Solo politica

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Riporto in altra maniera
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Palese chi ha vinto e chi ha perso.
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Democratici hanno perso.

Macron ha perso

Verdi hanno perso

Però comandano loro.

Popolari quasi pari. ( + 7 )
 
Auspico che la moderazione mi permetta di scrivere questo aggettivo:
COGLIONI siete e COGLIONI rimanete.

"Con riferimento a notizie e indiscrezioni riportate sulla stampa
rispetto all'operatività del volo AZ2032 da Roma Fiumicino a Milano Linate
a bordo del quale, tra gli altri passeggeri, viaggiava il Ministro Matteo Salvini,
ITA Airways comunica che si tratta di una notizia destituita di qualsiasi fondamento",

recita la lunga nota diramata da Ita.

La compagnia ha evidenziato che nella stessa fascia oraria (12-15)
ha operato da Roma Fiumicino un totale di 12 voli, di cui 10 di breve-medio raggio e 2 di lungo raggio.

Ma non solo: da Roma Fiumicino a Milano Linate sono correttamente partiti 12 voli su un totale di 14 programmati.

Insomma, quelle circolate in precedenza erano NOTIZIE FALSE :

“La compagnia si riserva eventuali azioni a tutela della propria reputazione e della correttezza del proprio operato,
in una giornata fortemente impattata dal problema generalizzato a livello mondiale s
ui sistemi informatici che ha coinvolto tutto il trasporto aereo”.
 
Naturalmente la sinistra
aveva provato a cavalcare le polemiche,
gettando fango sugli esponenti di governo.


Sia il Partito Democratico che Avs
(con il verdissimo Angelo Bonelli)
hanno rapidamente presentato delle interrogazioni parlamentari
per provare a guadagnare un po’ di visibilità,

rimediando una brutta figura.
 

"L'aereo di Salvini l’unico a partire".​

Pd attacca, ma Ita nega:​

"Altri 12 decolli nello stesso orario"​

 
Son sempre loro -i radical chic di sinistra, milanesi -
e per fortuna che l'opera è nata per aiutare i bisognosi.....ahahahahahahah

Adesso si potrebbe chiamarli «gli Irriducibili».

Gente importante, in parte anche famosa,
che da tempo occupa a prezzi modesti le belle case del Pio Albergo Trivulzio, alias Baggina,
l'ospizio pubblico milanese reso celebre da Tangentopoli.

Periodicamente, l'elenco dei vip che godono - e non si è mai capito bene come - degli appartamenti del Pat
finisce all'attenzione dei giornali, nasce uno scandalo, i milanesi brontolano, qualcuno degli inquilini trasloca a malincuore.

Gli altri fanno finta di niente e si tengono stretta la casa aspettando che la buriana si quieti.

Succede di nuovo in questi giorni, quando l'ex prefetto Francesco Paolo Tronca,
mandato a riordinare i conti del Trivulzio,
consegna indignato alla Regione (azionista della struttura) l'elenco degli inquilini.

E si scopre che buona parte dei nomi eccellenti sono gli stessi che tredici anni fa erano finiti in prima pagina.

Erano state annunciate inchieste penali e contabili, ma non è cambiato nulla.

Il presidente dell'Inter conserva la stessa casa che gli era stata concessa quando lavorava per la Juve:
120 metri quadri all'angolo tra via San Marco e via Montebello, canone 19mila euro all'anno;

l'avvocato presidente dell'Unione piccoli proprietari, si è tenuto la casa in piazza del Carmine 1,
un chiostro spettacolare dove paga 32.500 euro all'anno.

Secondo l'Agenzia delle Entrate, quella casa sul mercato verrebbe affittata al doppio.

Tra chi nel 2011 preferì rinunciare alla casa ci fu la giornalista Cinzia Sasso:
il caso era scottante, perchè si tratta della compagna di Giuliano Pisapia,
allora candidato sindaco del centrosinistra (cui per questa storia qualcuno chiese anche di ritirarsi, lui tirò dritto e vinse).

C'è chi è passato a miglior vita come Carla Fracci, l'étoile della Scala, che alloggiava in una bella casa del Pat in via della Spiga.

Ma c'è anche chi è rimasto tranquillamente nell'appartamento.

Buona parte dei contratti sono scaduti, il Pat non ha sfrattato nessuno, e tutto va avanti come prima.
 
Ieri, come nel 2011, la rivelazione di Tronca suscita reazioni indignate della politica,

il Pd parla di «situazione inaccettabile,

la Lega invoca il risanamento,

Fratelli d'Italia propone una ispezione.

Ma la stessa scena si era vista già nel 2011.

E d'altronde anche quello era un remake,
perchè vent'anni prima, quando l'arresto del presidente del Pat Mario Chiesa aveva dato il via all'inchiesta Mani Pulite,
si era scoperto che le case della Baggina erano una specie di foresteria del Palazzo di giustizia,
graziosamente affittate a magistrati arrivati da fuori:
e tra chi dovette sloggiare frettolosamente ci fu anche Ilda Boccassini.


Ogni volta gli inquilini del Pat reagiscono dicendo che le case sono spesso in condizioni pietose,
che i lavori sono a carico loro, che comunque il prefetto Tronca ha aumentato gli affitti del 16 per cento in tre anni.


Ma ogni volta che davanti al pasticcio qualcuno propone di mettere le case sul mercato,
c'è chi ricorda che lo sterminato patrimonio della Baggina
è frutto dei lasciti di generazione di milanesi ricchi, che in punto di morte
(«per pulirsi la coscienza», diceva Craxi)
regalavano una delle loro case al Pat per aiutare i milanesi poveri................
 
Di fatto, è controllato dal comune, alias, sala, alias radical chic di sinistra.

Il Trivulzio è un ente pubblico che opera in ambito socio-sanitario, sociale ed educativo
sul territorio della Regione Lombardia, indirizzando il proprio in particolare a beneficio dei residente nel Comune di Milano.


Per questo motivo la Regione Lombardia designa il Direttore Generale e Legale Rappresentante dell’Azienda
d’intesa con il Sindaco del Comune di Milano, e nomina, insieme al Comune di Milano,
i componenti del Consiglio di Indirizzo aziendale.


Il Consiglio di Indirizzo è composto da 5 membri, 3 di nomina comunale e 2 di nomina regionale;
le funzioni del Consiglio sono definite dalla L.R. 1/2003 e successive modifiche e integrazioni e dallo statuto aziendale
– azioni di indirizzo dell’ASP tra cui la definizione della dotazione complessiva di risorse di personale, economiche e strumentali –
su proposta del Direttore Generale.
 
Questi bombardano un altro paese e ....TUTTI MUTI.......

Un raid aereo delle forze israeliane ha colpito alcuni impianti di stoccaggio del petrolio nella città di Hodeidah,
nell’ovest dello Yemen, controllata dal gruppo yemenita filo-iraniano Houthi.

Lo riporta l’emittente “Al Masirah”, legata agli Houthi.
 
Come sottolinea il quotidiano “Times of Israel”,
si tratta del primo attacco lanciato da Israele nello Yemen.
 

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