Ahahahahahah finalmente la logica prevale.
Partendo dal principio:
la nuova definizione di Corsia ciclabile (Articolo 2 comma 12-bis) è
«la parte longitudinale della carreggiata, posta a destra, idonea a favorire la circolazione dei velocipedi sulle strade,
anche in modo promiscuo con la circolazione degli altri veicoli nello stesso senso di marcia,
nei soli casi in cui non sia possibile l'inserimento di una pista ciclabile».
Ricordando che la corsia ciclabile è quel tratto di strada delimitato dalla linea bianca dal 2020 in poi:
quelle cioè tracciate durante la pandemia in moltissime città per dare più spazi ai ciclisti (senza decreti attuativi)
e quindi in modo illegittimo.
Bene, ora andrà cancellata la linea bianca. Decine di chilometri di corsie e mesi di refrain ideologici.
Diverso, invece, il caso della «casa avanzata», che cambia quanto fatto a Milano in termini di sicurezza.
La casa avanzata, ovvero quella fascia bianca al semaforo che consente l'avanzamento delle bici
rispetto alle auto ferme per consentirne la svolta, al di là del cambio di denominazione in «zona di attestamento ciclabile»,
potrà essere realizzata solo su strade con una sola corsia per senso di marcia
e con velocità consentita inferiore o uguale a 50 km/h
spiega Enrico Bonizzoli, esperto di sicurezza stradale, audito alla commissione Trasporti della Camera come esperto.
In quell'occasione Bonizzoli non ha mancato di esporre tutte le irregolarità e incongruenze
che queste modifiche hanno portato in alcune città.
Infine «vengono eliminate le corsie bus+bici, introdotte nel 2020,
che consentivano la circolazione alle biciclette sulle strade riservate alla circolazione dei mezzi pubblici
« purché non siano presenti binari tranviari a raso ed a condizione che, salvo situazioni puntuali,
il modulo delle strade non sia inferiore a 4,30 metri».
Verrà così finalmente eliminato un pericolo.
Per quanto riguarda il sorpasso di un ciclista il nuovo codice
impone che si rispetti una distanza di 1,5 metri «ove possibile»
il che di per sè significa poco, ma soprattutto è
«una norma impossibile da applicare perché è impensabile misurare una tale distanza mentre si supera un veicolo» spiega l'esperto.
«Nel caso di incidente, però, succederà che l'automobilista finirà per avere sempre torto», conclude Bonizzoli.