nik.sala
Money Never Sleeps
Lo spostamento dei depositi presso banche estere in Europa, comporta - nel complesso (capital gain + balzelli bancari) - costi uguali o superiori a quelli italiani, pur considerando la mazzata dell'imposta di bollo. E ciò senza tener conto delle complicanze nel dover indicare ogni volta nel quadro RW i redditi percepiti ed eventuali recuperi dovuti alla doppia imposizione fiscale.
L'unica soluzione per pagare meno tasse sarebbe quella di andare off shore con la residenza. Ma poi bisognerebbe anche trascorrere nel paese scelto (Cipro, Monaco, Andora, ecc.) almeno 183 giorni all'anno, per essere in regola con il fisco in Italia altrimenti si rischia di incorrere nel reato di evasione fiscale.
Signori, breve riepilogo del cuculo che ci han fatto testè :
Ditemi se ho capito bene :
1) ti conteggiano il solo valore nominale degli investimenti (esempio : ho 200.000 € nominali di bpvn 290 che valogono 70-quindi 140.000 €-pago 70 € o 240 € ??? Mi sa la seconda...)
2) stante così le condizioni, ammesso e non concesso che ci saranno modifiche...non conviene aprire più di tanto c/c per "spezzare".
Esempio, parlando sempre di valore "reale" e non nominale, dal 2013 in poi :
4 c/c da 140k => 230 x 4 = 920 €
2 c/c, 1 da 420k e 1 da 140k => 1010 €
1 c/c da 560k => 1.100 €
Nella migliore delle ipotesi, "risparmi" 180 €, ma se poi vai a sommare le varie condizioni di nr. 4 istituti, che incrementano cmq il costo globale, il fatto che, sul gioco "nominale/valore di mercato" devi stare attento a sforare, e se sfori paghi cmq lo scaglione superiore...
ergo...chi riesce si tiene una o al max 2 banche, e paga
Altrimenti, spezzi su 10 banche per dossier inferiori ai 50k e diventi matto, controllando il valore nominale tutti i gg...