Ciao Tommy, purtroppo la vicenda greca mi ha aperto scenari sui titoli di stato della zona euro inimmaginabili prima di quell'evento.
La bassezza e la mancanza di ideali dei politici europei rende la situazione aperta a tutte le soluzioni.
Ho un po' di nostalgia di quel thd pieno di entusiasmo, ma anche di illusioni che anche io, nel mio piccolo, ho contribuito ad alimentare.
Ho piacere di risentirti da queste parti e concordo con te che i titoli della nostra Patria danno dei bei cedolozzi.
Però quando vedo nella piattaforma di trading il rating che fa bella mostra di se accanto ai nostri titoli, non posso che ricordare analogie che suscitano tristi ricordi.
E divengo quindi prudente, la spavalderia l'ho lasciata da un'altra parte, ma il coraggio quando occorre mi è rimasto.
Adesso guardo avanti, con trading accorto sto cercando di recuperare la quota di risparmio perduto.
E sono convinto che ce la farò!
Sinceramente contento di risentirti.
Ciao, ciao, Giuseppe
Certamente abbiamo meno strumenti di controllo monetari rispetto alla nostra liretta con cui abbiamo superato crisi molto dure a cavallo degli anni '90.
Però in tutta la sua storia repubblicana (e durante tutto il novecento) l'Italia non ha mai dichiarato default. Non significa molto ora, ma precedenti non ci sono stati. La Germania può dire altrettanto?
Consiglio sempre di ragionare con la propria testa senza farsi sopraffare dalle emozioni.
Il nostro paese è il secondo dietro la Germania per apparato manifatturiero, la ricchezza privata è enorme, siamo ai primi posti per quanto riguarda l'export.
Purtroppo abbiamo avuto una classe dirigente troppo condiscendente verso i suoi elettori.
Ora è venuto il momento di cambiare pagina.
Storicamente il differenziale sul bund (ante euro) era posizionato tra i 500 e i 700 pb. All'incirca poco sopra il dato attuale.
Se riteniamo che l'Euro è irreversibile (e l'Italia ne farà parte) lo spread è inesorabilmente destinato a ritornare entro un differenziale di un centinaio di pb.
Da quanto è scoppiata la crisi i passi in avanti sono stati numerosi, tutti verso una maggiore coesione delle politiche economiche.
La strada è ancora lunga ... ed io non sono un indovino. Ma l'importante è avere una propria idea e agire di conseguenza.
Quanto poi alla Grecia, è una ferita ancora aperta.
Dopo il default che ha tagliato i nostri titoli la maggior parte di noi ha provveduto a ricostituire il nominale tagliato. Vediamo come andrà a finire ...
Su questi titoli consiglio però di stare lontani.