
dei romani che se ne fregano...


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Ma poi: perché lamentarsi in una città così bella come Roma?

I cestini sono lì da un giorno, le buche sulla Laurentina - è un esempio - dal '95.

È o no la Città Eterna?

Cestò, Ce stai? Cestammo!,
Cestate, c'era Cesare e mo' cestanno i Cesaroni.

Comunque, rispetto alle urne funerarie della Raggi sono cestini da «Compasso d'oro», dài.

1721229724113.png
 
Ma, secondo Voi, è giusto il limite di una pensione non superiore a 20mila euro annui
per avere il bonus decoder ?

20.000 euro annui corrispondono a circa 1.538 euro al mese lordi.
Che minimo sono 1.350 euro netti e gli devo dare il decoder gratis ?
 
Ma chi la porta via questa ?
Una che si adatta a tutto ed a tutti.

"Fino al 15% degli eurodeputati" che dovrebbero sostenere Ursula Von der Leyen "potrebbero non farlo".

A sostenerlo, in un sostanzioso retroscena, è il portale Politico versione europea,
che a poche ore dalla votazione che potrebbe portare la tedesca del Ppe
alla conferma come presidente della Commissione Ue accende i riflettori sui franchi tiratori.


Trattative serratissime sono ancora in corso da una parte con i Verdi,
che chiedono la conferma del Green deal (fallimentare),
e dall'altra con ECR, i conservatori europei guidati da Giorgia Meloni
che viceversa chiede una decisa rottura programmatica rispetto agli ultimi 5 anni.

Al momento, tutto sembra propendere verso una astensione di Fratelli d'Italia & co,
ma il margine di sicurezza della cosiddetta "maggioranza Ursula"
è talmente striminzito che, ovviamente, può succedere di tutto.
 
Poi c'è questa da delirio assoluto.

"Qualche giorno fa c'è stata una serie di warning,
per il Servizio segreto americano
la minaccia terroristica numero 1 è interna,
cioè uomini armati di estrema destra".

La Jebreal.
 
J.D. Vance, prossimo vice di Trump:

"E' un suo clone, molto più giovane, 39 anni, è riuscito a entrare nelle sue grazie.
Lo stiamo sottovalutando: è uno che vuole togliere il diritto all'aborto alle donne, incluse le ragazzine stuprate.
Se sei stata stuprata, devi mantenere anche il feto e il bambino.
E dice cose ancora più grave: se le donne vengono picchiate dai mariti
devono rimanere sposate perché il divorzio danneggia i figli.
La notizia più grave però è da chi è stato finanziato: Peter Thiel,
uno di estrema destra e che non crede nella democrazia".

"Ma è il fondatore di Paypal",
se la ride sarcasticamente Francesco Giubilei,
presente in studio e sconcertato dalle accuse della Jebreal.



"Sì, uno che nelle interviste è contro gay, neri e minoranze
e che vorrebbe togliere il diritto di voto alle donne", assicura Rula.
 

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