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08/09/2003 11:15 Antonveneta sale in Borsa,mercato crede ancora a ipotesi fusioni
MILANO, 8 settembre (Reuters) - In una seduta poco movimentata Antonveneta , spicca a Piazza Affari con un rialzo di oltre il 3% alla vigilia del cda sulla semestrale e sulle attese del piano industriale. Nonostante le smentite che i vertici hanno ribadito venerdì da Cernobbio, il mercato continua a credere, ripetono gli operatori, alle ipotesi di aggregazione dell'istituto, mentre il titolo gode anche dell'appeal speculativo derivante dalle voci, riportate stamani dalla stampa, di uno scioglimento anticipato del patto di sindacato e di dimissioni ai vertici. Alle 11,00 Antonveneta sale del 3,23% a 15,54 euro con volumi sostenuti e pari a circa 1,5 volte la media giornaliera delle ultime trenta sessioni. Lo Stoxx europeo dei bancari è in lieve rialzo dello 0,44% Nelle ultime sedute il titolo Antonveneta ha guadaganto terreno, portando il rialzo dall'inizio dell'anno a oltre il 30%. "...la banca appare sempre come un target per acquisizioni. Ci sono inoltre forti aspettative sul piano industriale", dice un analista. "Continua il trend positivo delle passate sedute, alimentato dall'appeal speculativo derivante dalle voci sul nervosismo tra i soci", aggiunge un trader. Secondo La Repubblica, che cita voci di mercato, potrebbe esserci uno scioglimento anticipato del patto di sindacato, per trovare una diversa articolazione alla compagine azionaria che recentemente ha mostrato segni di insofferenza. Il quotidiano cita anche insistenti voci sulle dimissioni del direttore generale Enrico Pernice, e che sarà a breve seguito anche da Giorgio Cirla, ad della merchant bank controllata Interbanca. Quanto alle ipotesi di integrazioni, da Cernobbio, Enrico Tommasi Cucchiani, consigliere e membro del comitato esecutivo, nonché presidente di Lloyd Adriatico, uno dei soci del patto di sindacato dell'istituto veneto, ha fatto sapere che al momento non sono all'esame ipotesi di integrazioni, come invece riportato dalla stampa recentemente. "Il mercato non lo vede in questo modo. La banca ha un debole livello di ratio patrimoniale, pertanto il mercato scommette su una fusione per risolvere questi problemi", dice l'analista. Dopo la semestrale che sarà "molto rigorosa", Cucchiani ha inoltre detto che l'istituto avrà una "notevole reddività" che permetterà alla banca di avere un ruolo forte nel processo di crescita, alla fine del quale la banca potrà operare come polo aggregante. Con il cda di domani sarà avviato anche l'esame del piano industriale cui sono affidate le speranze di un rilancio. Tra le altre cose il piano prevede un rafforzamento patrimoniale da 500 milioni di euro e lo spin-off degli immobili. ((Andrea Mandalà, in redazione a Milano Tiziana Barghini, Reuters Messaging: [email protected], 0039 02 66129436, fax 0039 02 801149, [email protected]))
MILANO, 8 settembre (Reuters) - In una seduta poco movimentata Antonveneta , spicca a Piazza Affari con un rialzo di oltre il 3% alla vigilia del cda sulla semestrale e sulle attese del piano industriale. Nonostante le smentite che i vertici hanno ribadito venerdì da Cernobbio, il mercato continua a credere, ripetono gli operatori, alle ipotesi di aggregazione dell'istituto, mentre il titolo gode anche dell'appeal speculativo derivante dalle voci, riportate stamani dalla stampa, di uno scioglimento anticipato del patto di sindacato e di dimissioni ai vertici. Alle 11,00 Antonveneta sale del 3,23% a 15,54 euro con volumi sostenuti e pari a circa 1,5 volte la media giornaliera delle ultime trenta sessioni. Lo Stoxx europeo dei bancari è in lieve rialzo dello 0,44% Nelle ultime sedute il titolo Antonveneta ha guadaganto terreno, portando il rialzo dall'inizio dell'anno a oltre il 30%. "...la banca appare sempre come un target per acquisizioni. Ci sono inoltre forti aspettative sul piano industriale", dice un analista. "Continua il trend positivo delle passate sedute, alimentato dall'appeal speculativo derivante dalle voci sul nervosismo tra i soci", aggiunge un trader. Secondo La Repubblica, che cita voci di mercato, potrebbe esserci uno scioglimento anticipato del patto di sindacato, per trovare una diversa articolazione alla compagine azionaria che recentemente ha mostrato segni di insofferenza. Il quotidiano cita anche insistenti voci sulle dimissioni del direttore generale Enrico Pernice, e che sarà a breve seguito anche da Giorgio Cirla, ad della merchant bank controllata Interbanca. Quanto alle ipotesi di integrazioni, da Cernobbio, Enrico Tommasi Cucchiani, consigliere e membro del comitato esecutivo, nonché presidente di Lloyd Adriatico, uno dei soci del patto di sindacato dell'istituto veneto, ha fatto sapere che al momento non sono all'esame ipotesi di integrazioni, come invece riportato dalla stampa recentemente. "Il mercato non lo vede in questo modo. La banca ha un debole livello di ratio patrimoniale, pertanto il mercato scommette su una fusione per risolvere questi problemi", dice l'analista. Dopo la semestrale che sarà "molto rigorosa", Cucchiani ha inoltre detto che l'istituto avrà una "notevole reddività" che permetterà alla banca di avere un ruolo forte nel processo di crescita, alla fine del quale la banca potrà operare come polo aggregante. Con il cda di domani sarà avviato anche l'esame del piano industriale cui sono affidate le speranze di un rilancio. Tra le altre cose il piano prevede un rafforzamento patrimoniale da 500 milioni di euro e lo spin-off degli immobili. ((Andrea Mandalà, in redazione a Milano Tiziana Barghini, Reuters Messaging: [email protected], 0039 02 66129436, fax 0039 02 801149, [email protected]))