Tempo a Milano - Cap. 1

Stato
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USA, PMI servizi sale ai massimi da sei mesi

Secondo la stima flash di Markit Economics l'indice PMI relativo al settore statunitense dei servizi è aumentato a marzo, rispetto a febbraio, da 57,1 a 58,6 punti. Si tratta del più alto livello da settembre. Gli economisti avevano atteso un aumento a 57,2 punti.Ricordiamo che un valore superiore a 50 punti segnala una crescita dell'attività nel settore dei servizi mentre un valore inferiore indica una contrazione.
Come l'indice principale anche il sottoindice relativo ai nuovi ordini è salito a marzo ai massimi da sei mesi. Il sottoindice relativo all'occupazione è salito per il terzo mese di fila ed ha toccato i massimi da giugno. Nonostante ciò la fiducia delle imprese dei servizi sull'attività nei prossimi 12 mesi è scesa ai minimi da giugno 2012.


Redazione Borsainside
 
Francia: debito pubblico sale al 95% del Pil nel 2014 dal 92,3%


(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 26 mar - Il debito pubblico francese si e' attestato al 95% del Pil nel 2014 contro il 92,3% nel 2013, secondo i dati dell'Insee. La spesa pubblica totale e' salita dell'1,6%, con un ritmo che e' risultato il piu' contenuto dal 1998, ha precisato il ministro delle Finanze Michel Sapin. Si e' portata al 57,2% del Pil dal 57% del 2013
Il governo si e' detto assolutamente fiducioso di riuscire a ridurre il deficit pubblico sotto il 3% entro il 2017, ha assicurato Sapin.


bab
(RADIOCOR) 26-03-15
 
Draghi: Le azioni della BCE aiutano la ripresa ma servono le riforme

Le azioni di politica monetaria della BCE stanno aiutando la ripresa, che è ciclica e non strutturale. Lo ha dichiarato oggi Mario Draghi nel suo intervento al Parlamento italiano.
Secondo Draghi le prospettive di crescita sarebbero decisamente migliorate rispetto agli scorsi anni. Il presidente dell'Eurotower ha tuttavia avvertito che per aumentare il potenziale di sviluppo è necessario implementare le riforme strutturali.
Draghi ha difeso l'euro indicando che la crescita dell'Italia si è smorzata già prima della sua introduzione. Draghi ha inoltre ricordato che lo spread di 500 punti nei momenti peggiori della crisi del 2011 e 2012 era esattamente quello che gli italiani hanno pagato per 15 anni in media prima dell'arrivo della moneta unica.


Redazione Borsainside
 
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Il prezzo dell'oro allunga e chiude sopra 1.200 dollari

Il prezzo dell'oro ha chiuso oggi per la settima seduta di fila in rialzo. Il future con scadenza aprile ha guadagnato al Comex lo 0,7% a $1.204,80 l'oncia. L’Arabia Saudita ha lanciato un’operazione militare in Yemen per fermare i ribelli sciiti. L'Iran ha condannato l'attacco di Riad. Il forte aumento della tensione nel Medio Oriente ha spinto molti investitori a ridurre la loro esposizione al rischio e ad acquistare oro, il bene rifugio per eccellenza.
Il metallo giallo ha inoltre continuato a beneficiare dell'indebolimento del dollaro. Il Dollar Index ha toccato un minimo a 96,17 punti, da 96,93 punti di ieri. Un dollaro più debole è un fattore positivo per le materie prime denominate in dollari, come l'oro, perchè le rende meno care per chi possiede altre divise.


Redazione Borsainside
 
Il prezzo del petrolio vola su tensioni Medio Oriente

Il prezzo del petrolio ha chiuso oggi in deciso rialzo. Il future sul WTI con scadenza maggio ha guadagnato al NYMEX il 4,5% a $51,43 al barile. Si è trattato della quinta seduta positiva di fila.
In forte rialzo anche il Brent. Il future con scadenza maggio ha guadagnato all'ICE il 4,8% a $59,19 al barile. Il premio del benchmark europeo rispetto al WTI è sceso in questo modo a $7,76 al barile.
L’Arabia Saudita ha lanciato un’operazione militare in Yemen per fermare i ribelli sciiti. L'Iran ha condannato l'attacco di Riad.
Gli investitori temono che se la tensione in Medio Oriente dovesse ancora aumentare ci possa essere un calo dell'offerta sul mercato petrolifero. L'Arabia Saudita e l'Iran sono infatti due dei maggiori produttori al mondo di petrolio. Lo Yemen ha inoltre un'elevata importanza strategica. Attraverso lo stretto di Bab-el-Mandeb, nell’ovest del paese, si stima che transiti più del 60% del greggio globale.


Redazione Borsainside
 
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Dopo aver consultato Wikipedia riporto uno stralcio sulla correlazione M3 ed inflazione:

Gli aggregati monetari misurano l'offerta di moneta esistente in un determinato momento nel sistema economico; la loro entità influenza i tassi di interesse e di inflazione: una maggiore offerta di moneta, infatti, si traduce in un minor tasso d'interesse (a parità di domanda) e può tradursi in maggiore inflazione.


Il continuo aumento della M3 in Eurozona fa ben sperare per una ripresa dell'inflazione a livelli piu' fisiologici ... se la velocita' dovesse ulteriormente accellerare ed i prestiti all'economia reale aumentare di valore allora forse assisteremo ad una sensibile riduzione dell'ammontare di acquisti di titoli di stato nel Qe di Draghi a vantaggio dei covered bonds ed abs. Da monitorare attentamente i prossimi sviluppi !!!
 
FTSEMIB Index – Chiusura - 26/03/15 – sempre FLAT (sul TS di Medio-Lungo periodo)


Il FTSEMIB Index X4-TS è sempre FLAT , Entry Long/Short leggibili sul grafico


 
FTSEMIB – ADX / ADM – TS V. 2.7 – Livelli Intraday per il 27/03/15


Average Daily Movement – Intraday Levels
entrata su close candela oraria… se superato il livello indicato


 
Dopo aver consultato Wikipedia riporto uno stralcio sulla correlazione M3 ed inflazione:

Gli aggregati monetari misurano l'offerta di moneta esistente in un determinato momento nel sistema economico; la loro entità influenza i tassi di interesse e di inflazione: una maggiore offerta di moneta, infatti, si traduce in un minor tasso d'interesse (a parità di domanda) e può tradursi in maggiore inflazione.


Il continuo aumento della M3 in Eurozona fa ben sperare per una ripresa dell'inflazione a livelli piu' fisiologici ... se la velocita' dovesse ulteriormente accellerare ed i prestiti all'economia reale aumentare di valore allora forse assisteremo ad una sensibile riduzione dell'ammontare di acquisti di titoli di stato nel Qe di Draghi a vantaggio dei covered bonds ed abs. Da monitorare attentamente i prossimi sviluppi !!!

Per quanto riguarda l'offerta/domanda di moneta e quindi gli aggregati monetari c'è da fare in primis una distinzione tra monetaristi e keynesiani.
I classici e monetaristi che credono nel pieno controllo della moneta da parte delle banche centrali nonostanti le pressioni esterne delle banche e degli operatori privati ed i (post)keynesiani più orientati verso la velocità della moneta, nel considerare alcune variabili (tassi depositi e credito).

Non ho risposto ne all'osservazione sui tassi di interesse ne sull'inflazione perchè credo che fondamentale sia prima il rapporto tra domanda ed offerta.
Ho preso queste considerazioni dal libro di Economia e politica monetaria di guido carli e concludo con la seguente:

"La trasposizione parallela della relazione LM, che definisce l'equilibrio del mercato monetario, a seguito dell'incremento di moneta ΔM non produce alcuna variazione nè del tasso di interesse, nè conseguentemente del reddito.
La preferenza assoluta per la liquidità fa sì che qualsiasi iniezione di moneta venga assorbita per tesoreggiamento e i tassi di interesse non mutino.
In una situazione keynesiana estrema (trappola della liquidità) un intervento di politica monetaria è completamente inefficace"

Variabili di LM:
Domanda di moneta
Offerta di moneta
Reddito
Tasso di interesse
 
Stato
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