Thread Ufficiale Unificato delle Discussioni di Politica Estera
- Creatore Discussione Ignatius
- Data di Inizio
tontolina
Forumer storico
la Bocassini è grande
BOCCASSNI.... RANDELLA LA DIFESA DELLA COPIA RUBYSCONI......
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ConteRosso
mod sanguinario
osinod
Banned
responsabilità bipartisan nel fallimento, l'ex governatore pawlenty vuole sfidare obama
Usa, default sovrano per il Minnesota
Cade una"stella" dell'american dream
Oltre 24mila dipendenti pubblici a casa, parchi pubblici chiusi e stop alla realizzazione di infrastrutture
Usa, default sovrano per il Minnesota Cade una"stella" dell'american dream - Corriere della Sera
Usa, default sovrano per il Minnesota
Cade una"stella" dell'american dream
Oltre 24mila dipendenti pubblici a casa, parchi pubblici chiusi e stop alla realizzazione di infrastrutture
Usa, default sovrano per il Minnesota Cade una"stella" dell'american dream - Corriere della Sera
f4f
翠鸟科
responsabilità bipartisan nel fallimento, l'ex governatore pawlenty vuole sfidare obama
Usa, default sovrano per il Minnesota
Cade una"stella" dell'american dream
Oltre 24mila dipendenti pubblici a casa, parchi pubblici chiusi e stop alla realizzazione di infrastrutture
Usa, default sovrano per il Minnesota Cade una"stella" dell'american dream - Corriere della Sera
e poi le agenzie di rating rompono i quabbassisi agli europei
osinod
Banned
bè io aggiorno qui
poi magari stavolta unificano nel 3d specifico
Crisi:Minnesota 'chiuso' da 12 giorni
14 Luglio 2011 16:41 ESTERI
(ANSA) - NEW YORK - Lo Stato del Minnesota ha segnato oggi in America un record a modo suo storico, almeno per quanto riguarda la storia recente: e' entrato nel suo 13/mo giorno di chiusura. Dal 1 luglio lo Stato ha dichiarato la cessazione di alcune delle sue attivita' per mancanza di fondi. Capita spesso negli Stati Uniti. In passato era successo che dichiarassero lo 'shutdown', o lo minacciassero, Wisconsin, California, Arkansas, Missouri. Lo Stato federale lo aveva fatto nel 1995 e nel '96, sotto Clinton.
poi magari stavolta unificano nel 3d specifico
Crisi:Minnesota 'chiuso' da 12 giorni
14 Luglio 2011 16:41 ESTERI
(ANSA) - NEW YORK - Lo Stato del Minnesota ha segnato oggi in America un record a modo suo storico, almeno per quanto riguarda la storia recente: e' entrato nel suo 13/mo giorno di chiusura. Dal 1 luglio lo Stato ha dichiarato la cessazione di alcune delle sue attivita' per mancanza di fondi. Capita spesso negli Stati Uniti. In passato era successo che dichiarassero lo 'shutdown', o lo minacciassero, Wisconsin, California, Arkansas, Missouri. Lo Stato federale lo aveva fatto nel 1995 e nel '96, sotto Clinton.
tommaso2
ingrosso maiali SPA
Libia, i ribelli in marcia verso TripoliGli insorti conquistano Zawiah,
Libia, i ribelli in marcia verso Tripoli Gheddafi: "Libereremo le citt da quei topi" - Repubblica.it
Libia, i ribelli in marcia verso Tripoli Gheddafi: "Libereremo le citt da quei topi" - Repubblica.it
tommaso2
ingrosso maiali SPA
Ronald Reagan: “Gheddafi, quel pagliaccio libico…”
Il 21 aprile 1986, pochi giorni dopo l’attacco americano contro la Libia, Ronald Reagan perse la pazienza con “quel pagliaccio di Gheddafi”. “Quando la farà finita di piagnucolare che le nostre bombe hanno ucciso una ragazzina?”, annotò il presidente degli Stati Uniti sul diario personale. “Che dovremmo dire del neonato volato giù da un aereo Twa a 5000 metri di quota? O della bambina di 11 anni abbattuta a sangue freddo all’aeroporto di Roma?”.
Le pagine di diario di Reagan pubblicate di recente e la continua declassificazione dei documenti con cui ordinò l’attacco a Muammar Gheddafi, sollevano veli sui retroscena dell’operazione ‘El Dorado Canyon’, come il Pentagono battezzò il raid della notte tra il 14 e 15 aprile 1986 in Libia. Gli attacchi cioé che Gheddafi, nel suo intervento a Palazzo Giustiniani, ha ricordato per paragonare l’America a bin Laden. Le basi per il blitz furono poste da Reagan l’8 gennaio 1986 con una ‘National security decision directive’ (Nsdd), una direttiva top secret ora in parte declassificata. “Le prove del sostegno di Gheddafi al terrorismo, inclusi gli attacchi del 27 dicembre a Roma e Vienna, sono inconfutabili”, scriveva Reagan, riferendosi alle stragi negli aeroporti del mese precedente. “Sono giunto alla conclusione – aggiungeva – che il sostegno del governo libico al terrorismo internazionale è una minaccia straordinaria alla sicurezza nazionale e alla politica estera degli Stati Uniti”.
Il 21 aprile 1986, pochi giorni dopo l’attacco americano contro la Libia, Ronald Reagan perse la pazienza con “quel pagliaccio di Gheddafi”. “Quando la farà finita di piagnucolare che le nostre bombe hanno ucciso una ragazzina?”, annotò il presidente degli Stati Uniti sul diario personale. “Che dovremmo dire del neonato volato giù da un aereo Twa a 5000 metri di quota? O della bambina di 11 anni abbattuta a sangue freddo all’aeroporto di Roma?”.
Le pagine di diario di Reagan pubblicate di recente e la continua declassificazione dei documenti con cui ordinò l’attacco a Muammar Gheddafi, sollevano veli sui retroscena dell’operazione ‘El Dorado Canyon’, come il Pentagono battezzò il raid della notte tra il 14 e 15 aprile 1986 in Libia. Gli attacchi cioé che Gheddafi, nel suo intervento a Palazzo Giustiniani, ha ricordato per paragonare l’America a bin Laden. Le basi per il blitz furono poste da Reagan l’8 gennaio 1986 con una ‘National security decision directive’ (Nsdd), una direttiva top secret ora in parte declassificata. “Le prove del sostegno di Gheddafi al terrorismo, inclusi gli attacchi del 27 dicembre a Roma e Vienna, sono inconfutabili”, scriveva Reagan, riferendosi alle stragi negli aeroporti del mese precedente. “Sono giunto alla conclusione – aggiungeva – che il sostegno del governo libico al terrorismo internazionale è una minaccia straordinaria alla sicurezza nazionale e alla politica estera degli Stati Uniti”.
Bonzo Ganzo
...che c@zzo guardi...?
Relazione con una 16enne, si DIMETTE politico tedesco
Berlino - Il presidente della Cdu dello Stato tedesco dello Schleswig-Holstein, nella parte settentrionale della Germania, si è dimesso dopo essere rimasto coinvolto in uno scandalo per una relazione con una ragazzina di appena 16 anni.
È stato lo stesso Christian von Boetticher (40 anni) a dare l’annuncio ieri dopo un incontro al vertice tra i leader locali del stesso partito della cancelliera Angela Merkel; Boetticher resterà comunque capogruppo della Cdu nell’assemblea regionale.
All’interno del partito, la notizia di quella relazione, nata su Facebook e descritta come «vero amore», ha provocato non pochi malumori: «Boetticher ha riconosciuto di avere sbagliato e di avere trascurato gli aspetti morali della vicenda», ha detto la vicepresidente, Angelika Volquartz.
Fra l’altro, Boetticher era stato designato candidato alla carica di primo ministro dello Schleswig-Holstein nelle elezioni in programma per il maggio del 2012, in cui l’attuale premier, Peter Harry Carstensen (64 anni), non si ripresenterà.
Il nuovo scandalo certo non gioverà al partito della Merkel, già in calo nei consensi dell’elettorato: secondo un sondaggio reso pubblico venerdì, la coalizione Cdu/Csu e Fdp sarebbe superata da una possibile alleanza tra Socialdemocratici e Verdi.
"Gliel'avevo detto di dire che era la nipote di Arafat, cribio..."
Scandalo nella cdu - Relazione con una 16enne, si dimette politico tedesco| mondo| Il SecoloXIX
Berlino - Il presidente della Cdu dello Stato tedesco dello Schleswig-Holstein, nella parte settentrionale della Germania, si è dimesso dopo essere rimasto coinvolto in uno scandalo per una relazione con una ragazzina di appena 16 anni.
È stato lo stesso Christian von Boetticher (40 anni) a dare l’annuncio ieri dopo un incontro al vertice tra i leader locali del stesso partito della cancelliera Angela Merkel; Boetticher resterà comunque capogruppo della Cdu nell’assemblea regionale.
All’interno del partito, la notizia di quella relazione, nata su Facebook e descritta come «vero amore», ha provocato non pochi malumori: «Boetticher ha riconosciuto di avere sbagliato e di avere trascurato gli aspetti morali della vicenda», ha detto la vicepresidente, Angelika Volquartz.
Fra l’altro, Boetticher era stato designato candidato alla carica di primo ministro dello Schleswig-Holstein nelle elezioni in programma per il maggio del 2012, in cui l’attuale premier, Peter Harry Carstensen (64 anni), non si ripresenterà.
Il nuovo scandalo certo non gioverà al partito della Merkel, già in calo nei consensi dell’elettorato: secondo un sondaggio reso pubblico venerdì, la coalizione Cdu/Csu e Fdp sarebbe superata da una possibile alleanza tra Socialdemocratici e Verdi.
"Gliel'avevo detto di dire che era la nipote di Arafat, cribio..." Scandalo nella cdu - Relazione con una 16enne, si dimette politico tedesco| mondo| Il SecoloXIX
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