Trading system Ottima perfomance

Approfitto per rispondere al quiz di Mastro che abbraccio caramente..:)

lLa casualità in un ts è dura da carpire poiche i primi giri difficilmente rispetteranno un 50% gain e 50%loss

è probabile trovarsi di fronte ad una cosa così(o cosà o 0.5)

(....)

Quale potrebbe essere l'utilità operativa di cio'?
Iniziare a seguire un nuovo sistema che riteniamo alla lunga vincente, necessità di un capitale maggiore solo per le prime operazioni?
Esiste un rischio di maxDD iniziale?
 
Quale potrebbe essere l'utilità operativa di cio'?
Iniziare a seguire un nuovo sistema che riteniamo alla lunga vincente, necessità di un capitale maggiore solo per le prime operazioni?
Esiste un rischio di maxDD iniziale?


L'utilità è essere consapevoli che se il sistema guadagna per un anno, questo non esclude che lo faccia per mera fortuna.

Esempio:)
 
sempre in merito al quiz di Mastro "di la"..(a proposito..se qualcuno mi facesse la cortesia di salutarmelo.....grazie..)

vorrei esporre una mia perplessità(le probabilità sono infingarde..)

il Prof. scrive:

"Su grandi numeri di tentativi si ritrova la media 0,5; ma ci arrivi morto.
La stima della varianza è autoreferenziale: radq(npq).

Ma dove sta scritto che p=0,5 anche per piccole serie?
sui primi 30 tentativi si va sotto
se punta lo 0 vo sotto di 10 euro puntando un euro per volta."



il problema è sempre la varianza che fa saltare le probabilità su campioni piccoli.

qui, qui....potrebbero essere utili i missiletti che i nostri amici quants utlizzano per prezzare strumenti che tutto sono tranne che "fair".

Se io lancio 30 volte per aria una moneta ottengo sicuramente una media di teste >< 15..(la varianza è molto alta su un campione così piccolo)

Introducing "Diversification Benefits Concept"

se lancio per 30 volte per aria....30 monete contemporaneamente..ecco che si "ritende" alla probabilità originaria di lungo..

Ho smorzato la varianza usando la covarianza(che sarà altà anche essa per campioni così piccoli)

(esempi rozzi)

:)
 

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la perplessità:

anche su campioni piccoli, non avrai mai la certezza di poter generalizzare una distribuzione di probabilità diversa da quella ricavabile "in media".

Ovvero, su 3000 traders che scommettono su un numero di teste > o < 15 nei 30 lanci effettuati dalla loro moneta, la metà vincerà....la metà perderà.

perchè la media delle teste sarà proprio..15 (o molto, molto vicina a 15)..da subito.

:)
 

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marco_24 ha scritto:
Dobbiamo dividere il concetto "le probabilità di chiudere trades in positivo" , dal concetto "realizzare gain su un determinato numero di trades" , cioè io potrei chiudere su 10 trades 1 in vincita e 9 in perdita ma essere comunque in gain sul totale delle operazioni.Quindi spostando in maniera asimmetrica stop loss e take profit modifichi la probabilità di chiudere un trade in positivo, ma anche la probabilità di realizzare un gain(o una perdita) su un totale di operazioni.
 

Salve Marco,

a mio avviso la tua lettura del problema non si dovrebbe discostare molto dal vero, piuttosto la complessità del modello reale oggetto della nostra indagine rende completamente inidonee le solite semplificazioni tanto care al monto accademico. IMHO.
 


Sig. Ernesto ha scritto:
Se all'origine l'attesa è positiva, potrebbero "forse" stop&take migliorarne la percentuale.
 

Salve Ernesto,

personalmente sono della sua stessa opinione, ma al netto di quel 'forse' e a prescindere dal fatto che l'attesa sia positiva o meno.



Sig. Ernesto ha scritto:
Un po' come accade alle monete che hanno una lieve probabilità di ricadere sulla stessa faccia che vedevi prima di lanciarla. Se parte 50&50..dubito che limitarne "i giri" possa apportare grossi risultati.


Come ho già detto paragonare l'attività di trading, limitatamente al semplice calcolo probabilistico, ad un evento con probabilità 50/50 non credo sia del tutto corretto.

Ora partiamo dal presupposto che il generatore della serie dell'evento profitto/perdita sia stocastico e privo di effetto memoria, ovvero ci troviamo davanti ad un processo puramente 'casuale'. In realtà le serie finanziarie benché stocastiche presentano un drift positivo, ma per semplificare facciamo finta che non lo abbiano..

Inoltre supponiamo che il processo sia eteroschedatico e che non vi sia alcuna forma di autocorrelazione nei livelli di volatilità dei rendimenti.

Anche in questo caso sappiamo che nella realtà questo non si verifica, perché la distibuzione della volatilità nelle serie finanziarie presenta un marcato effetto 'clustering', il che detto terra terra significa che la probabilità che ha il prezzo di percorrere una certa distanza 'd' al momento 'T' non è sempre del 50/50, ma anche questa volta facciamo finta che sia così.

A questo punto prendiamo un'operatività con risk reward 1:1, quindi quella di un investitore che entra a mercato con uno StopLoss=TakeProfit e che chiude la posizione incondizionatamente dopo 60 minuti dall'apertura del trade.

La probabilità media (legge dei grandi numeri) della chiusura della posizione in SL piuttosto che in TP sappiamo essere pari a 50/50.

Vediamo ora di complicare il modello con altri due possibili esiti dell'evento:

1) l'investitore chiude in Stop;
2) l'investitore chiude in pareggio (Breakeven Stop);
3) l'investitore guadagna una somma inferiore al TP (Trailing Stop);
4) l'investitore chiude in Take Profit;


Possiamo affermare che questi differenti 'risultati', tutti riferibili ad uno stesso evento con probabilità 50/50, avranno anch'essi tutti una probabilità del 50/50?

No, sarebbe illogico se sono tutti i possibili esisti di uno stesso evento.

Quindi logica vuole che ciascun esito abbia una probabilità media del 25%, il che porta le probabilità totali a favore del trader al 75%, questo se condideriamo il pareggio come una 'non perdita'.

In realtà i quattro risultati non hanno tutti le stesse probabilità di accadimento, lo avrebbero solo a causa dell'assunzione nel modello di assenza di drift nella serie stocastica e di assenza di auto-correlazione nei livelli di volatilità.

Piuttosto nella realtà le probabilità viste sopra dipenderanno anche dal rapporto di risk-reward adottato dall'investitore, difatti nel caso che sia di 1:2, ovvero se ad esempio rischia 10 per guadagnare 20, la stessa la probabilità che chiuda in SL piuttosto che in TP, tralasciando gli altri possibili esisti (Trailing e Breakeven) non sarà più del 50/50, ma magari del 75/25. Questo perché il prezzo, a parità di volatilità al tempo 'T', deve percorrere una distanza doppia nello stesso intervallo di di tempo 'T' per andare in TP rispetto al caso in cui chiuda in SL.

Ma dal momento che non possiamo fare alcuna previsione sul fatto che i livelli di volatilità al tempo 'T' (60 minuti di durata del trade) non possano subire forti alterazioni, allora diamo per scontato che la probabilità che il prezzo percorra una certa distanza nell'unità di tempo sia indipendente dal rapporto di rischio rendimento adottato. Quindi le probabilità del trader di 'non perdere' rimangono al 75%.

Ora mi rivolgo a chi ne sa più di me e chiedo: il ragionamento fatto è corretto? E se non lo fosse, cosa ho sbagliato nell'analisi fatta?

Grazie per la pazienza..
 
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Ciao, :)

il tuo ragionamento mi è difficile da digerire poichè tu non puoi prevedere la skew della distribuzione che andrai a vedere nei prox 60min.

(o meglio..imho non sai proprio che distribuzione becchi.)

se io riuscissi in quanto sopra (ovvero sapere se avrò maggiori probabilità di vedere rendimenti >media nei prossimi 60 minuti puttosto che <media) allora sì che potrei efficacemente piazzare degli stop(s) (generici, sopra sotto )

per me sei al 50% su tutto
 
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Sig. Ernesto ha scritto:
per me sei al 50% su tutto

Salve Ernesto, la ringrazio per la cortese risposta.

Riguardo la sua conclusione, sebbene l'asimmetria negativa sia una condizione necessaria, non riesco a spiegarmi il perché debba essere anche sufficiente a determinare una probabilità del 50-50 nell'esempio proposto nel post precedente. Potrei rispondere che l'investitore è vero che non può conoscere ex-ante il tipo di distribuzione che il mercato gli presenterà nei prossimi 60 minuti, ma è anche vero che non si sta giocando l'intero capitale sul singolo evento (trade).

In ogni caso se consideriamo l'asimmetria negativa allora dobbiamo includere nel modello anche tutto il resto, quindi l'autocorrelazione seriale (di segno) dei rendimenti, l'eteroschedaticità condizionale e il fenomeno di leptocurtosi nelle distribuzioni di frequenza.

Vediamo ora di ricostruire il 'puzzle' partendo proprio dall'autocorrelazione seriale e dall'ipotesi di eteroschedaticità condizionale, ovvero dall'evidenza empirica che sia la varianza sia il segno dei rendimenti cambiano nel tempo in relazione all'informazione passata. Questo significa che il solo conoscere l'informazione passata potrerebbe portare le probabilità a favore del trader un pò più su del solito 50-50.

Ma non è tutto, sappiamo anche che le distribuzioni di frequenza dei rendimenti finanziari oltre che asimmetriche sono anche leptocurtiche, ovvero presentano code grasse che assegnano una maggiore frequenza ai rendimenti posti agli estremi della distribuzione. Questo secondo me è un altro aspetto che sotto certe condizioni (Stop Loss) potrebbe migliorare ulteriormente le probabilità a favore del trader.

In proposito una cosa che non ho mai capito è perché i modelli accademici sviluppati per tenere conto del fenomeno solitamente trattano in maniera simmetrica sia gli shock positivi che quelli negativi, considerando la varianza condizionata come funzione delle innovazioni al quadrato senza tener conto del loro segno. Questo significa che in questi modelli il concetto di 'Stop Loss' non viene assolutamente preso in considerazione anche se in fin dei conti è lo strumento di controllo del rischio universalmente utilizzato dalla generalità degli investitori privati.

Adesso alla luce di queste considerazioni proviamo a riproporre l'esempio precedente, ipotizzando questa volta l'operatività di un trader che entra a mercato all'apertura di ogni seduta, in posizione rialzista o ribassista a seconda della chiusura del giorno precedente (autocorrelazione seriale), piazzando uno Stop Loss insieme ad un Trailing Stop di pari ampiezza che segue l'evoluzione del prezzo a debita distanza.

La chiusura della posizione averrà in ogni caso entro la fine della seduta di contrattazione, sempreché la posizione non si chiuda prima o in Stop, o in pareggio oppure ad un livello di profitto 'X' che non possiamo conoscere ex-ante, ma che almeno teoricamente va da 0 a infinito (causa curtosi della coda destra).

A questo punto siamo ancora sicuri che detto investitore abbia sempre un 50% di probabilità di perdere su un certo numero 'n' di eventi/operazioni?

:mmmm:

P.S. Ovviamente la domanda è rivolta a tutti i lettori.
 
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Mi fa piacere che dal post da me iniziato sia nata una discussione così "matematicamente profonda"...io però non amo le cose complesse :)...Al concetto di trading system io associo il concetto di Analisi tecnica ed analisi quantitativa, considerando una serie storica ampia , stabilisco delle regole , trend following -break out - contrarian , che mi generano segnali in out , e che danno origine ad un profitto o una perdita . Faccio un esempio , in un trend crescente entrare long , legando questo ad un determinato stop loss e take profit ,(l'ho fatto veramente semplice) probabilmente mi darà su un numero elevato di operazioni un profitto...nelle vostre discussioni mi sembra di capire che tutto sia legato ad un mero calcolo probabilistico , i vostri ragionamenti sono applicabili anche al gioco del lotto....Se così fosse inutile parlare di algoritmi applicati agli strumenti finanziari.....poichè la macchina che prevede quante teste escono su 100 lanci di monetina non esiste ...........
 
marco_24 ha scritto:
...nelle vostre discussioni mi sembra di capire che tutto sia legato ad un mero calcolo probabilistico , i vostri ragionamenti sono applicabili anche al gioco del lotto....Se così fosse inutile parlare di algoritmi applicati agli strumenti finanziari.....poichè la macchina che prevede quante teste escono su 100 lanci di monetina non esiste

Salve Marco,

in realtà le mie domande sono volte più che altro a cercare di capire se specifiche particolarità tipiche delle serie finanziarie non possano essere sfruttate a favore dell'investitore da un punto di vista meramente probabilistico..

Poi tutti i ragionamenti che hai fatto sui trend e sull'analisi tecnica, con i quali sicuramente ci possiamo facilmente trovare d'accordo, dato che sono tutti temi che fanno venire i 'capelli dritti' a molti degli abituali frequentatori della sezione, credo sia meglio introdurli piano piano.. partendo proprio dal concetto di probabilità.

;)
 
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