marco_24 ha scritto:
Dobbiamo dividere il concetto "le probabilità di chiudere trades in positivo" , dal concetto "realizzare gain su un determinato numero di trades" , cioè io potrei chiudere su 10 trades 1 in vincita e 9 in perdita ma essere comunque in gain sul totale delle operazioni.Quindi spostando in maniera asimmetrica stop loss e take profit modifichi la probabilità di chiudere un trade in positivo, ma anche la probabilità di realizzare un gain(o una perdita) su un totale di operazioni.
Salve Marco,
a mio avviso la tua lettura del problema non si dovrebbe discostare molto dal vero, piuttosto la complessità del modello reale oggetto della nostra indagine rende completamente inidonee le solite semplificazioni tanto care al monto accademico. IMHO.
Sig. Ernesto ha scritto:
Se all'origine l'attesa è positiva, potrebbero "forse" stop&take migliorarne la percentuale.
Salve Ernesto,
personalmente sono della sua stessa opinione, ma al netto di quel 'forse' e a prescindere dal fatto che l'attesa sia positiva o meno.
Sig. Ernesto ha scritto:
Un po' come accade alle monete che hanno una lieve probabilità di ricadere sulla stessa faccia che vedevi prima di lanciarla. Se parte 50&50..dubito che limitarne "i giri" possa apportare grossi risultati.
Come ho già detto paragonare l'attività di trading, limitatamente al semplice calcolo probabilistico, ad un evento con probabilità 50/50 non credo sia del tutto corretto.
Ora partiamo dal presupposto che il generatore della serie dell'evento profitto/perdita sia stocastico e privo di effetto memoria, ovvero ci troviamo davanti ad un processo puramente 'casuale'. In realtà le serie finanziarie benché stocastiche presentano un
drift positivo, ma per semplificare facciamo finta che non lo abbiano..
Inoltre supponiamo che il processo sia eteroschedatico e che non vi sia alcuna forma di autocorrelazione nei livelli di volatilità dei rendimenti.
Anche in questo caso sappiamo che nella realtà questo non si verifica, perché la distibuzione della volatilità nelle serie finanziarie presenta un marcato effetto 'clustering', il che detto terra terra significa che la probabilità che ha il prezzo di percorrere una certa distanza 'd' al momento 'T' non è sempre del 50/50, ma anche questa volta facciamo finta che sia così.
A questo punto prendiamo un'operatività con risk reward 1:1, quindi quella di un investitore che entra a mercato con uno StopLoss=TakeProfit e che chiude la posizione incondizionatamente dopo 60 minuti dall'apertura del trade.
La probabilità media (legge dei grandi numeri) della chiusura della posizione in SL piuttosto che in TP sappiamo essere pari a 50/50.
Vediamo ora di complicare il modello con altri due possibili esiti dell'evento:
1) l'investitore chiude in Stop;
2) l'investitore chiude in pareggio (Breakeven Stop);
3) l'investitore guadagna una somma inferiore al TP (Trailing Stop);
4) l'investitore chiude in Take Profit;
Possiamo affermare che questi differenti 'risultati', tutti riferibili ad uno stesso evento con probabilità 50/50, avranno anch'essi tutti una probabilità del 50/50?
No, sarebbe illogico se sono tutti i possibili esisti di uno stesso evento.
Quindi logica vuole che ciascun esito abbia una probabilità media del 25%, il che porta le probabilità totali a favore del trader al 75%, questo se condideriamo il pareggio come una 'non perdita'.
In realtà i quattro risultati non hanno tutti le stesse probabilità di accadimento, lo avrebbero solo a causa dell'assunzione nel modello di assenza di drift nella serie stocastica e di assenza di auto-correlazione nei livelli di volatilità.
Piuttosto nella realtà le probabilità viste sopra dipenderanno anche dal rapporto di risk-reward adottato dall'investitore, difatti nel caso che sia di 1:2, ovvero se ad esempio rischia 10 per guadagnare 20, la stessa la probabilità che chiuda in SL piuttosto che in TP, tralasciando gli altri possibili esisti (Trailing e Breakeven) non sarà più del 50/50, ma magari del 75/25. Questo perché il prezzo, a parità di volatilità al tempo 'T', deve percorrere una distanza doppia nello stesso intervallo di di tempo 'T' per andare in TP rispetto al caso in cui chiuda in SL.
Ma dal momento che non possiamo fare alcuna previsione sul fatto che i livelli di volatilità al tempo 'T' (60 minuti di durata del trade) non possano subire forti alterazioni, allora diamo per scontato che la probabilità che il prezzo percorra una certa distanza nell'unità di tempo sia indipendente dal rapporto di rischio rendimento adottato. Quindi le probabilità del trader di 'non perdere' rimangono al 75%.
Ora mi rivolgo a chi ne sa più di me e chiedo: il ragionamento fatto è corretto? E se non lo fosse, cosa ho sbagliato nell'analisi fatta?
Grazie per la pazienza..