Spending review

Stipendi parlamentari: 11 settimane e 1/2, ma non è un film

Deputati pagati 509 euro l'ora e senatori 863 euro l'ora; mentre l'Italia continua a camminare sull'orlo del baratro c'è ancora chi si nutre di privilegi che sarebbe ora di abolire.




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Lo stipendio base di un deputato italiano è di 12.453 euro al mese a cui, come oramai tutti ben sanno, si vanno ad aggiungere il rimborso delle spese telefoniche (3.098 euro mensili), un rimborso forfettario di 4.190 euro mensili, la diaria di soggiorno (che ricordiamo viene erogata anche a coloro che risiedono a Roma) di 4.000 euro al mese, senza contare il valore in euro di trasporti gratuiti, biglietti per eventi e spettacoli e pedaggi autostradali gratis, per un totale di 27 mila euro al mese. Quello che percepisce mensilmente un deputato italiano è lo stipendio annuale di un italiano medio che ha anche la quattordicesima, ma queste sono cose risapute, cose denunciate dalla stampa ormai da tempo.

I deputati lavorano 80 giorni l’anno, i senatori 50

Quello che forse non si sa è che da una ricerca svolta da Openpolis risulta che i nostri amatissimi deputati lavorano in media 1 giorno su sei, per un totale di 80 giornate lavorative l’anno, i giorni svolti da un lavorante stagionale o da un lavoratore part-time.
A questo punto dividendo lo stipendio che percepiscono i deputati per le ore effettivamente lavorate il risultato ha dell’incredibile: 509 euro l’ora per i deputati e ben 863 euro l’ora per i senatori (che non percepiscono uno stipendio mensile più alto ma lavorano meno dei deputati, in media soltanto 50 giorni l’anno), ovvero quello che la maggior parte della popolazione italiana percepisce come stipendio mensile.
Le aule del Parlamento italiane sono praticamente deserte nelle giornate del lunedì e del venerdì, hanno bisogno di un fine settimana lungo i poveri parlamentari oberati di lavoro!

Le scuse dei parlamentari

Ma loro si difendono dicendo che il tempo che non passano in aula lo impiegano con la presenza sul territorio “E’ normale che sia così il fine settimana è dedicato alle iniziative sul territorio. Incontriamo gli elettori, partecipiamo ad iniziative, spesso senza soluzioni di continuità. E mancare quegli appuntamenti, non farebbe certo onore al nostro lavoro” e Lucio Malan propone un’alternativa “Se ci fosse una settimana al mese libera dai lavori parlamentari, concentreremmo tutte le iniziativa sul territorio in quella settima. Il lavoro di un parlamentare non si misura solo dalle ore passate in aula; per presentare un disegno di legge, o un’interpellanza c’è bisogno di uno studio, di preparazione. Ovviamente anche tra noi, chi non vuole fare niente, come in tutte le professioni, può riuscirsi”.
Un pò deboli come scuse sicuramente, soprattutto agli occhi di chi ogni giorno lavora le sue otto ore timbrando il cartellino in entrata e in uscita dal lavoro.
Altre scuse accampate dai parlamentari sono che la maggior parte delle ore che un politico svolge sono all’interno delle Commissioni, dove però, per loro fortuna e per nostra sfortuna, non c’è nulla che possa attestare o meno la presenza del singolo non essendo il voto elettronico.
Ma Elio Lutti, senatore indipendente eletto nell’Idv, non ci sta e spiega, sbugiardando i colleghi ” Ma quali territori? Sono tutti nominati. Non hanno collegi con cui mantenere rapporti. Io da quando sono stato eletto, per seguire i lavori in quattro commissioni, neanche mangio. Neanche un panino”.

E allora vien da chiedersi cosa resta dell’appellativo Onervole con cui vengono chiamati i nostri eletti?
Un tempo gli esponenti della Camera dei Deputati non percepivano uno stipendio, ma semplicemente un pagamento simbolico in cambio del loro lavoro, e proprio per questo motivo venivano definiti “degni di onore”, quindi Onorevoli.
Ma nei nostri eletti cosa è rimasto di Onorevole?

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Robecchi: perché non abbattere gli statali coi caccia F-35?

Scritto il 14/7/12 • nella Categoria: idee



Non è vero che il governo Monti non ne azzecca una. Anzi, se ci pensate, chiamare “spending review” dei ferocissimi tagli è un’idea geniale.

Tipo chiamare “delete wedding” un sanguinoso divorzio, oppure “leg reducing” l’amputazione di una gamba.

E’ dunque lecito tirare un sospiro di sollievo nell’apprendere che spariranno 18.000 posti letto negli ospedali, ma che in compenso compariranno 90 cacciabombardieri Strike Fighter F-35 che costano una dozzina di miliardi.

Non fate quella faccia e non fatevi prendere dalla demagogia. Amici, sveglia! Quegli aerei ci servono come il pane, e sapete perché?

Perché abbiamo speso una fortuna per costruirci una nuova portaerei, la Cavour, che però ha il ponte un po’ corto. Quindi ci servono aerei che decollano in poco spazio, anche se sono cari, e i vecchi catorci a decollo verticale non vanno più di moda.
La Cavour in navigazione ci costa 200.000 euro al giorno, e sono soldi buttati se sopra non ci mettiamo aerei adatti. Tecnicamente è come spendere un sacco di soldi per comprare un ferro da stiro e poi scoprire
Robecchi-1.jpg
che può stirare solo camicie di cachemire purissimo. O butti il ferro bestemmiando come un carrettiere, o cominci a investire in camicie più di Briatore. Dunque spenderemo 12 miliardi in aerei da bombardamento per non avere il senso di colpa di spendere 200 mila euro al giorno per niente. Avessimo investito di più in psichiatri per generali, ministri e lobby degli armamenti non saremmo a questo punto. Ma ora che la cosa è fatta conviene ottimizzare.


Come potremmo usare 90 cacciabombardieri fighissimi e supertecnologici in modo produttivo e addirittura proficuo nell’attuazione della spending review?
Magari facendogli bombardare, incenerendolo all’istante, un lavoratore statale su dieci e abbattendo con i razzi intelligenti a ricerca termica un miliardo all’anno del fondo sanitario nazionale. Chissà, forse passando a volo radente sulle spese dei comuni si potranno tagliare servizi ai cittadini per 7,2 miliardi, il che equivale a fare il pieno di carburante alla portaerei Cavour per una decina d’anni. Niente male, no?
(Alessandro Robecchi, “Abbattiamo gli statali con gli F-35″, da “Micromega” del 12 luglio 2012).
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Quello che in effetti sta facendo questo finto governo, è solamente un giochino che mira a ridurre i confini della copertura pubblica e quindi un taglio ai diritti sociali e civili sanciti come fondamentali della costituzione (lavoro, salute, scuola). Quella stessa costituzione che, guarda caso, sta stretta al peggior presidente della Repubblica, che si lagna e si agita sollecitando i partiti affinché trovino la quadra di una nuova legge elettorale che possa finalmente eleggere un parlamento “qualificato” per giungere finalmente ad una nuova costituente.
 
Grilli: "Contro il debito vendite per 15-20 mld"


"Sui conti nessuno ha fatto tanto come l'Italia. I mercati non riconoscono ancora la bontà degli sforzi compiuti dal nostro Paese per mettere in ordine i conti", dice il ministro dell'Economia

Grilli: "Contro il debito vendite per 15-20 mld" - Politica - Tgcom24


ma 15-20 miliardi all'anno non coprono neppure gli interessi passivi generati dal debito!



a cui prodest?




molto meglio per una patrimoniale sui grandi patrimoni ... sopra il miliardo di euro ... e anche Chiesa e fondazioni siano chiamate a ripianare il debito pubblico


riduzione drastica dei parlamentari! il Parlamento delocalizzato con funzioni legislative e amministrative... in pratica i Consigli Regionali diventino PARLAMENTI...
sarebbe una bella devolution e piacerebbe alla LEGA e a tutte le Regioni




Riduzione di tutti i privilegio dei pèolitici
insomma 10000 di stipendio e nulla più... niente viaggi gratis niente agende gratis niente telefono gratis niente affitti gratis...
glielo diamo un taglio decente .... che sia sempre il popolo ad essere affamato, non i piace per niante


e tagliamo in modo drastico il finanziamento pubblico ai partiti o in alternativa il finanziamento ai loro giornali... UnO D dei due deve essere azzerato!
 
Governo: Berlusconi; Monti? Per consentire riforme ROMA (MF-DJ)--"La sua forza principale sta nell'avere il piu' ampio supporto che mai un presidente del Consiglio abbia avuto. Ed e' questo il principale motivo che mi ha spinto a fare un passo indietro: volevo consentire l'approvazione di riforme anche costituzionali". Lo ha affermato Silvio Berlusconi, in un'intervista al quotidiano tedesco Bild, riferendosi al Governo di Mario Monti. red/gug
(END) Dow Jones Newswires
July 16, 2012 04:33 ET (08:33 GMT)






e queste sarebbero le riforme?
a me sembrano più una mazzata di tasse

che non tocca assolutamente i grandi e costosi priviligi della casta politica e di tutto il suo enturage
che sembra una corte di basso impero che è sicura dei propri privilegi




nell'800 bastava essere nobili di nascita
oggi basta essere mafiosi
 
Governo: Berlusconi; Monti? Per consentire riforme ROMA (MF-DJ)--"La sua forza principale sta nell'avere il piu' ampio supporto che mai un presidente del Consiglio abbia avuto. Ed e' questo il principale motivo che mi ha spinto a fare un passo indietro: volevo consentire l'approvazione di riforme anche costituzionali". Lo ha affermato Silvio Berlusconi, in un'intervista al quotidiano tedesco Bild, riferendosi al Governo di Mario Monti. red/gug
(END) Dow Jones Newswires
July 16, 2012 04:33 ET (08:33 GMT)
e queste sarebbero le riforme?
a me sembrano più una mazzata di tasse

che non tocca assolutamente i grandi e costosi priviligi della casta politica e di tutto il suo enturage
che sembra una corte di basso impero che è sicura dei propri privilegi




nell'800 bastava essere nobili di nascita
oggi basta essere mafiosi

Per raggiungere il surplus di bilancio lo stato italiano non ha abbassato la spesa ma alzato la pressione fiscale. Nel brevissimo periodo ha ottenuto un surplus di bilancio ma contemporaneamente ha ucciso l’economia produttiva, ovvero la base imponibile vera, l’unica che regge l’intera baracca. Le tasse che ruotano sul settore pubblico sono solo partite di giro, la ricchezza vera che genera entrate reali è creata in massima parte dal valore aggiunto del settore privato. Settore privato italiano che chiude, vende o si sposta all'estero perchè sta morendo di tasse, burocrazia e malagiustizia…
 

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