Imposte (capital gain, minus, plus) Tassazione rendite finanziarie al 20% e Imposta di bollo deposito titoli (2 lettori)

Zorba

Bos 4 Mod
Ho dato un occhio alle immatricolazioni auto 2010: in Italia sono state immatricolate circa 250 mila auto tipo Bmw, Audi, Mercedes, VW lusso, a salire. Considerato che si cambia auto ogni 3-4 anni mi sarei aspettato che 700-900 mila italiani dichiarino almeno 150 mila euro lordi (che sarebbero circa 80 mila netti). Insomma, se uno si compra un auto da 40-50 mila euro, mi aspetto che guadagni almeno 80 mila euro.

Oggi apro Repubblica e leggo che solo 140 mila italiani dichiarano piu' di 150 mila lordi:eek:

Per non parlare poi delle medie (ridicole) reddituali delle varie categorie di artigiani e autonomi.:wall:

E la manovra mica si concentra sulla lotta all'evasione:wall:, ma tassa chi gia' paga le tasse.

Dopo questa manovra, vedo il popolo degli evasori che tira il sospiro di sollievo sotto l'ombrellone e, dandosi una gomitata l'un l'altro, si dicono "He! He! Anche quest'anno abbiamo fatto bene ad evadere;). Altrimenti sai che mazzata ci sarebbe arrivata".

In un paese come il nostro, la tassazione delle rendite al 20% spinge i grandi patrimoni all'estero e il contributo di solidarieta' diventa un incentivo all'evasione. E' uno schifo...

Quindi cosa resta? Noi piccoli risparmiatori tassati al 20%...:down:
 
Ultima modifica:

ferdo

Utente Senior
la parte di nostro interesse è tutta contenuta dell'art. 2 che parla di disposizioni in materia di entrate. Io, al momento, non sono riuscito a trovare nulla che riguardi l'obbligo di portare a scadenza i tds pena la tassazione al 20%. ma è tutto complicatissimo perchè è una congerie di rinviii e controrinvii quasi del tutto inaccessibile a chi non sia (molto ben ) pratico della materia e non disponga di tutti i testi tributari aggiornati.
Piuttosto a prima vista mi sembra che ci possano essere novità (ovviamente spiacevoli) sulla già complessa disciplina delle deduzioni delle minusvalenze dalla plusvalenze, nel senso che potrebbe essere adesso ammessa nel limite del 62,5% fermo restando il periodo temporale di 5 anni

ho letto anche io, solo che richiama altri articoli e quindi senza riferimenti è impossibile capirlo

solo una nota, che 12,5 / 20 fa proprio 62,5% quindi forse il ragionamento non è sulla minus/plus in sè ma sull'imponibile ...
ma ho letto molto superificialmente e lascio la parola ai tecnici ed esperti

qualcuno gentilmente conferma l'interpretazione o chiarisce per le minus maturate finora?
grazie
 

claudioborghi

Twitter: @borghi_claudio
in passato si è già avuto un caso analogo a questo?

Quando nell' '86 si tassarono le cedole (idea di Visentini) pur con la non somma intelligenza dell'uomo si stabili' non solo l'ovvia non retroattività della tassa ma addirittura un anno di "decantazione" dove tutti i titoli EMESSI nell'anno SUCCESSIVO sarebbero stati tassati al 6.25% mentre solo quelli emessi in seguito sarebbero stati tassati al 12,50% come è infatti avvenuto e dura ancora oggi.

Comunque ogni volta che si è ben pensato di toccare i risparmi si è fatto casino: nel '91 (notare la tempistica) ci aveva pensato la premiata coppia Formica/Visco :rolleyes: ad inventarsi la tassa sul capital gain, provocando ribassi gratuiti a raffica e anticipando di poco il supercrollo che ovviamente mando' tutto in dimenticatoio

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ma prima ancora le pensate fiscali sulla borsa le ebbe il PSDI :rolleyes: Tremelloni che nel '56 riusci' nella bella impresa di far chiudere la borsa per tre mesi tanto era scombinata la sua legge.

Il risparmio per me non va tassato, punto. Poco me ne cale se tutti gli altri lo tassano, sarei stato veramente curioso di fare la storia in slalom parallelo se si fossero mantenuti i titoli esenti quale sarebbe stato per l'Italia il saldo fra minor gettito e denaro guadagnato dallo sviluppo di una piazza finanziaria competitiva e facilitata da una propensione al risparmio dei residenti unica al mondo. Il tutto senza contare il costo degli sconquassi creati ogni volta che ci si è messo mano.
 

claudioborghi

Twitter: @borghi_claudio
Ho dato un occhio alle immatricolazioni auto 2010: in Italia sono state immatricolate circa 250 mila auto tipo Bmw, Audi, Mercedes, VW lusso, a salire. Considerato che si cambia auto ogni 3-4 anni mi sarei aspettato che 700-900 mila italiani dichiarino almeno 150 mila euro lordi (che sarebbero circa 80 mila netti). Insomma, se uno si compra un auto da 40-50 mila euro, mi aspetto che guadagni almeno 80 mila euro.

Oggi apro Repubblica e leggo che solo 140 mila italiani dichiarano piu' di 150 mila lordi:eek:

Per non parlare poi delle medie (ridicole) reddituali delle varie categorie di artigiani e autonomi.:wall:

Tutti conti che ho già fatto in passato ogni volta che qualche fenomeno voleva alzare l'aliquota marginale (Visco, Rutelli, Veltroni, Letta, quegli stessi che adesso che l'hanno fatta gli altri :wall: dicono che non va bene Pd, 10 proposte anticrisi "Cig, tassa sui redditi alti" - Italia - l'Unità ) .

Ti cito un mio articolo del 2006

" Arriviamo adesso al ricco inesistente: le persone che hanno dichiarato piu' di duecentomila euro sono circa cinquantamila, vale a dire che la probabilita' che avete di incontrare uno di costoro rispetto ad un italiano "generico" e' meno di una su milleduecento. Giusto per capire, e' piu' o meno la stessa probabilita' che il proprio figlio nasca il 29 Febbraio o che accendendo a caso il televisore in un giorno qualsiasi ci sia la cerimonia di apertura delle Olimpiadi in diretta. Eppure con meno di centomila euro netti non si possono comperare ne barche ne auto di lusso ne appartamenti grandi, e secondo me tutti noi conosciamo qualcuno che possiede qualcuna di queste cose: e' quindi evidente che il se ricco dichiarato non esiste non significa che il ricco effettivo non ci sia. Dire che lo si stanera' con le manette, con i controlli e con la severita' e' abbaiare alla luna. Visco e la sinistra sono stati al governo per cinque anni dal 1996 al 2001 e dopo cinque anni di severita' gli italiani che dichiaravano piu' di 500mila euro erano solo quattromila ( ! ), calciatori compresi... quindi la probabilita' di incontrarne uno rispetto ad un italiano "normale" era di gran lunga inferiore a quella di fare un terno secco al lotto. Alla luce di questi dati, stupisce come alcuni economisti come il professor Boeri si domandino come mai non e' stata alzata l'aliquota marginale in modo tale da "punire" questi eroi della dichiarazione: sarebbe come aprire la caccia al panda, i verdi voterebbero contro. "

Oppure ancora nel 2007

"La macchina di lusso che sfreccia davanti a voi in autostrada è probabilmente guidata da un fantasma. Secondo il dettaglio delle dichiarazioni dei redditi degli italiani del 2004, i contribuenti che dichiarano più di centomila euro sono meno di trecentomila, vale a dire lo 0,7% del totale. Si tratta della stessa probabilità che ha un bambino di essere autistico. Ma se vogliamo guardarla dal lato fortunato, beccare un «pieno» alla roulette al primo colpo è quattro volte più facile che fare parte di questa dorata élite. Peccato però che solo nel 2006 in Italia si siano vendute più di 2,3 milioni di auto nuove. Le auto nuove tedesche, quelle considerate «prestigiose», sono state più di 350mila, con un prezzo medio che si aggira sui 50mila euro."

Io intanto, quando pubblicarono per breve tempo tutti i redditi svettavo come un ippopotamo deficiente con i miei 220mila euro di tasse pagate :ciuchino:, mentre quasi tutti i miei conoscenti che si riempivano la bocca con è giusto alzare le tasse per i ricchi, c'ha ragione Visco, la solidarietà, le rendite poi... ecc ecc. chissà perchè nonostante l'attico in centro e la vela a Santa dichiaravano cifre da fame (quando dichiaravano) :mad:

Immagina tu come ho gradito quest'alzata di ingegno di Tremonti... :wall: "Non perchè lo volessimo, ma per far vedere che anche le classi piu' agiate partecipavano ai sacrifici..." :help:
 

Dupondius

Forumer storico
Quando nell' '86 si tassarono le cedole (idea di Visentini) pur con la non somma intelligenza dell'uomo si stabili' non solo l'ovvia non retroattività della tassa ma addirittura un anno di "decantazione" dove tutti i titoli EMESSI nell'anno SUCCESSIVO sarebbero stati tassati al 6.25% mentre solo quelli emessi in seguito sarebbero stati tassati al 12,50% come è infatti avvenuto e dura ancora oggi.

Comunque ogni volta che si è ben pensato di toccare i risparmi si è fatto casino: nel '91 (notare la tempistica) ci aveva pensato la premiata coppia Formica/Visco :rolleyes: ad inventarsi la tassa sul capital gain, provocando ribassi gratuiti a raffica e anticipando di poco il supercrollo che ovviamente mando' tutto in dimenticatoio

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ma prima ancora le pensate fiscali sulla borsa le ebbe il PSDI :rolleyes: Tremelloni che nel '56 riusci' nella bella impresa di far chiudere la borsa per tre mesi tanto era scombinata la sua legge.

Il risparmio per me non va tassato, punto. Poco me ne cale se tutti gli altri lo tassano, sarei stato veramente curioso di fare la storia in slalom parallelo se si fossero mantenuti i titoli esenti quale sarebbe stato per l'Italia il saldo fra minor gettito e denaro guadagnato dallo sviluppo di una piazza finanziaria competitiva e facilitata da una propensione al risparmio dei residenti unica al mondo. Il tutto senza contare il costo degli sconquassi creati ogni volta che ci si è messo mano.
:up: grazie per l'excursus storico.

Tremelloni riuscì nell'impresa di far chiudere la Borsa: gli agenti di cambio scioperarono per tre mesi.

riguardo ai ribassi del '91: "Publio Fiori, relatore al decreto legge del governo, si muove con qualche difficoltà su un terreno instabile come quello fiscale. In un primo momento aveva affermato che banche, agenti e commissionarie non erano più sostituti d' imposta, e cioè non dovevano più riscuotere la tassa per conto del Fisco; poi ha fatto retromarcia, ed ha proposto l' autoaccertamento, direttamente sulla denuncia dei redditi, dei guadagni ottenuti dalla compravendita di titoli, nonché l' aumento dell' aliquota al 30%; infine, ieri l' altro, ultima sterzata del relatore, che ha giudicato esagerata la sua stessa proposta. Mario Usellini, capogruppo Dc in Commissione, ha già smentito il suo collega di partito Fiori, affermando che la Democrazia cristiana non vuole inasprire l' imposta sui capital gains, ciò che spingerebbe i risparmiatori a disertare la Borsa italiana e a dirottare i propri investimenti su altre piazze come Londra. E per non continuare ad assestare colpi durissimi ai corsi azionari, a suon di annunci avventati in sede parlamentare, Usellini ha invitato il governo a non ripresentare il decreto in scadenza alla fine di novembre, e semmai di trasformarlo in un disegno di legge, magari con l' impegno di farlo entrare in vigore dal gennaio del ' 91".
quindi della serie la corrida, dilettanti allo sbaraglio ...come oggi

la butto lì, nell'86 forse il mercato era più asfittico
ma un aumento dell'imposta che colpisce solo alcuni soggetti conduce ad un aumento degli interessi dell'intero mercato (gli emittenti si finanzieranno sempre al x% rivolgendosi ad altri investitori)?

sulla retroattività (che non ha dignità costituzionale, ma la Corte Costituzionale...) non mi è chiaro il problema: riguardo al capital gain, c'è disposizione transitoria postata da Alobar; riguardo ad interessi e dividendi si parla di "esigibili da gennaio 2012". perché il caso in questione è diverso da un qualsiasi altro aumento di aliquota?
non voglio farti perdere tempo, è che essendo piuttosto ignorante in materia mi interessano questi aspetti economici. grazie :up:
 

Peco

Forumer storico
Confermo l'esenzione dal 20% anche per i guadagni in conto capitale (plusvalenze) derivanti dalla cessione o dal rimborso dei titoli di stato ed equiparati e per i titoli della white list.
L'art 2 comma 7 del decreto prevede, infatti, la non applicazione della nuova aliquota ai redditi diversi (plusvalenze) di cui all'art 67 comma 1 lettera c-ter del T.U.I.R.
Tale articolo riguarda "le plusvalenze realizzate mediante la cessione a titolo oneroso ovvero il rimborso di TITOLI NON RAPPRESENTATIVI DI MERCI, DI CERTIFICATI DI MASSA,......"
Tra i succitati rientrano:eek:bbligazioni, certificati di partecipazione ad organismi di investimento, titoli atipici,certificati di deposito,cambiali,accettazioni bancarie e altro

Sul capital gain di questi titoli dal 1° Gennaio 2012 si potranno riportare lle minusvalenze pregresse in misura del 62,5%
comma 24 art.2 dl n°138/2011
 

johnny1982

Forumer storico
Nuova tassazione quale broker per le perpetuals?

Prima la discriminante era la tassazione al 12.5... Ora ciò vene meno perché sarà tutto al 20...

Quindi... Quale broker sarebbe il migliore? Chi ha esperienze con broker vari le posti.. Specie i non iw...

Iw lo sappiamo tassa al 12.5 lotto minimo 1k niente commissiome massima buon numero di controparti..
Ak telefomo spesso attese lunghe per la richiamata

Fineco taglio 50k meno controparti... Max 19 euro

E gli altri? Chi ha in particolare sella e db come si trova?
 

iguanito

Forumer storico
Semplice, irragionevolezza, retroattività e affidamento verso lo stato, gli unici elementi dove in passato consiglio di stato e corte costituzionale hanno censurato leggi fiscali.

Estremizzo per far capire il concetto: in buona fede investo il mio risparmio in titoli che hanno una certa tassazione (in moltissimi casi esplicitata nel prospetto). Compro un titolo a trent'anni tasso fisso al 5,5% basandomi su un netto atteso del 5%. Arriva il governo e mette una tassa del 90% sugli interessi inclusi quelli dei titoli già emessi. I nuovi titoli per essere acquistati avranno un tasso del 50% su un prezzo di emissione alla pari, i miei invece varranno quasi zero. Per cui in realtà cosi' facendo creo un discrimine arbitrario tra titoli nuovi e vecchi del tutto irragionevole, retroattivo, contrario al normale affidamento verso lo stato e non proporzionato ad alcuna capacità contributiva del cittadino. Poi ho alcuni assi nella manica sia in termini di precedenti che di argomentazioni. Mi sembrano sufficienti elementi per andare a vedere le carte.
La questione è senza ombra di dubbio estremamente interessante ancorchè molto complicata (come tutte le questioni di legittimità costituzionale) poichè richiederebbe un'ottima conoscenza della materia tributaria associata ai principii espressi dalla Carta fondamentale, cosa che molto pochi - anche tra gli stessi giudicanti - possono vantare.
Premesso che sarà comunque indispensabile aspettare che la questione assuma un volto definitivo, al momento vi sono alcune cose che possono essere dette con certezza.
Nel nostro sistema costituzionale NON ESISTE il principio di irretroattività della norma tributaria (previsto solo per le leggi penali), per cui nulla vieta al legislatore di introdurre norme retroattive. Detto questo, bisogna subito aggiungere che una eventualità del genere dovrà comunque essere rispettosa di altri principii altrettanto rilevanti a livello costituzionale, come il principio di uguaglianza, il rispetto della capacità contributiva,il principio, introdotto dalla Consulta, di ragionevolezza e quello del libero accesso al credito. Di certo visti i precedenti dell corte sulle dichiarazioni di incostituzionalità delle norme fiscali non c'è molto da stare allegri..
Altro dato inconfutabile è, al momento, la lettera della legge che inequivocabilmente prevede la tassazione al 20% sulle rendite percepite dal 1 gennaio 2012; al massimo si potrà discutere sulla possibilità di sdoppiare, sulle cedole in maturazione, il periodo di imposta, ma oltre questo al momento non si può fare. Vedremo...
 

qquebec

Super Moderator
Resta da vedere se la normativa transitoria prevederà la tassazione sulle nuove emissioni o anche su quelle vecchie. Non ricordo come fecero nel '98, ma a memoria mi pare ci fosse stata una cosa del genere (pronto a essere smentito), mentre per il capital gain fu subito introdotta la tassazione al 12,50% sulle plusvalenze.
 

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