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Fed, la Yellen conferma il rialzo dei tassi
Il governatore della Fed alzerà i tassi a dicembre. Ritardare ancora l'intervento significherebbe dover agire più bruscamente in seguito. I mercati del resto scontano già un taglio, dopo di che la Fed proseguirà in modo graduale
02 dicembre 2015 (da La Repubblica)
MILANO - Ritardare troppo un aumento dei tassi di interesse rischia di tradursi in una stretta brusca successivamente. Lo afferma il presidente della Fed, Janet Yellen, sottolineando che dopo il primo aumento dei tassi la Fed procederà in modo graduale. "Aspettare troppo" per alzare i tassi di interesse costituisce "un rischio". Inoltre, mantenere il costo del denaro al livello attuale - pari allo 0-0,25% troppo a lungo potrebbe anche "incoraggiare l'assunzione di rischi eccessivi e dunque compromettere la stabilità finanziaria". E' il monito lanciato dal presidente durante una conferenza. I mercati al momento sembrano puntare sull'ipotesi di un rialzo in occasione del direttivo di dicembre. Secondo la Yellen, la crescita economica Usa continuerà a velocità moderata, con i miglioramenti sul mercato del lavoro che aumentano la fiducia su un rialzo dell'inflazione.
Dopo un primo incremento dei tassi di interesse dagli attuali minimi storici, la politica monetaria della Federal Reserve "resterà accomodante". "Una stretta improvvisa rischierebbe di destabilizzare i mercati finanziari e forse anche spingere inavvertitamente l'economia in una recessione", ha affermato Yellen, la quale prevede che nei prossimi anni gli Usa manterranno un ritmo di crescita "moderato", ma sufficiente a far progredire ancora un mercato del lavoro "ancora lontano dalla piena occupazione". Il presidente della Fed ha poi constatato l'affievolimento delle spinte al ribasso provenienti dalla fase di volatilità attraversata nei mesi scorsi dai mercati cinesi e ha sottolineato la tendenza "particolarmente solida" della spesa per consumi in Usa.
"Il continuo miglioramento del mercato del lavoro aiuta a rafforzare la fiducia che l'inflazione tornerà al nostro obiettivo del 2% nel medio termine". Yellen ha aggiunto che quando ci sarà un rialzo dei tassi, esso starà a significare che l'economia "ha fatto molta strada" nel risollevarsi dalla crisi finanziaria del 2008-2009. "In quel senso, mi aspetto che tutti siano impazienti di vedere quel giorno" arrivare. Sebbene gli sviluppi nelle economie straniere pongano ancora rischi alla crescita dell'economia americana che stiamo monitorando, questi rischi al ribasso dall'estero sono diminuiti dall'estate scorsa", ha continuato la Yellen. A proposito della Cina, "i recenti dati sostengono la tesi secondo cui il rallentamento dell'economia cinese, che ha ricevuto un'attenzione considerevole, continuerà probabilmente a essere modesto e graduale. La Cina ha compiuto azioni per stimolare la sua economia quest'anno e potrebbe fare di più se necessario".
Dal Beige Book è invece emersa una fotografia dei 12 distretti Usa. L'attività economica americana "si è espansa a passo modesto" in molte regioni tra metà ottobre e 20 novembre scorso. E' quanto emerge dal rapporto sullo stato di salute dell'economia americana che la Federal reserve pubblica ogni sei settimane. Frutto dell'analisi condotta nei 12 distretti in cui opera la Banca centrale americana, il documento verrà utilizzato nella prossima riunione della Fed in calendario i prossimi 15 e 16 dicembre. In 10 dei 12 distretti analizzati, la Fed ha visto una crescita "modesta", "moderata" o "costante". Le condizioni si sono attenuare nel distretto di New York e sono state "in qualche modo più lente" in quello di Boston.
Il governatore della Fed alzerà i tassi a dicembre. Ritardare ancora l'intervento significherebbe dover agire più bruscamente in seguito. I mercati del resto scontano già un taglio, dopo di che la Fed proseguirà in modo graduale
02 dicembre 2015 (da La Repubblica)
Dopo un primo incremento dei tassi di interesse dagli attuali minimi storici, la politica monetaria della Federal Reserve "resterà accomodante". "Una stretta improvvisa rischierebbe di destabilizzare i mercati finanziari e forse anche spingere inavvertitamente l'economia in una recessione", ha affermato Yellen, la quale prevede che nei prossimi anni gli Usa manterranno un ritmo di crescita "moderato", ma sufficiente a far progredire ancora un mercato del lavoro "ancora lontano dalla piena occupazione". Il presidente della Fed ha poi constatato l'affievolimento delle spinte al ribasso provenienti dalla fase di volatilità attraversata nei mesi scorsi dai mercati cinesi e ha sottolineato la tendenza "particolarmente solida" della spesa per consumi in Usa.
"Il continuo miglioramento del mercato del lavoro aiuta a rafforzare la fiducia che l'inflazione tornerà al nostro obiettivo del 2% nel medio termine". Yellen ha aggiunto che quando ci sarà un rialzo dei tassi, esso starà a significare che l'economia "ha fatto molta strada" nel risollevarsi dalla crisi finanziaria del 2008-2009. "In quel senso, mi aspetto che tutti siano impazienti di vedere quel giorno" arrivare. Sebbene gli sviluppi nelle economie straniere pongano ancora rischi alla crescita dell'economia americana che stiamo monitorando, questi rischi al ribasso dall'estero sono diminuiti dall'estate scorsa", ha continuato la Yellen. A proposito della Cina, "i recenti dati sostengono la tesi secondo cui il rallentamento dell'economia cinese, che ha ricevuto un'attenzione considerevole, continuerà probabilmente a essere modesto e graduale. La Cina ha compiuto azioni per stimolare la sua economia quest'anno e potrebbe fare di più se necessario".
Dal Beige Book è invece emersa una fotografia dei 12 distretti Usa. L'attività economica americana "si è espansa a passo modesto" in molte regioni tra metà ottobre e 20 novembre scorso. E' quanto emerge dal rapporto sullo stato di salute dell'economia americana che la Federal reserve pubblica ogni sei settimane. Frutto dell'analisi condotta nei 12 distretti in cui opera la Banca centrale americana, il documento verrà utilizzato nella prossima riunione della Fed in calendario i prossimi 15 e 16 dicembre. In 10 dei 12 distretti analizzati, la Fed ha visto una crescita "modesta", "moderata" o "costante". Le condizioni si sono attenuare nel distretto di New York e sono state "in qualche modo più lente" in quello di Boston.
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