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Ma questi qui ?

I tifosi non possono bere la birra allo stadio.

Ma i vip hanno a disposizione champagne e alcolici di ogni tipo nei palchetti in tribuna.

La contraddizione emerge durante le prime partite del contestatissimo Mondiale che è iniziato ieri in Qatar.

In una storia Instagram di Riccardo Silva, patron dei Miami FC e investitore nel Milan con RedBird,
viene inquadrato il box dei vip che lo ospita e il telefonino finisce su alcune bottiglie di vino in fresco.

Nella storia successiva lo stesso Silva è abbracciato con Nasser Al-Khelaifi, proprietario qatariota del Paris Saint Germain.

L’unica zona franca per chi vuole alzare il gomito sono proprio le aree "hospitality" degli stadi:
lì tifosi vip e milionari possono sorseggiare liberamente champagne, vino e liquori.

I pacchetti Match Club comprensivi di biglietto in tribuna e parcheggi erano in vendita a partire da 950 dollari a partita
per arrivare ai 34.300 che consentono di consumare sei pasti con drink di benvenuto, champagne, cocktail e sommelier dedicato nella Pearl Lounge dello stadio Lusail.
 
"La vicenda David Rossi?

È drammatica, sono già passati dieci anni.

Nessuno si può permettere di giudicare, nessuno sa realmente cosa sia successo.

Una cosa è certa: i magistrati che hanno fatto l'indagine si devono vergognare.

Ciò che è successo a Siena è uno scandalo,
la dimostrazione che ci sono tantissimi magistrati bravi e poi ce ne sono alcuni,
uno l'ho conosciuto personalmente, il dottor Nastasi, che se va bene sono degli incapaci.

Perché la loro capacità di gestire quell'indagine è scandalosamente vergognosa.

Non si entra in un luogo del crimine, del delitto, del suicidio, non possiamo saperlo.

E non si possono fare gli errori che sono stati fatti.

Io ho la forza e il coraggio di dirlo perché non ho paura di nessuno".


" Vi è una parte in cui parlo dei magistrati che si sono occupati della vicenda Open.

Una questione che la Corte di Cassazione ha sostanzialmente disintegrato nell'ipotesi accusatoria.

E poi ci sono tre magistrati.

Uno si chiama Creazzo, faceva il procuratore capo a Firenze,
adesso, dopo una vicenda incredibile di molestie sessuali ad una collega,
si trova a Reggio Calabria a fare il sostituto per i minori.

Uno si chiama Nastasi ed è quello della vicenda David Rossi e

uno si chiama Luca Turco.

Nel libro racconto come quest'ultimo non rispetta le sentenze della Cassazione. Così non va bene".
 
Ops.....poverino....piange.


Emerge un particolare che lega, almeno "geograficamente", il deputato con le coop attive nell’accoglienza dei migranti

e riconducibili alla moglie Liliane Murekatete (consigliera della coop Karibu)

e alla suocera Maria Therese Mukamitsindo (presidente di Karibu e consigliere del Consorzio Aid).


La Lega dei braccianti, il sindacato di Soumahoro, infatti, si trova nella stessa sede dove si trovano Karibu e Aid.

Al centro direzionale di Latina, in viale Corbusier.

Stesso indirizzo, stesso numero civico, stessi uffici al piano terra.
 

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