Pubblico subito il commento del Bernakka
15/11/2010
"La grande abbuffata" é un film-scandalo del 1973 diretto da Marco Ferreri. Il film narra di quattro uomini che, stanchi della vita noiosa e inappagante che conducono, decidono di suicidarsi, chiudendosi in una casa e mangiando fino alla morte.
Il film contiene una feroce critica alla società dei consumi, intesa come facilità ed abitudine alla soddisfazione delle proprie necessità. I bisogni e gli istinti primordiali, filtrati e normalizzati nel loro raggiungimento, divengono "noiosi" ed abbisognano di continue unicità per essere graditi. Ma la ricerca della difficoltà fine a se stessa comporta l'abbandono dell'utilità e sfocia inevitabilmente nella depressione e nel senso di inutilità (da Wikipedia).
Innondare i mercati finanziari di liquidità può risolvere certi problemi a corto termine. Alla lunga rischia di ammazzarli. È possibile che gli investitori si rendano finalmente conto dei pericoli.
Una settimana fà avevamo pubblicato questa previsione:
"Lo slancio dei rialzisti sembra a corto termine esaurito. I tassi d'interesse salgono. Le borse dovrebbero ora fare almeno una pausa e secondo noi correggere. Anche se il trend fosse rialzista il movimento ha bisogno ora di consolidare ed una discesa dell'S&P500 di 25-50 punti sarebbe normale. Gli investitori sono euforici e molto sicuri di sé. Nessuno parla di fondamentali economici. Vi invitiamo di conseguenza a non essere troppo sicuri che il rialzo possa continuare."
Venerdì 5 novembre l'S&P500 aveva toccato un massimo a 1227 punti. Una settimana dopo lo ritroviamo a 1199 punti. Lunedì 8 novembre l'Eurostoxx50 era salito a 2902 punti. Venerdì ha chiuso a 2822 punti con un minimo giornaliero a 2765 punti.
Venerdì le borse europee hanno recuperato dopo un'apertura catastrofica. Questo reversal giornaliero potrebbe aver terminato la correzione. Potrebbe non significa dovrebbe.
L'S&P500 ha terminato la settimana esattamente sul supporto a 1200 punti. Se all'inizio di questa settimana il supporto regge, il rialzo riprende. In caso contrario la correzione continuerà fin verso fine mese con obiettivi a 1175 e 1150 punti punti di S&P500. Tra i due scenari la nostra analisi tecnica favorisce, specialmente in America, quello negativo. Prevediamo una prosecuzione del calo degli indici. La decisione cadrà lunedì.
Settimana scorsa abbiamo continuato a difendere questo scenario sulle divise:
"Siamo tendenzialmente positivi sul dollaro americano. Il cambio EUR/USD é salito a 1.4155 a metà ottobre e questo costituiva un massimo di medio termine. Settimana scorsa il cambio EUR/USD é balzato a 1.4280 dopo le decisioni della FED mostrando un nuovo massimo marginale. Non sembra però essere in grado di continuare il movimento. Per ora manteniamo la nostra previsione e ci aspettiamo per le prossime settimane una discesa di carattere correttivo fino a ca. 1.34."
Venerdì il cambio EUR/USD si é fissato a 1.3695 dopo un minimo a 1.3570. Con i problemi debitori dei paesi PIIGS che riappaiono e colpiscono specialmente l'Irlanda non possiamo che confermare la nostra opinione negativa sull'EUR.
I metalli preziosi hanno compiuto martedì scorso un'accelerazione al rialzo che sembra di tipo esaustivo. L'oro é salito ad un picco a 1424 USD/oncia ed e poi caduto di 54 USD per chiudere la settimana 1368 USD/oncia. Questo balzo finale sembra sia stato causato dal QE. Ora dovrebbe riprendere a funzionare il nostro scenario di base:
"Non crediamo che il rialzo sia ripreso. Dopo un rimbalzo la correzione dovrebbe riprendere. Un ritorno a medio termine sotto i 1300 USD sembra tecnicamente possibile."
Stamattina i mercati asiatici sono in calo. Il Nikkei giapponese costituisce un'eccezione e guadagna il +1%. Il future sull'S&P500 sale a 1198 punti (+1).
Le borse europee inizieranno la giornata con una leggera perdita (Eurostoxx50 a 2810 punti / -0.4%) conseguenza delle perdite di venerdì sera a Wall Street. Prevediamo stamattina una reazione dei rialzisti che dovrebbe evaporare nel corso della giornata.