L’effetto positivo innescato non più tardi di ieri pomeriggio dalla crescita delle scorte strategiche di petrolio superiore alle attese nell’ultima settimana, ha avuto vita breve e ha lasciato il posto a nuovi rialzi del prezzo del greggio. A seguito di un’intera seduta trascorsa all’insegna dei ribassi, con le quotazioni che si sono mantenute al di sotto dei 62 dollari al barile, il petrolio ha dato vita ad un’improvvisa impennata nell’ultima ora di negoziazione. Il future con scadenza aprile ha infatti terminato le contrattazioni a ridosso dei massimi di giornata, a quota 63,4 dollari, in crescita del 2% rispetto al close della vigilia.
A scatenare gli acquisti dell’ultim’ora ha contribuito la serie dei massicci attacchi aerei delle forze americane in Iraq, proprio nel giorno in cui per la prima volta si è riunito dopo le elezioni dello scorso mese di dicembre. Questa mattina è stata infatti lanciata l’operazione chiamata “Swarmer” che costituisce la più grande offensiva aerea dall’invasione del Paese avvenuta nel 2003. Coinvolti oltre 50 aerei insieme a 200 velivoli tattici e a ben 1500 soldati iracheni e americani, l’obiettivo è quello di colpire i ribelli sospetti che operano nell'area circostante Samarra, 100 chilometri a nord di Bagdad, proprio nel luogo in cui circa un mese fa, un attentato ad una moschea sciita aveva scatenato numerose rappresaglie che aveva alimentato il rischio di una vera e propria guerra civile in Iraq.