Comunque dipende anche da cosa si vuole.
Io non voglio costruire nulla con un uomo.
Ho già due figli grandi, una casa, un lavoro.
Non mi serve una persona con cui metter su famiglia, o vivere assieme. Sono cose che inevitabilmente portano a compromessi, rinunce, a volte pentimenti. Vivere assieme e venirsi incontro di volta in volta perché c'è qualcosa che trascende i singoli per cui "spendersi" (famiglia, coppia) porta inevitabilmente stress, fatica e a volte recriminazioni. Certo, ne vale la pena, se si crede in un progetto comune.
Ma a me non serve, non voglio un progetto comune.
Se frequento qualcuno, è solo per mio piacere. Le ore insieme mi devono arricchire, stimolare, far stare bene, in relax, pace o in qualcosa di divertente o interessante.
Quindi non voglio una persona che palesemente non ha niente in comune con me. Perché la conversazione e la condivisione di interessi diventano tutto.
Siamo andati a trovare la coppia X & Y.
X, divorziato, al secondo matrimonio.
X ha sparato tante cazzate (certificate dal fatto che sua moglie e sua figlia lo perculavano costantemente, e non abbiam capito se lui s'accorgesse di ciò) che alla fine mia mogli mi ha detto "Y sembra normale... per mettersi con X deve essere stata proprio disperata".
Difficile pensare che in 10 anni uno possa passare da "splendido, da sposare" a "quasi imbarazzante". Forse Y "si è accontentata", forse aveva più paura della solitudine (e dell'orologio biologico che ticchettava) che voglia di trovare il manzo perfetto.
Comunque, io che sono saggio al punto di avere una relazione ultratrentennale, dico "è importante l'affiatamento, il culo e il sorriso, ma alla fine, se non si ha un po' di pazienza, le relazioni non possono durare".
E qui farei partire un off-topic clamoroso.
Una volta le famiglie erano numerose. I figli erano abituati a dover sopportare il fatto che non potevano avere tutte le attenzioni (e i beni materiali) dei genitori: c'era una contesa tra almeno 2, spesso di più, figli. Si veniva temprati fin da piccoli al concetto "Non esisti solo tu".
Adesso, in molti casi, ci sono dei figli unici di genitori a loro volta figli unici.
Ogni bambino/a viene messo sul piedistallo da 6 adulti in venerazione (2 genitori e 4 nonni).
Essendo l'unica creatura giovane, viene (spesso, non generalizziamo) viziato. Non gli si dice mai di no. Si arriva a prevenire i suoi desideri (cosa gravissima).
Ecco: ora mi chiedo: quante probabilità ci sono che un bambino così idolatrato e mai contraddetto, da adulto, riesca ad avere pazienza in un rapporto di coppia dove la controparte non è un suo suddito? Sarà (anche) per questo che le relazioni attuali sembrano più effimere, destinate a durare poco?
Ho finito, Vostro Onore.