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Mesi fa....tanti mesi fa, Vi consigliai l'acquisto di una stufa a legna con piano cottura.

Ora Vi do un altro consiglio.
Già acquistato un generatore da 3 KW, 15 ore di autonomia.....pensateci.

Già che ci siete, anche un calorifero elettrico, lo fate funzionare con il generatore.


Uno degli effetti della proposta Ue per risparmiare corrente nelle ore di picco ha del clamoroso:

non sarà possibile utilizzare più di un apparecchio energivoro alla volta, altrimenti il contatore scatterà.

Dunque, tenere accesa lavastoviglie e lavatrice assieme non sarà possibile.

Inoltre bisognerà stare anche attenti all’uso dei phon, dei ferri da stiro, delle stufe elettriche.

Questo è il prossimo futuro che ci si prospetta davanti, perlomeno in certe ore della giornata, quelle cosiddette di “picco”.


Tra qualche giorno la Commissione europea presenterà ufficialmente il suo piano
per ridurre i consumi del 5 per cento nella fascia oraria considerata “di punta”,
ovvero quella in cui generalmente le persone tornano a casa e accendono il televisore, iniziano a cucinare, o a fare le lavatrici.

Dalla bozza del regolamento europeo, però, emerge un’indicazione molto precisa per i vari Paesi membri:

operare attraverso i contatori intelligenti.



In pratica, i distributori di energia, potranno operare una sorta di “lockdown” di corrente elettrica durante alcune ore.

Questo potrà esser fatto semplicemente abbassando la potenza del contatore stesso.

Ad esempio, prendiamo una famiglia che ha un contratto per 3,3 kilowattora,
per far sì che si regoli l’utilizzo degli elettrodomestici i componenti potrebbero trovarsene disponibili soltanto 2,5 o anche meno.

Non abbastanza, appunto, per tenere accesa contemporaneamente una lavastoviglie e magari un forno o una lavatrice,
se intanto anche il frigo e la tv devono continuare a funzionare.

Per intenderci, un forno elettrico assorbe in media 1500-2000 watt, una lavatrice 2.100, uno scaldabagno 1.200.
 
Ma chi fa uan lavatrice ogni giorno e 2 lavaggi della lavastoviglie al giorno ?
CI PRENDONO PERILKULO


Come riferisce Il Messaggero, qualche giorno fa l’Enea aveva pubblicato un vademecum
su come risparmiare corrente e avere bollette più leggere fino a 607 euro l’anno.

La riduzione dei lavaggi della lavatrice da uno al giorno a uno ogni 2 giorni, per esempio,
comporterebbe un taglio dei costi di 52,29 euro l’anno.

Meno lavaggi con lavastoviglie, da 2 a 1 al giorno, farebbe risparmiare 74,69 euro l'anno

Il distacco della spina della lavatrice non in funzione, 1,58 euro l'anno (4 MILLESIMI AL GIORNO - BUFFONI)

Lo spegnimento del frigorifero durante le vacanze, 3,42 euro l'anno

L’impostazione del frigorifero a modalità basso consumo, per 15 giorni durante le vacanze, 2,05 euro l'anno

Lo spegnimento di Tv, decoder e dvd (senza lasciarli in stand by), 4,53 euro l'anno

La riduzione del tempo di accensione del forno, 13,78 euro.

La riduzione dell’accensione delle lampadine del 13% (un ora al giorno per ogni singola lampadina), 11,72 euro. (3 CENTESIMI AL GIORNO)


Trattandosi però di azioni volontarie, lasciate alla libera scelta dei consumatori,
il punto è che non vi è alcuna certezza che poi le famiglie si adeguino realmente a questa nuova “austerity”.


La riduzione della potenza invece, renderebbe impossibile sottrarsi ai razionamenti.
 
Il “lockdown” dei contatori, di contro, potrebbe avere anche diversi effetti indesiderati.

Tenendo conto del fatto che la fascia di maggior consumo è la fascia F1,
ovvero quella che va dalle otto di mattina alle sette di sera (il picco in genere inizia verso le 18)
si dovrebbe anche pensare al fatto che, dopo un po’, le persone si abituerebbero a fare la lavatrice alle 20.

Dunque, il picco verrebbe semplicemente spostato di orario,
rendendo di fatto inutile l’abbassamento della potenza in quella precisa fascia oraria.

Per ovviare a tale problema è probabile che la limitazione venga applicata su una fascia oraria mobile,
che colpisca il picco ogni qual volta si forma il picco d’utilizzo degli elettrodomestici, piuttosto che avere un orario preciso.

Un altro scoglio da superare è quello dell’abbassamento della potenza.

Sarà uguale per tutti?

O proporzionale in base ai kilowattora?

Per esempio, chi ha scelto di elettrificare completamente la propria abitazione rinunciando al gas,
ha generalmente contatori più potenti, da 6 a 10 kilowattora (cucina ad induzione).


Se si tagliasse in modo unico,
queste abitazioni rischierebbero di rimanere senza beni essenziali
come riscaldamento, acqua calda o senza poter cucinare.
 
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Eccoli qui i "democratici" pidioti.


Il «rischio per la democrazia» paventato dal Pd finisce puntualmente per provocare un'impennata di intolleranza nei confronti del centrodestra.


Oramai è una costante delle campagne elettorali dalla nascita della Seconda Repubblica.

Al grido d'allarme della sinistra circa gli sfaceli democratici che sarebbero causati da una vittoria del centrodestra
si affianca, contro gli esponenti di quest' area una sequela di atti vandalici, minacce, intimidazioni.

Forse sarà che qualche testa calda si autointesta il ruolo di liberatore della Nazione,
o forse sono focolai di violenza politica duri ad estirparsi nel nostro Paese,
ma fatto sta che per i leader del centrodestra, mostrificati all'inverosimile,
la contesa elettorale non è mai una passeggiata di salute per la loro incolumità.

Così come per i loro militanti.

Ne sanno qualcosa i leghisti di Marina di Carrara,
che hanno denunciato un'aggressione durante una normale giornata di militanza ai gazebo, l'altra sera.

La nota della Lega parla di «almeno 50 violenti scatenati»,

e di volontari del partito «picchiati anche con aste di bandiere (donne comprese)» e ancora «gazebo e tavolini devastati».




La settimana prima, una dinamica simile l'avevano subita i militanti di Fratelli d'Italia a Milano, in viale Papiniano.

Dove un gruppetto di incappucciati, con il volto celato dietro le mascherine, si è accanito contro un gazebo, vandalizzandolo.

La Digos ha in poco tempo individuato i responsabili, appartenenti all'area antagonista.

Nello stesso giorno, a Rivarolo, in provincia di Torino, anche alcuni attivisti della Lega
che avevano messo in piedi un banchetto hanno passato un brutto quarto d'ora.

Un ragazzo, infatti, ha dato in escandescenze contro di loro, gridando insulti e buttando all'aria il materiale elettorale.
Poi è scappato, ma per fortuna è stato quasi subito fermato da Carabinieri e Vigili Urbani.
 
Sempre al capitolo materiale elettorale deturpato, si ricordano i manifesti di Giorgia Meloni strappati a Olbia,
con tanto di video divenuto virale, da un gruppo di femministe dopo una manifestazione.


Poi c'è un'altra costante, che riemerge in tutta la sua inquietudine, ossia la lettera minatoria.

Ne sono state spedite due, alla redazione de L'Adige e al gruppo consiliare trentino di Fratelli d'Italia qualche giorno fa,
contenente minacce di morte ai candidati locali del partito, Alessia Ambrosi ed Alessandro Urzì, e alla stessa Giorgia Meloni.


Nella missiva si faceva riferimento anche a un «autunno caldo e di fuoco».
Firma: «Nuove Brigate Rosse».


Questa vicenda appare particolarmente grave per un paio di aspetti:

il primo è che è stata spedita alla vigilia dell'arrivo della Presidente di Fratelli d'Italia in quei luoghi per la campagna elettorale.

Il secondo è che, mezzo secolo fa, proprio Trento fu terreno di coltura del gruppo originario delle Br.
 

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