Ignatius, il mondo del lavoro, il mondo scientifico, il mercato.... sono tutti concetti astratti
MA sono fatti da PERSONE.
Hai mai conosciuto una persona che si comporta SEMPRE con logicità, con coerenza, completamente libera da pregiudizi, da condizionamenti culturali e sociali, sempre rispettosa, leale, sempre orientata alla scelta e al comportamento più razionale?
Io no.
E vedi bene che NON esiste un mercato perfetto in nessun campo.
Esatto: nessuno è perfettamente razionale.
E neanche il movimento della singola molecola di un dato gas è perfettamente prevedibile.
Però la fisica ci dice che, in base a certe regole, si può prevedere il comportamento di una massa gassosa pur senza sapere cosa farà ogni singola molecola.
Ovvero, scientificamente, se esiste una regola ci si può aspettare che venga tendenzialmente applicata, anche se ovviamente ci saranno singoli casi difformi.
penso che Claire abbia ragione, la società rimane più o meno maschilista in USA ...figuriamoci in Italia
il libero mercato è appunto teoria, nella pratica i maschi sono preferiti
alle femmine...
Questi sono dati di fatto empiricamente osservabili, e sono il presupposto per una seria analisi popperiana.
fermi, non generalizziamo.
In Italia vi sono molti lavori di competenza esclusivamente femminile.
Il settore agricolo si dimostra ancora una volta un passo avanti rispetto agli altri, l'unico dove regni la meritocrazia.
Per esempio i prodotti della 4a gamma sono quasi tutti lavorati da personale femminile.
A me oltre la terza non interessa.
Ma vedi patatina, ci sono sì dei campi "femminili", il problema è la parità di stipendio e la possibilità di fare carriera, la possibilità di mobilità verticale.
Penso al mondo della scuola, in cui gli insegnanti sono quasi tutte donne, ma nel quale la mobilità è quasi assente.
O agli ospedali.
Le facoltà di medicina sfornano laureate donne in numero molto maggiore dei laureati uomini, eppure i primari sono quasi tutti uomini....
E questo, evidentemente, non solo da noi, in Italia, ma anche negli USA.
E quindi, rilancio e sintetizzo il mio dubbio, partendo dall'avidità di denaro.
L'avidità di denaro è uno dei fattori motivazionali più potenti che l'Umanità abbia creato.
L'avidità di denaro induce imprenditori già ricchi a delocalizzare la produzione, induce normali massaie e massai a guardare i prezzi di ciò che comprano al supermercato alla ricerca del prodotto più conveniente, induce me a cercare su trovaprezzi.it le offerte più convenienti per vari prodotti, anziché andare nei negozi reali...
E può diventare anche un fattore motivante irrazionale. Se si acquista un bene economico in quanto è stato prodotto "al risparmio", si compra qualcosa di peggiore, si rischia che duri molto meno (pensate, ad esempio, agli ombrelli da 5 euro rispetto a quelli da 30)...
Non si può, quindi, pensare di analizzare i comportamenti umani senza tener conto della potenza dell'Avidità.
Certo, ci sono gli idealisti e i masochisti, però, su 100 persone, credo che almeno 98 preferirebbero avere più denaro che averne meno.
E' questo che fa nascere i mei dubbi.
E' possibile che l'umanità (italiana, statunitense, francese, inglese) sia così pisquana da rinunciare ad una fonte di guadagno così immediata [almeno nei Paesi dove non ci sono vincoli ai licenziamenti], come la sostituzione di (caro) personale maschile con (economico) personale femminile?
Ciò risulterebbe in contrasto con l'evidente principio che l'Avidità motiva molte delle nostre azioni.
Insomma, sono disorientato.