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CASTELLI: SINISTRA RAZZISTA E COLPEVOLE

ALESSANDRO MONTANARI

Senatore Castelli, la tragedia di Roma ha convertito il Governo alla tolleranza zero?
«La sinistra smentisce se stessa. Quando queste cose accadevano al Nord ci... ...dicevano che dovevamo essere tolleranti e ci insegnavano la cultura dell’integrazione, adesso che succedono a casa di Veltroni, invece, parlano di “tolleranza zero”. Si sono dimostrati incoerenti, razzisti nei confronti dei cittadini padani e, soprattutto, colpevoli. Alla sicurezza dovevano pensare prima, non dopo gli omicidi. E poi, se vogliono tentare di essere credibili, devono risolvere una contraddizione: non possono votare l’indulto e presentare una legge criminale come l’Amato-Ferrero e poi fare gli sceriffi».
La conversione è stata veramente repentina. Solo 24 ore prima della violenza, il Governo non aveva giudicato urgente il pacchetto sicurezza e il Capo dello Stato aveva detto che «senza immigrati il Paese si bloccherebbe».
«Di cosa si stupisce. Si sa che la sinistra vede la realtà con le lenti dell’ideologia. Almeno fino a quando la realta non va a toccarla direttamente».
Ormai Veltroni dispone e Prodi agisce. Che ne pensa di questo Governo diretto dal Campidoglio anziché da Palazzo Chgi: è una novità assoluta?
«Una novità che dovevamo aspettarci. Prodi ha un consenso ai minimi storici e la sinistra doveva per forza puntare su un altro cavallo. Ha puntato su Veltroni che, essendo pompatissimo dai media, pare essere l’unico in grado di dare qualche speranza di rimonta. Quindi era prevedibile che Veltroni si mettesse a fare il premier-ombra e a dettare la linea politica».
Per il Paese però è una cosa piuttosto imbarazzante.
«Non direi, in fondo non è la prima volta che un segretario politico comanda il presidente del Consiglio. Semmai la cosa è imbarazzante per Prodi, che ha fallito ed è stato messo sotto tutela».
Crede che in Senato la sinistra riuscirà ad avere una maggioranza autonoma sul pacchetto sicurezza?
«Secondo me questo pacchetto sicurezza è una grida manzoniana e sono convinto che, per farlo passare al Senato, dovrà essere un decreto fintamente severo».
Voi come vi comporterete?
«A scatola chiusa non lo voteremo di certo. Se qualcuno pensa di avere il voto della Lega gratis, si sbaglia di grosso. Innanzitutto porremo la condizione che venga archiviata la Amato-Ferrero, perché non si può fare una legge che va nel senso della sicurezza se poi se ne fa un’altra che va nel senso opposto. E poi valuteremo con attenzione quel che sarà scritto nella legge. Se sarà veramente severa, la approveremo. Ma comunque penso che il problema non si porrà: il Governo cadrà molto prima».
Da ex-ministro della Giustizia che effetto le fa sapere che il Guardasigilli starebbe valutando di trasferire in Romania i detenuti romeni?
«Questo è un accordo che ho stipulato io, con la Romania, nel 2002. Bè, devo dire che la cosa un po’ mi fa piacere: la sinistra ha sempre cercato di fare l’esatto contrario di quello che ho fatto io, ora porta avanti una mia iniziativa».
Pensa che le riconosceranno questo merito?
«Ma figuriamoci! Fino all’altroieri questa, per loro, era l’ennesima norma razzista e forcaiola di Castelli. Adesso che gli fa comodo, però, la usano, ma sottovoce».
Adesso i prefetti avranno la possibilità di espellere anche i comunitari. Alla Lega tuttavia la figura del Prefetto continua a non piacere.
«Bé, se i prefetti sono come Ferrante, che prima faceva il buonista e poi si è candidato con la sinistra, c’è poco da stare allegri. Speriamo che i prefetti non ragionino in termini politici, si ricordino di essere servitori dello Stato e usino con pugno di ferro queste norme».
La Lega però preferirebbe che questi poteri venissero conferiti ai sindaci.
«Noi abbiamo avanzato una proposta di legge che chiede di abolire i prefetti in quanto simboli oppressivi dello Stato centralista e di trasferire i loro poteri ai sindaci. Certo, visti certi sindaci dell’Ulivo, e mi riferisco ad esempio ai primi cittadini di Brescia e di Oggiono, mi fiderei di più del Prefetto. Ma il sindaco, almeno, prima o poi dovrà rendere conto del proprio operato ai cittadini-elettori».

[Data pubblicazione: 03/11/2007]

http://www.investireoggi.it/forum/tolleranza-zero-vt28037.html?highlight=tolleranza&&start=70
 
Dall’esecutivo errori a catena

Calderoli: tolleranza zero, zero, zero!

«Gli errori per quello che sta accadendo, in termini di sicurezza, sono stati a catena: il primo è stato fatto accettando di cedere sovranità entrando in Europa, il secondo è stato l’allargamento della Ue, il terzo, è stato l’aver sospeso la moratoria che impediva, fino all’arrivo del governo Prodi, l’ingresso dei rumeni sul nostro territorio». Questa l’opinione del coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Nord, Roberto Calderoli, che aggiunge: «Ancora una volta si chiudono le stalle quando i buoi sono già scappati, anzi in questo caso sono già entrati, e pensare che addirittura qualcuno è arrivato a vagheggiare l’ingresso della Turchia in Europa, aprendo così le porte di casa nostra non solo a ladri ed assassini ma anche ai terroristi. Per fortuna - aggiunge - a breve finirà il tempo di un Governo che si è sempre schierato, fino ad oggi, con coloro che pretendono di vivere senza lavorare e di essere mantenuti con i soldi del contribuente o peggio di andare a rubarglieli. Ora basta. Bisogna passare alla tolleranza zero, zero zero!».

[Data pubblicazione: 03/11/2007]
 
SULL’ORLO DI UNA RIVOLTA POPOLARE

CRISTINA MALAGUTI

«La barbara uccisione di Giovanna Reggiani ha ferito l’animo di tutti gli italiani». Recita così il telegramma che il presidente del Consiglio Romano Prodi ha inviato al marito della donna massacrata a Roma. Sì, questa brutale aggressione ha ferito, indignato, sbigottito come hanno ferito, indignato sbigottito il massacro animalesco dei coniugi di Gorgo (Treviso) ad opera di due slavi e un rom, i quattro ragazzini trucidati in una sera d’aprile da un altro rom ubriaco fradicio ad Appignano del Tronto (Ascoli Piceno), o la banale lite che ha visto una romena uccidere Vanessa Russo... L’elenco purtroppo è lungo. Ma Prodi evidentemente non se lo ricorda. Ed è per questo che le sue parole oggi indignano, sbigottiscono, feriscono ancora di più. Perché comunque la si guardi, questa brutta pagina di storia è stata scritta - insieme a troppe altre - in questo anno e mezzo di Governo. Un anno e mezzo devastante sia sul piano sociale che su quello economico.
Sicurezza, immigrazione, indulto, tasse, mutui: in questi 18 mesi Prodi è riuscito davvero a ferire l’animo. Ma per quanto ancora il “popolo bue” può abbassare la testa e ingoiare danni e beffe? La vicenda di Giovanna Reggiani - un’orrenda morte che con meno ipocrisia si poteva forse evitare - è solo l’ultima in ordine cronologico. Forse, la classica goccia che fa traboccare il vaso. E la gente è stanca. E’ stanca di avere paura perché un Governo non ha fermato per tempo lo scompenso sociale dell’onda d’urto provocata dall’ingresso della Romania in Europa. Bastava una moratoria, come hanno fatto altri Paesi europei più seri del nostro. E non le sterili accuse di razzismo a chi in Padania, già in trincea da tempo, denunciava ciò che adesso tutti sono bravi a denunciare. Era buon senso, ma per Prodi arrivava dalla parte politica “sbagliata”: dalla Lega Nord. (Un istant pool sul sentirsi sicuri de la Stampa.it la dice lunga al riguardo).
La gente è stanca di ministri della Solidarietà sociale alla Paolo Ferrero che solo due mesi fa, al termine dell’incontro a Roma con il vicesegretario generale del Consiglio d’Europa Maud De Boer Bouquicchio, ha detto «bisogna avere il coraggio virile di dire all’opinione pubblica che i 140mila rom presenti in Italia si possono integrare». E non è stata purtroppo la sola aberrazione pronunciata. La legge cancella Bossi-Fini porta anche il suo nome, oltre a quello del ministro dell’Interno Giuliano Amato. La gente è stanca di vivere sopraffatta da una politica che dà la carota a “Caino” nel nome del disagio sociale (leggi indulto) e il bastone agli onesti che lavorano (leggi tasse opprimenti che superano di gran lunga le migliori aspettative di altri Paesi europei più normali del nostro).
In un anno e mezzo questo Governo non ha saputo far altro che ingrossare le proprie fila di ministri, viceministri e consulenti (più di 400 per il vicepresidente del Consiglio, nonché ministro per i Beni e le Attività Culturali Francesco Rutelli), aumentando la voragine rossa dei conti pubblici. Mentre le famiglie faticano ad arrivare a fine mese perché tutto aumenta, oltre le tasse, e il Governo non muove un dito. La crescita arranca, i consumi pure. Per non parlare della crisi dei mutui e dello spettro dei pignoramenti degli immobili (le nostre case), su cui Prodi si guarda bene dall’intervenire. E come non spendere due parole sul vergognoso travaglio del decreto sicurezza, rinviato due volte in Cdm, per manifesta litigiosità tra gli illustri titolari delle poltrone, e approvato, forse per pudore, la terza volta con l’astensione di quattro ministri della sinistra radicale. O la gioia manifestata ieri mattina per aver approvato in commissione Bilancio, nel cuore della notte (e senza gli esponenti dell’opposizione, che per protesta hanno abbandonato l’aula) una Finanziaria sulla quale gravano forti pregiudiziali di Costituzionalità in merito alla non dimostrata copertura dei capitoli di spesa. Manovra che approderà già lunedì a Palazzo Madama e che nella peggiore delle ipotesi sarà approvata con il solito ausilio dei senatori a vita. I “saggi” di Palazzo. C’è da domandarsi se mai si mettano mano sulla coscienza.
La gente è stanca, non ne può più. La vera ferita nell’animo degli italiani, dei padani, è questo Governo, che non difende, non aiuta, non capisce le esigenze minime essenziali dei cittadini, soprattutto del Nord (perenni beffati). Ma difende, aiuta e dà credito solo a se stesso. Come diceva uno dei “saggi”? Meglio tirare a campare che tirare le cuoia? Caro Prodi, anche il Paese non vuole tirare le cuoia...

[Data pubblicazione: 03/11/2007]
 

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